Manovra, niente fondi all'Istituto di ricerca Levi Montalcini. "Rischiamo la chiusura"

Nella Legge di Stabilità non c'è traccia del contributo straordinario. Appello dei ricercatori a Mattarella: "Il Parlamento approvi un emendamento"

Il premio Nobel Rita Levi-Montalcini (Pasquale Bove)

Il premio Nobel Rita Levi-Montalcini (Pasquale Bove)

Roma, 12 novembre 2018 - L'Istituto Europeo di Ricerca sul Cervello (Ebri) voluto e fondato da Rita Levi Montalcini rischia di chiudere perché nel testo della manovra 2019 non c'è traccia del contributo straordinario a esso destinato negli anni passati. Così il presidente della Fondazione Ebri, Antonino Cattaneo, e il direttore generale, l'ex presidente della Regione Calabria Giuseppe Nisticò, lanciano un appello al presidente della Repubblica Mattarella per scongiurare il rischio chiusura "intervenendo con la sua autorevolezza affinché il Parlamento discuta e approvi un emendamento che mantenga in vita l'Istituto creato da Rita Levi Montalcini, unico premio Nobel in medicina del nostro Paese negli ultimi 50 anni".

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"Nel comitato scientifico - scrive la Fondazione Ebri - hanno figurato negli ultimi anni ben 5 Premi Nobel, e l'Istituto svolge ricerche su i meccanismi delle principali patologie del cervello (Alzheimer, Parkinson, dolore cronico, malattie genetiche rare, disturbi dello spettro autistico, patologie oculari degenerative) sviluppando brevetti e candidati farmaci", si ricorda in una nota.

"Ebri - evidenzia la Fondazione - rappresenta un'assoluta eccellenza nelle ricerche sulla malattia di Alzheimer, per la quale oggi non c'è una cura. Il Nerve Growth Factor (Ngf), la scoperta che ha dato il Nobel alla Montalcini e sul quale Ebri è leader mondiale, rappresenta una nuova speranza terapeutica per il trattamento della malattia di Alzheimer. Ebri ha sviluppato una variante del Ngf, la cosiddetta forma 'painless Ngf' che ha enormi potenzialità per il trattamento della malattia di Alzheimer e di numerose altre patologie. Ricercatori dell'Ebri hanno poi sviluppato anticorpi terapeutici contro le due proteine killer dell'Alzheimer, la proteina Tau e i cosiddetti oligomeri di A".

"Attraverso i brevetti e con i finanziamenti competitivi - rivendica - ottenuti dalle istituzioni internazionali e dalla Commissione europea, l'Ebri si autofinanzia, coprendo metà del fabbisogno. La mancata riconferma del contributo straordinario per l'Ebri, ricevuto negli ultimi 10 anni, porterebbe alla impossibilità di mantenere la struttura con cui portare avanti i progetti in corso, con conseguenze quali la restituzione dei finanziamenti ricevuti dall'estero, licenziamento dei ricercatori, interruzione di dottorati di ricerca e tesi di laurea e mancati rinnovi di borse di studio per i giovani ricercatori". 

Il direttore generale Giuseppe Nisticò sottolinea che "nonostante questi successi, oggi l'Ebri vive una fase delicata in quanto dovrebbe essere assicurata dal governo la continuità dei finanziamenti necessari per condurre le ricerche già approvate dalla Commissione Europea e da altri prestigiosi organismi internazionali. L'Ebri fa parte, infatti, della rete di centri di ricerca europei selezionati in modo competitivo per portare avanti l'ambizioso progetto bandiera Human Brain Project della Commissione europea. Sarebbe insensato, per la nostra società, dopo lo straordinario impegno da noi profuso per trovare risorse private per la realizzazione dei laboratori di avanguardia dell'Istituto Rita Levi Montalcini, disperdere questo capitale di conoscenza e sviluppo, nato dalla volontà e dalla visione del nostro premio Nobel, e valorizzato e sviluppato dai nostri giovani ricercatori che lo Stato considera invisibili".

"Per questi motivi - conclude il direttore generale - ci appelliamo al presidente Mattarella, che ha già dimostrato concretamente di avere a cuore i problemi della ricerca e dei giovani ricercatori, perché sensibilizzi il Parlamento e le Istituzioni affinché venga garantita la continuità dei finanziamenti per mantenere in vita l'Istituto creato e voluto da Rita Levi Montalcini, unico Premio Nobel in medicina del nostro Paese negli ultimi 40 anni".

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