Martedì 16 Aprile 2024

Manovra, pensioni e tasse: tutte le novità nel maxiemendamento del governo

Si va verso la richiesta di fiducia sul pacchetto di misure contenute nell'accordo con l'Ue. Assegni d'oro, ecotassa auto, reddito di cittadinanza, assunzioni nella Pubblica amministrazione: ecco cosa cambia

Stretta di mano fra il premier Conte e il ministro dell'Economia Tria (Ansa)

Stretta di mano fra il premier Conte e il ministro dell'Economia Tria (Ansa)

Roma, 20 dicembre 2018  - Con il via libera della Commissione Ue alla manovra economica 2019, si va verso la richiesta di fiducia in Senato sul maxi-emendamento alla Legge di Bilancio che recepisca i contenuti dell'accordo raggiunto con l'Europa per la correzione dei saldi. Sforbiciata di 1,9 miliardi al Reddito di cittadinanza e di 2,8 miliardi Quota 100. Ma Conte non ha dubbi: "Non abbiamo ceduto e non abbiamo tradito gli italiani, è una manovra che dà, non toglie e tiene i conti in ordine. Le misure partiranno nei tempi previsti, cioè da fine marzo". Tra i provvedimenti, il taglio per 3 anni dell'adeguamento delle pensioni oltre i 1.520 euro al mese. Taglio a quelle oltre i 100mila l'anno. Aumenti dell'Iva per 23 miliardi nel 2020 e quasi 29 in 2021 e 2022. Dagli incentivi per mezzi elettrici alle riforme bandiera del governo: ecco tutte le ultime novità. 

Manovra, Di Maio: "Nessun aumento Iva. Reddito da fine marzo"

ECOTASSA AUTO - Arriva il super-bonus ma solo per chi rottama, mentre l’ecotassa resta e non tocca solo le auto di extra lusso. Contributo pieno, di 6.000 euro, solo per chi rottama l’auto e compra un’elettrica nella fascia di emissioni 0-20 grammi/km di co2. per la fascia di 21-70 grammi/km di co2, si scende a 2.500 euro. Senza rottamazione, si avranno 4.000 euro nella prima fascia e 1.500 nella seconda. a disposizione 60 milioni nel 2019 e 70 per 2020-21. le auto che costano più di 45mila euro (iva esclusa) escluse da qualsiasi incentivo. Ecotassa su auto più inquinanti. Dal primo marzo partirà la stangata, con 4 soglie: per i veicoli che emettono da 161 a 175 Co2 g/km, l’imposta è 1.100 euro; sale a 1.600 per la fascia 176-200 Co2 g/km e a 2.000 per la fascia 201-250 Co2 g/km. Il conto più salato, 2.500 euro, per i veicoli che superano i 250 Co2 g/km. Eco-bonus per i motorini: 3.000 euro per l’acquisto di un motorino elettrico o ibrido. Il contributo, fino al 30%, è previsto per chi rottami una moto di cilindrata inferiore o superiore ai 50 cc per comprare un veicolo non inquinante della stessa categoria.

Tari in bolletta, cosa dice la proposta della Lega che fa infuriare i consumatori

PENSIONI D'ORO - Il prelievo di solidarietà sulle pensioni sarà di 5 anni e su 5 fasce, a partire da 100mila euro lordi l’anno (5mila al mese al netto dell’irpef e senza considerare le addizionali comunali e locali). Il taglio è del 15% sulla parte di assegno superiore a 100mila euro e fino al 130mila, del 25% sulla parte compresa tra 130mila e 200mila, del 30% tra 200mila e 350mila, 35% tra 350 e 500mila euro, del 40% oltre i 500mila euro. I pensionati interessati dovrebbero essere circa 25mila. Escluse dal taglio le pensioni di invalidità.  Per quanto riguarda la perequazione, il governo ha deciso di prorogare lo schema applicato negli ultimi 5 anni, che prevede un recupero parziale. Avranno l’indicizzazione al 100% solo gli assegni fino a 3 volte il minimo Inps (circa 1.522 euro). Penalizzazione minima per le pensioni che si collocano tra 3 e 4 volte il minimo Inps (tra 1.522 e 2.030 euro): il tasso d’inflazione sarà recuperato al 95%. Al di sopra di questa soglia, l’andamento del costo della vita viene riconosciuto all’80% (fino a 2.537 euro mensili lordi). La percentuale scende poi al 60% per gli assegni inferiori ai 3.045 euro lordi mensili e al 50% per quelli superiori. 

