Manovra governo 2023: le decisioni su sconto carburante, multe, assegno unico e Marche

Il taglio sulle accise passa da 30,5 a 18,3 centesimi. Decontribuzione per chi assume under 36. Carta spesa per chi guadagna meno di 15mila euro

Roma, 22 novembre 2022 - Dalla riduzione di quasi il 50% dello sconto sui carburanti, all'aumento degli assegni unici familiari. Dai cambiamenti alla tassa sugli extraprofitti, alla razionalizzazione delle tax expenditures. Ecco alcune delle novità contenute nella prima manovra economica del governo Meloni. Previsto un fondo di 500 milioni destinato a coprire l’acquisto di beni di prima necessità (come pasta, pane e latte) a chi ha difficoltà a riempire il carrello della spesa. Diminuisce al 5% l'Iva riguardante i prodotti dell'infanzia e sugli assorbenti. Stanziati anche 400 milioni di aiuti per le Marche, colpite lo scorso settembre dall'alluvione. L'Esecutivo si è mosso anche per rilanciare la lotteria degli scontrini e ha riattivato la Stretto di Messina spa, in liquidazione da nove anni, nata nel 1981 per la realizzazione del Ponte fra Sicilia e Calabria.

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Giorgia Meloni (Ansa)
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Carburanti più cari: sconto dimezzato

Dal primo dicembre, secondo quanto filtra, lo sconto sui prezzi dei carburanti si ridurrà, quasi dimezzandosi. Le accise sulla benzina passeranno infatti a 578,40 euro fino al 31 dicembre 2022, mentre quelle su oli da gas o gasolio usato come carburante, in pratica il diesel, passeranno, sempre fino a fine anno, a 467,40 euro per mille litri. Lo si evince dalla bozza del decreto atteso in cdm insieme alla legge di bilancio. Si passa così dall’attuale taglio di 25 centesimi che, comprensivo di Iva, equivaleva a uno sconto al distributore di 30,5 centesimi, a un taglio di 15 centesimi, che con l’Iva si tradurrà a dicembre in 18,3 centesimi in meno. Secondo il Codacons, la misura provocherà un rialzo dei prezzi di benzina e gasolio alla pompa di 12,2 centesimi al litro e una maggiore spesa pari a +6,1 euro a pieno, +146 euro annui a famiglia ipotizzando due pieni mensili di carburante.

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Multe, niente rincari: fermata la stangata

Sarebbe stata accolta la richiesta di Matteo Salvini di evitare in manovra la stangata ai danni dei cittadini conseguente all’aumento biennale, previsto da gennaio, delle multe per violazione del codice della strada. Una misura su cui la Lega ha insistito molto. Con un aumento degli importi delle sanzioni nell’ordine del +11% – aveva calcolato il Codacons – la multa per il divieto di sosta sarebbe salita a 46 euro da gennaio 2023, con un rincaro di 4 euro; quella per l’uso del cellulare alla guida a 183 euro (+18 euro); la multa per accesso vietato alla Ztl a 92 euro (+9 euro), mentre per il superamento dei limiti di velocità di oltre 60 km/h la mazzata avrebbe raggiunto i 938 euro (con un incremento di 93 euro rispetto agli attuali 845 euro). In Italia i comuni incassano ogni anno oltre 3 miliardi di euro grazie alle contravvenzioni.

Marche e alluvione: pronti 400 milioni

Il governo stanzierà 400 milioni per i territori delle Marche colpiti dagli eccezionali eventi meteorologici verificatisi dal 15 settembre. In particolare, la spesa di 200 milioni è autorizzata col decreto Misure urgenti in materia di accise e Iva sui carburanti e di sostegno agli enti territoriali e ai territori delle Marche colpiti da eccezionali eventi meteorologici che è arrivato ieri al Consiglio dei ministri insieme alla legge di bilancio. Ulteriori 200 milioni sono stanziati nella stessa manovra.

