Giovedì 12 Giugno 2025
FRANCA FERRI
Economia

Maxi multa a Glovo e Delivery Hero. Sanzione Antitrust Eu da 329 milioni

Le due società avevano creato un cartello per condividere informazioni e non ’rubarsi’ i dipendenti

Teresa Ribera, vicepresidente. Commissione Ue e commissario Antitrust

Teresa Ribera, vicepresidente. Commissione Ue e commissario Antitrust

Per la prima volta, la scure dell’Antitrust europea si è abbattuta su due giganti del ‘takaway’, la tedesca Delivery Hero e la sua controllata spagnola Glovo, chiamate a pagare una maxi sanzione i 329 milioni di euro. Dal 2018 al 2022, le due società avevano creato un cartello per accordi accordi anticoncorrenziali sul lavoro e in particolare a intese per non ‘soffiarsi’ i dipendenti offrendo loro stipendi migliori. La multa per la sola Delivery Hero (12,8 miliardi di fatturato 2024), è di 223 milioni, mentre è di 106 milioni per Glovo (oltre 1 miliardo di ricavi 2024 in quello che definisce il ‘quick commerce’). Entrambe le società hanno ammesso le responsabilità, accettando l’ammenda.

L’accordo prevedeva la condivisione fin nei dettagli sulle informazioni commerciali più disparate dell’attività di delivery, dai mercati sui quali puntare, ai prezzi. Fino al trattamento dei rispettivi dipendenti, con intese ‘no-poach’ come si dice in gergo antitrust, ovvero accordi per non andare a caccia di dipendenti nel terreno dell’altro partecipante al cartello (l’intesa sanzionata riguarda esplicitamente il trattamento dei lavoratori dipendenti, non dei riders, che pure potrebbero rientrare alla voce ‘prezzi’).

È stata proprio la vicepresidente della Commissione Ue e commissario alla Concorrenza Teresa Ribera a sottolineare che questa è "la prima volta che la Commissione sanziona accordi di non assunzione, in cui le aziende smettono di competere per i migliori talenti e riducono le opportunità per i lavoratori". Ribera ha poi spiegato che la prima volta, poi, Bruxelles interviene su "un uso anticoncorrenziale della quota di minoranza di Delivery Hero in Glovo". Quando il gruppo tedesco entrò nel capitale della piattaforma spagnola, venne siglato un accordo parasociale, ma le intese si sono via via allargate. Il cartello è durato da quando Delivery Hero ha assunto la prima quota nel 2018, fino a quando non ha preso il controllo integrale di Glovo nel 2022.

L’indagine è stata avviata dalla Commissione di propria iniziativa, e non su denuncia di un concorrente, supportata da "un solido materiale", ha spiegato un funzionario europeo. Una specie di caso di scuola, visto che i due partecipanti al cartello condividevano continuamente con chat su Whatsapp le rispettive strategie aziendali o protestavano via mail l’una con l’altra di aver "violato" l’intesa di non ingaggiare gare per conquistarsi i rispettivi dipendenti. Gli incontri potevano avvenire in "posti eleganti come stazioni sciistiche in Svizzera o in chalet molto belli", ma più semplicemente anche nel Cda della partecipata dove l’azionista finiva per aver accesso alle informazioni più disparate.

Un anno fa Delivery Hero, quotata a Francoforte, aveva anche annunciato accantonamenti per 400 milioni per la possibile multa e ora ha sottolineato che l’importo finale è più basso. Le due società intendono di "procedere rapidamente", ribadendo "l’impegno a mantenere una cultura di conformità in tutta la sua organizzazione e a operare in modo responsabile ed etico nel settore altamente competitivo in cui opera".