Manovra 2023, ecco le misure del governo. Pensioni verso quota 103, spunta una nuova tassa

Prende forma la prossima legge di bilancio. L'esecutivo potrebbe mettere sul piatto circa 30-32 miliardi. Iva azzerata su pane e latte per un anno, e-commerce più caro. Cresce l'assegno familiare

Roma, 19 novembre 2022 - Si va delineando la Manovra economica 2023, dopo il confronto a Palazzo Chigi di ieri sera fra la premier Giorgia Meloni e gli esponenti della maggioranza. Per la prossima legge di bilancio l'esecutivo potrebbe mettere sul piatto circa 30-32 miliardi. Tra gli argomenti trattati: lo stop allo scudo fiscale, il taglio al 3% del cuneo fiscale, lo stralcio delle cartelle sotto i mille euro, e tanto alltro. La premier, durante l'incontro, ha insistito sul momento delicato e sulla necessità di tenere i conti pubblici in ordine, senza per questo che la maggioranza rinunci alle proprie battaglie. Il ministro dell'economia Giancarlo Giorgetti, in una nota al termine del vertice, ha scritto: "È stato un incontro interlocutorio, ho rappresentato un quadro di prudenza e confido nel fatto che le forze politiche con responsabilità sosterranno questo approccio". E ha aggiunto come priorità: "Sostenere in questa fase le fasce più deboli e le imprese che devono fare i conti con la crisi energetica".

Manovra 2023: ultimissime dal vertice. Novità su pensioni, flat tax e riduzione Iva

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Verso la manovra
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Sommario

Una manovra da 33 miliardi

Caro-bollette, pensioni e taglio Iva

La legge di Bilancio, la prima licenziata dal governo Meloni, ha un valore di 33 miliardi, anche se sulla cifra resta l’asterisco dell’autorizzazione di Bruxelles all’uso di fondi strutturali per un valore di 3 miliardi. La parte del leone la fanno gli aiuti per contrastare il caro-bollette, con 21 miliardi finanziati in deficit: in pratica i due terzi della manovra. Si tratterà di un "mix di aiuti", spiega il sottosegretario all’economia Federico Freni, per coprire i primi tre mesi del 2023: in parte confermando lo sconto benzina, il bonus sociale ed i crediti di imposta, in parte pensando a ristori specifici per alcuni settori. Il governo vuole abbattere l’Iva sui primari come pane e latte. Sul fronte pensioni, per evitare il ritorno della legge Fornero, la soluzione ponte per il 2023 dovrebbe essere una combinazione fra 41 anni di contributi e 61 o 62 di età. 

Previsto anche un fondo Covid

Sanatoria e flat tax. Cuneo, taglio del 3 %

La manovra chiarirà anche come e con che misure verrà effettivamente attuata una tregua fiscale. L’ipotesi di lavoro prevede lo stralcio dei debiti sotto i mille euro per cartelle risalenti fino al 2015 e il pagamento con mini-sanzione (solo il 5% dell’importo dovuto) per quelli sopra i 3mila. Per le cartelle tra mille e 3mila euro, invece, l’ipotesi iniziale prevedeva una tariffa scontata della metà del valore. Nel pacchetto fiscale anche una misura per il contribuente messo in ginocchio dalla crisi del Covid e non solo: il governo pensa infatti ad una rateizzazione delle tasse dichiarate ma non pagate degli ultimi tre anni. Sarà confermato anche un primo taglio del cuneo fiscale del 3% per un valore di 3,5 miliardi. Confermata anche una prima flat tax, pur limitata alle partite iva con ricavi fino a 85 mila euro. 

