Verso la manovra: tasse ridotte su azioni e titoli. Lite sulle pensioni

Il Consiglio europeo: tetto ai contanti fino a 10mila euro. I partiti della maggioranza presentano 617 emendamenti

Come da copione, sulla manovra tutti si agitano. Le tensioni si avvertono anche nella maggioranza i cui partiti presentano non uno, non dieci, non cento, ma ben 617 emendamenti alla legge di stabilità. Ora la trattativa tra alleati punta a selezionarne circa 200 come prioritari. Sono invece 2.487 gli emendamenti presentati dalle opposizioni. Domani il vaglio della commissione Bilancio della Camera.

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Pochi, maledetti e subito

Tra le tante novità in gestazione ce n’è una che è nuova solo a metà ma che potrebbe dominare la scena. È la proroga fino a giugno 2023 dell’agevolazione che consente di limitare al 14% (anziché alla quota ordinaria del 26%) la tassazione delle plusvalenze su terreni e partecipazioni societarie. Il governo, nonostante qualche difficoltà tecnica di scrittura e messa a punto, valuta di estendere l’agevolazione ad azioni e titoli finanziari, nonché a risparmi e patrimoni investiti in fondi o detenuti in polizze assicurative sulla vita. Un lauto favore a chi già sta meglio, secondo l’unanime giudizio delle opposizioni. Un’analisi prodotta dal Corriere stima in 1,5 miliardi il potenziale valore della misura all’insegna del “pochi, maledetti e subito“ senza attendere le tasse piene sulle plusvalenze al momento della vendita/valorizzazione degli asset. Un modo piuttosto spiccio per andare all’incasso, a fronte di una manovra altrimenti blindata, con 21 miliardi su 35 convogliati sulla mitigazione dei costi dell’energia. La discussa estensione della tassazione agevolata al 14% priverebbe inoltre lo Stato di futuri maggiori gettiti.

Il caso delle 'minime'

Nel quadro che a fatica si sta delineando, le risorse per gli emendamenti non superano – a oggi – i 400 milioni. Una cifra risibile sulla quale tutti si azzuffano, anche se il tempo stringe: la legge di stabilità va approvata infatti entro il 31 dicembre per non incorrere nell’esercizio provvisorio. Quali sono i dossier più scottanti? Ampliare le misure fiscali a vantaggio del Sud; elevare le pensioni minime fino a 600 euro per gli anziani tra 75 e 80 anni ("è una promessa", si arrabbia FI; "ora non possiamo", replica la Lega); ampliare la decontribuzione per l’assunzione dei giovani fino ad 8mila euro; rivedere ‘Opzione donna’ sul pensionamento anticipato per aumentarne il bacino di utenza; estendere il mese aggiuntivo del congedo di maternità anche alla paternità (idea dei centristi). Sono questi i temi sui quali la maggioranza deve trovare al più presto un’intesa. Poi ci sono le misure più estemporanee come la richiesta leghista – nei fatti georeferenziata – di tagliare l’Iva sui pellet da riscaldamento utilizzati soprattutto al Nord.

Assist Ue sul contante

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti confidano nel senso di responsabilità di coalizione, visto che sui provvedimenti-bandiera sono esclusi passi indietro. Primi fra tutti flat tax al 15% e innalzamento ai pagamenti in contanti fino a 5.000 euro mensili. Arriva persino l’assist del Consiglio Ue: "Tetto fino a 10mila euro". "Bene, anche l’Europa conferma la libertà di usare il proprio denaro come si vuole, raddoppiando addirittura il tetto previsto dal governo italiano", commenta il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini.

Quale soglia bancomat

Meno sicuro invece il limite di 60 euro perché gli esercenti siano obbligati ad accettare pagamenti con bancomat o carta di credito. Dopo i rilievi di Bankitalia, anche Bruxelles potrebbe suggerire una revisione meno ostile nei confronti dei consumatori. Noi moderati valuta di limitare all’1% le commissioni sui pagamenti con le carte per spese fino a 15 euro. FdI propone invece una sorta di scudo penale per le imprese inadempienti con il fisco per più di 250mila euro purché paghino a rate i propri debiti. Le opposizioni appaiono frastornate. Il Pd chiede correttivi a favore del Sud e misure a sostegno dell’occupazione giovanile, mentre il Movimento 5 Stelle insiste sulla revisione del taglio al reddito di cittadinanza.