Manovra a nervi tesi: salta norma sui Pos. Mutui: dal variabile si potrà passare al fisso

Taglio del 3% del cuneo fiscale fino a 25mila euro, sconto sui contributi per chi assume giovani. Aumenta l’assegno unico per le famiglie con 4 figli. Bagarre in commissione: governo in ritardo

Roma, 18 dicembre 2022 - Ormai è una vera e propria corsa contro il tempo per evitare l’esercizio provvisorio. È stata una giornata carica di tensione in Commissione bilancio, dove le votazioni sono andate avanti con il contagocce in attesa degli emendamenti del governo, rinviato più volte in attesa, secondo la maggioranza, della ‘bollinatura’ della Ragioneria. Poi, in serata, la bagarre, con Pd, Terzo Polo e Sinistra che abbandonano i lavori. Resta al suo posto il M5s e arriva anche Conte. Tutti tornano in Commissione solo quando arriva il ministro Giorgetti con gli emendamenti. A rallentare tutto, la norma sui Pos, legata a doppio con la trattativa a Bruxelles sul Pnrr: l’incentivo all’uso della moneta elettronica, infatti, è una delle riforme legate all’erogazione dei fondi. A questo punto il voto sulla legge di Bilancio, atteso per il 23, potrebbe slittare al 24 o addirittura al giorno di Natale. Il Senato avrebbe poi una manciata di giorni per l’esame ed evitare l’esercizio provvisorio. Ecco perché l’idea sarebbe di accantonare le proposte divisive, da recuperare con successivi provvedimenti.

Le risorse in manovra
Le risorse in manovra

La retromarcia sul Pos

Con Bruxelles non è stato possibile raggiungere un’intesa almeno sulla soglia per i pagamenti con il Pos, anche nella nuova versione più soft che portava il limite da 60 a 30 euro. Alla fine la norma sarebbe stata accantonata e sostituita con un credito di imposta a favore dei commercianti che di fatto azzererà le commissioni. Nel frattempo restano in vigore le attuali regole, con l’obbligo per i commercianti di accettare tutti i pagamenti, di qualsiasi importo, se effettuati con moneta elettronica. In caso di rifiuto, è prevista una sanzione di 30 euro più il 4% dell’importo della transazione. Piccolo giallo invece sul tetto al contante: nel testo viene soppresso l’intero articolo 69 sui metodi di pagamento, ma Giorgetti parla di «errore della Ragioneria» e precisa che è confermato l’innalzamento del tetto a 5mila euro.

Mutui e Superbonus

Novità sul fronte degli immobili. È stata infatti ripristinata una vecchia norma del 2011 sui mutui: fino al 31 dicembre 2023, chi ha stipulato un mutuo a tasso variabile fino a 150mila euro potrà tornare al fisso. Negli emendamenti è annunciata anche la proroga al 31 dicembre (prima era al 25 novembre) della Cilas per il Superbonus. Ma la delibera per l’avvio dei lavori deve essere stata approvata dall’assemblea condominiale entro l’11 novembre.

Pensioni minime e indicizzazioni

Confermato l’aumento delle pensioni minime a 600 euro per gli over 75, anche se fino all’ultimo si è discusso se inserire un limite di reddito legato all’Isee fra i 20 e i 25mila euro. Spazio anche alla piena indicizzazione delle pensioni all’inflazioni fino a 5 volte il minimo (3mila euro). Nella prima versione si prevedeva il pieno recupero dell’inflazione solo per gli assegni che superavano di 4 volte il trattamento minimo. In compenso, la proroga del reddito di cittadinanza passa da 8 a 7 mesi.

Opzione donna e assegno unico

Sembra destinata a essere cancellata la variabile ‘figli’ per Opzione donna, il meccanismo che consente alle lavoratrici di lasciare l’attività prima della soglia della vecchiaia. Resterebbe il requisito dei 59 anni e 35 di contributi, con in più una finestra di uscita a 58 anni per chi ha i requisiti dell’Ape sociale, le caregiver, le disoccupate o le invalide al 75%. Aumenta del 50% l’assegno unico per le famiglie con 4 o più figli.

Cuneo fiscale

Sale da 20 a 25mila euro la soglia di reddito per il taglio del cuneo fiscale di 3 punti nel 2023. Per la fascia di reddito fino a 35mila euro sarà confermato la riduzione di 2 punti come per il 2023.

Saldo e stralcio delle cartelle

Il saldo e stralcio delle cartelle fino a 1.000 euro relativi ai periodi fiscale 2000-2015 slitta solo di due mesi, fino a febbraio e non di tre, come si era sussurrato venerdì. Confermata la possibilità, data ai Comuni, di escludere le multe dalla sanatoria. Previsti anche norme a favore degli enti locali con bilanci in dissesto.

Investimenti al Sud e decontribuzione

Sale da 6 a 8mila euro la soglia per la decontribuzione per i neo-assunti. Accordo bipartisan sul credito d’imposta per l’acquisto di beni strumentali e in ricerca e sviluppo nel Mezzogiorno e nelle Zone economiche speciali.

Emendamenti alla manovra: il pdf