Punto controverso

Lo scudo fiscale non convince

Si va verso lo stop allo scudo fiscale per il rientro dei capitali dall’estero. La misura infatti non dovrebbe essere inserita nella manovra. L’intenzione sarebbe quella di avviare successivamente una riflessione sugli strumenti per far emergere i capitali non dichiarati. È in corso un confronto all’interno della maggioranza ma, secondo quanto si apprende, la misura non dovrebbe essere inserita nella manovra. L’intenzione sarebbe quella di avviare successivamente una riflessione sugli strumenti per far emergere i capitali non dichiarati. L’ultima ipotesi di scudo fiscale prevedeva il rientro dei capitali tenuti nei caveaux delle banche estere e uno scudo fiscale per chi si autodenuncia. Il tutto senza condoni penali. Ma si tratta della misura più controversa per molti anche all’interno della maggioranza.

La Sabatini diventa strutturale

E-commerce più caro e soldi ai birrifici

In manovra dovrebbe trovare spazio un milione di euro nel 2023 per rafforzare gli aiuti ai piccoli birrifici che producono birra artigianale. Oltre mezzo miliardo in due anni andrà poi a rifinanziare la ‘Nuova Sabatini’, diventata uno strumento strutturale di sostegno al sistema delle Pmi per l’acquisto o acquisizione in leasing di beni strumentali, per venire incontro alle esigenze di liquidità. Tra le proposte più discusse c’è poi quella di tassare le consegne a domicilio, quindi l’e-commerce, per sostenere i negozi di prossimità. Una norma che, se passasse, sarebbe destinata a fare molto discutere sia per i profili di leggittimità che per l’aumento dei costi per gli (ormai tanti) acquirenti.

Ma il superbonus è ancora fermo

Sostegno sui figli e fondi ai gemelli

Il Reddito di cittadinanza dovrebbe subire una stretta importante, pensata per drenare risorse da destinare altrove. Attesa invece in manovra la revisione dell’assegno familiare, con la ministra per la Famiglia Eugenia Roccella che propone di raddoppiare da 100 a 200 euro la maggiorazione per i nuclei con 4 o più figli e di garantire 100 euro in più per i figli gemelli. Si cercano anche fondi per poter rendere strutturale il finanziamento dei centri estivi. Possibile poi la riassegnazione di risorse non spese per la certificazione del parità di genere e il rifinanziamento di centri anti-violenza e case rifugio. Lo sblocco della cessione dei crediti del superbonus è invece ancora un nodo aperto e non si esclude che venga risolto nella legge di bilancio, anziché nel dl aiuti quater, di cui ancora si attende la pubblicazione in Gazzetta.

Infrastrutture

Torna l'ipotesi ponte sullo Stretto

In manovra, su proposta della Lega, è spuntata la riattivazione della società Stretto di Messina spa, costituita nel 1981 per progettare, realizzare e gestire il ponte fra Calabria e Sicilia, che dal 2007 è controllata da Anas e dal 2013 è stata posta in liquidazione. Il vicepremier e ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, lo ha definito il primo atto verso la costruzione della campata unica di 3,3 chilometri. L’obiettivo, ha spiegato, è "partire con i lavori nell’arco di due anni" e il 5 dicembre il leader leghista sarà a Bruxelles "per chiedere che l’Europa partecipi al finanziamento di un progetto che è europeo: quella non è la Messina-Reggio Calabria ma la Palermo-Berlino". Quella sul ponte è una discussione che si perde nei decenni. Un progetto cosato finora 300 milioni di euro fra penali e progetti.

Alfabetizzazione digitale per i minori

Bonus decoder e corsi web

Per le famiglie è previsto il rifinanziamento per un altro anno il bonus tv e decoder con uno stanziamento di 100 milioni di per il 2023. Il rifinanziamento è per due contributi già esistenti: per l’acquisto di tv, previa rottamazione di un apparecchio non conforme, con l’erogazione di un solo contributo per nucleo familiare, pari al 20% della spesa nel limite di 100 euro; per l’acquisto di apparecchi televisivi senza rottamazione o di decoder, con un contributo per i nuclei familiari con Isee fino a 20mila euro, 30 euro o il prezzo di vendita se inferiore. Sempre sul fronte famiglie e tecnologie: tre milioni di euro nel triennio 2023-2025 saranno destinati a un fondo per l’alfabetizzazione mediatica e digitale e tutela dei minori nell’ambito dei media digitali. 

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