FLAT TAX - Rinviata a data da definire la sforbiciata sull’irpef per le famiglie, il capitolo fiscale della manovra si basa, per le imprese e i professionisti, su flat tax e ires scontata. la soluzione è di garantire la flat tax al 15% (che assorbe iva, irpef e irap) a tutti i redditi sotto i 65.000 euro contro gli attuali tetti di 30.000 e 50.000 euro. La tassa sulle imprese, l’ires, scende, invece, dal 24% al 15% per quelle che reinvestono gli utili in macchinari e attrezzature, in ricerca e sviluppo o in nuove assunzioni stabili. Il problema è che l’imposta sul reddito imprenditoriale (iri), che doveva entrare in vigore nel 2019, sarà abolita così come l’aiuto alla crescita economica. Con il risultato che il 30% di imprese pagherà più tasse a fronte di qualche vantaggio solo per un 7%. E anche in questo caso la flat tax è uno sviluppo del forfait introdotto dai governi precedenti. Sono poi stati cancellati il credito d’imposta goduto da quei soggetti che compiono investimenti in beni strumentali nuovi e il credito d’imposta per l’Irap (tassa sulle attività produttive), fino a oggi concesso ai soggetti che impiegano lavoratori a tempo indeterminato.

REDDITO DI CITTADINANZA - La versione originaria del reddito di cittadinanza (70 euro mensili per i single) continua a essere confermata dai maggiorenti del 5 Stelle. Il dettaglio, però, è tutto da scoprire, così come paletti e vincoli per ottenere il sussidio. E, dunque, quale sarà la platea dei destinatari, quale l’ammontare medio mensile, quali i vincoli e la durata.  Le indiscrezioni circolate fino a oggi vanno, però, nella direzione di un progressivo avvicinamento al Rei, il Reddito di inclusione introdotto dai governi di centro-sinistra nella sorsa legislatura. Il parametro-chiave per ottenere il sussidio continua a essere l’Isee, che per il Rei è di 6mila euro e per il reddito è di 9.360. Ma non è detto che le due cifre non si avvicinino. Lo stesso discorso vale per gli altri vincoli patrimoniali: casa e auto di proprietà, e la consistenza del conto in banca. Tutto ciò potrebbe portare a configurare il reddito di cittadinanza come un Rei rafforzato. E ugualmente è da definire il ruolo dei centri per l’impiego e dei servizi sociali dei comuni. Come anche la possibilità di trasformare il reddito in sgravio per le imprese che assumono il disoccupato.

QUOTA 100 - I lavoratori privati potranno andare in pensione con almeno 62 anni di età e 38 di contributi dal 1° aprile se si sono raggiunti i requisiti entro il 31 dicembre 2018. chi li raggiungerà dopo, potrà andare via 3 mesi più tardi: la finestra è di 3 mesi ed è mobile. I lavoratori pubblici, al contrario, dovranno dare un preavviso di 6 mesi, ai quali si aggiungono i 3 di finestra mobile. La prima data utile sarà quindi il 1° ottobre. L’assegno di quota 100 non è cumulabile col lavoro dipendente o autonomo, se non fino a 5.000 euro annui per mansioni autonome occasionali e fino ai 67 anni. le pensioni anticipate si potranno conseguire a qualsiasi età anche nel 2019 con 42 anni e 10 mesi di contributi (uomini) e 41 anni e 10 mesi (donne) senza l’aumento di 5 mesi dell’aspettativa di vita che scatta nel 2019 per l’età di vecchiaia. ci saranno però finestre trimestrali, il vantaggio reale sarà di soli 2 mesi. Nel pacchetto anche opzione-donna, ape social e pace contributiva: con la possibilità di riscattare in via agevolata i periodi non coperti da contribuzione (tipo il riscatto della laurea) per i quali non sussista obbligo di versamento.