Aumenteranno gli assegni unici

Aumenta l’assegno unico familiare (raddoppia da 100 a 200 euro la maggiorazione per i nuclei con 4 o più figli e si garantisce 100 euro in più per i figli gemelli) e c’è un intervento sui congedi familiari. Il pacchetto di misure a favore della famiglia dovrebbe valere complessivamente un miliardo. L’obiettivo è quello di sostenere la natalità nel nostro Paese, visto che anche nel 2022 si è registrato un drastico calo delle nascite.

Cresce la tassa sugli extraprofitti

Prendendo a riferimento il regolamento Ue, gli extraprofitti si misurano sugli utili, e l’attuale aliquota al 25% viene innalzata al 30-33%. Per fare fronte al caro bollette, il governo Draghi aveva deciso di imporre una tassa del 25% sugli extraprofitti realizzati dalle imprese del settore energetico nel periodo ottobre 2021-aprile 2022. Il termine di paragone? I dodici mesi precedenti. Per calcolare la base imponibile si era tenuto conto dell’incremento registrato nelle operazioni attive e passive rilevanti ai fini dell’Iva.

Tax expenditures razionalizzate

Si rivede il décalage che ora riduce il valore di alcuni sconti fiscali al crescere del reddito. Negli ultimi giorni è stato studiato un abbassamento delle soglie che farebbe scattare le riduzioni a partire da 60mila euro per arrivare all’azzeramento a 120mila euro. Con l’espressione tax expenditures si indica l’insieme di agevolazioni fiscali: dalle classiche detrazioni e deduzioni d’imposta, passando per i crediti d’imposta per finire con le aliquote ridotte (come quelle per l’Iva).

Pannolini e assorbenti: sforbiciata sull'Iva

Viene abbassata, secondo le indiscrezioni, la cosiddetta tampon tax in manovra. Il governo ha infatti deciso di sforbiciare l’Iva per pannolini e assorbenti portandola al 5%. In Italia l’imposta sul valore aggiunto (Iva) applicata su assorbenti, tamponi e coppette mestruali, anche nota come tampon tax, esiste dal 1973 ed è cresciuta negli anni dal 12 al 22%. Nel 2019 la battaglia dell’ex presidentessa della Camera Laura Boldrini per diminuire l’Iva al 5% ha permesso di ottenere, come risultato parziale, una riduzione esclusivamente per le tipologie biodegradabili. Solo nel 2022 è arrivata la svolta con la riduzione dell’Iva al 10%. In Europa il caso più virtuoso è quello dell’Irlanda, che nel 2006 – prima che Bruxelles fissasse regole più definite sulla materia – ha scelto addirittura di azzerare l’imposta.

Super sgravi fiscali a chi assume

Una decontribuzione fino a un massimo di 6mila euro per le aziende che intendono assumere, a tempo indeterminato, giovani under 36 con già un contratto a tempo determinato. Lo sgravio si applica anche per i percettori del reddito di cittadinanza. È una delle misure contenute, secondo quanto si apprende, dalla legge di bilancio all’esame del consiglio dei ministri. Una misura molto simile al Bonus assunzioni giovani che prevede un esonero contributivo integrale (del 100%) destinato ai datori di lavoro privati che assumono giovani fino a 35 anni di età (36 anni non compiuti).

Pane e pasta gratis per redditi bassi

Carta spesa per i meno abbienti, quelli con un reddito fino a 15mila euro. La manovra sul tavolo del Consiglio dei ministri prevedrebbe un fondo di 500 milioni destinato a coprire l’acquisto di beni di prima necessità – come pasta, pane e latte – garantiti così a chi ha difficoltà a riempire il carrello della spesa. La carta verrebbe gestita dai Comuni, utilizzabile in tutti i punti vendita che aderiscono all’iniziativa. La misura ha preso il posto del taglio dell’Iva generalizzato ai beni di prima necessità, "che rischiava di essere assorbito senza variare il prezzo di vendita". Molti avevano definito il taglio dell’Iva su pane e latte come un bluff. L’opposizione era arrivata a parlare di "uno specchietto per le allodole che nasconde le misure contro i lavoratori. Un provvedimento poco utile con l’inflazione a doppia cifra".