image

WEB TAX - Arriva «l’imposta sui servizi digitali» con un’aliquota al 3% sui «ricavi» da pubblicità, vendite online e trasmissione dati: sarebbe questa la nuova web tax messa a punto dal governo. a essere tassati sono i ricavi che arrivano dalla «pubblicità mirata» agli utenti di un’interfaccia, oppure quelli che arrivano grazie all’aver messo a disposizione un’interfaccia digitale che connette gli internauti per «facilitare la fornitura diretta di beni o servizi» e infine quelli che arrivano dalla «trasmissione di dati raccolti da utenti e generati dall’utilizzo di un’interfaccia digitale».  A pagare saranno quanti esercitano attività d’impresa e che nel corso di un anno solare realizzano «congiuntamente» ricavi, «ovunque realizzati, non inferiori a 750 milioni di euro e ricavi da servizi digitali realizzati nel territorio dello Stato non inferiore a 5,5 milioni di euro». A differenza della web tax varata lo scorso anno, mai entrata in vigore, è mirata ai servizi offerti da colossi come Alibaba, Amazon o eBay per citarne alcune. Un prelievo che colpisce dunque il business to business, ma che rischia di ripercuotersi sulle pmi che vendono, anche oltre confine, prodotti made in Italy. Si è dimesso Roberto Garofoli, capo di gabinetto del Mef

BUCHE ROMA - L’esercito per contribuire a riparare le strade di Roma disastrate dalle buche. Lo prevede l’emendamento alla manovra che il M5s ha ripresentato in commissione bilancio al Senato. La modifica, a quanto si apprende, introduce il carattere emergenziale dell’intervento, giustificando così l’impiego anche dell’arma del genio dell’esercito. Rispetto al precedente testo scompare, tuttavia, la parola «buche» e viene introdotta la parola «emergenza» in riferimento al possibile intervento del Genio militare. 

APPALTI FACILI - Per l’anno 2019, «nelle more di una complessiva revisione del codice degli appalti», sarà per la Pubblica amministrazione possibile affidare lavori senza gara d’appalto dai 40mila ai 150mila euro. Tra i 150mila e i 350mila euro, sarà invece possibile procedere «previa consultazione di tre o più operatori economici». Nel vertice di domenica, su proposta della Lega, si era ipotizzata una soglia fino a 200mila euro, ma poi il M5s ha frenato e la misura è stata limitata al 2019. In attesa che venga rivisto e corretto il Codice per gli appalti. 

RINVIO ASSUNTI P.A. - Per le amministrazioni centrali si prevede un rinvio della presa di servizio degli assunti al 15 novembre 2019, ma limitato alle assunzioni derivanti dal turn over ordinario degli anni precedenti. I sindacati della Pa annunciano una mobilitazione, ma il ministro Bongiorno spiega avvisando che, «in relazione ai tempi necessari per concludere le procedure concorsuali che si avvieranno nel 2019, le assunzioni partiranno dal 15 novembre 2019». «Preciso – insiste – che resta invariato il turn over al 100% e nel 2020, per i concorsi già espletati, le assunzioni potranno avvenire già dal 1° gennaio 2020». 

DISMISSIONI - Il governo stima altri 950 milioni di dismissioni immobiliari nel 2019. Lo prevede la tabella allegata alla lettera inviata da Giuseppe Conte e Giovanni Tria a Bruxelles, che quantifica l’impatto sui saldi delle modifiche annunciate dal governo alla manovra. Vengono stimati anche 150 milioni di dismissioni nel 2020 e altri 150 nel 2021. È uno dei capitoli con cui il governo pentaleghista ha cercato di estrarre nuove risorse per convincere l’Europa. Inoltre, scatta la mini-Ires per gli edifici non adibiti al commercio, come quelli di culto e delle associazioni no profit.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro