Manovra 2023, verso ok della Camera il 24 dicembre. Meloni: "Italia non accede al Mes"

Dal reddito di cittadinanza allo smart working, dalla caccia ai cinghiali in città al reddito alimentare: cos'è cambiato. La premier: "Gli italiani non si aspettano miracoli"

Roma, 22 dicembre 2022 - Il primo via libera della Camera alla manovra 2023 nella notte tra il 23 e il 24 dicembre, poi tra Natale e Capodanno il rush per l'approvazione definitiva al Senato: la Legge di bilancio dunque incasserà l'ok definitivo a un soffio dall'esercizio provvisorio. L'esame nelle aule parlamentari è stato necessariamente compresso: in tutto, deputati e senatori hanno avuto un mese a disposizione, con Palazzo Madama consapevole che non avrebbe potuto mettere bocca e avrebbe dovuto accettare un iter blindato. Scontato il voto di fiducia, che arriverà intanto venerdì a Montecitorio. Ci sono volute due nottate per chiudere in commissione: la prima maratona si è però chiusa con un nulla di fatto e solo alla seconda la valanga di emendamenti è stata approvata garantendo l'approdo in Aula.

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L'assemblea di Montecitorio è convocata domani mattina alle 8 per la discussione generale che durerà circa tre ore: solo a quel punto il governo potrà porre la questione di fiducia. Ma i tempi sono destinati ad allungarsi, almeno di qualche ora: la commissione Bilancio infatti dovrà chiedere di tornare in commissione: c'è da correggere, sul fronte delle coperture, un emendamento che stanzia fondi per ripianare i debiti dei Comuni. Superato l'impasse, il governo ufficializzerà la richiesta di procedere con il voto di fiducia e a quel punto scatteranno le 24 ore di sospensione previste dal regolamento e così si arriverà al 23 dicembre. Ma l'esame della Camera non si completerà con il sì alla fiducia, perché in questo ramo del Parlamento il voto finale è disgiunto: ripartiranno quindi discussione e dichiarazioni finali, poi sarà la volta degli ordini del giorno e - infine - arriverà il via libera all'intero provvedimento. A quel punto mancherà solo il Consiglio dei ministri per l'approvazione della Nota di variazione al bilancio. Un passaggio formale ma che va necessariamente consumato. 

 "Gli italiani non si aspettano che tu faccia dei miracoli, sanno che la situazione è difficile e che non può cambiare tutto da un giorno all'altro, si aspettano di vedere che quello che fai non lo fai perché devi qualcosa a qualcuno ma lo fai perché è giusto", ha detto la premier Giorgia Meloni a Porta a Porta.

La presidente del Consiglio ha anche parlato del Mes assicurando che "l'Italia non accederà al Mes". "Questo posso scriverlo col sangue", ha spiegato Meloni, per la quale "il Mes non è stato utilizzato da nessuno. Non accede nessuno perché le condizionalità sono troppo stringenti". Per quanto riguarda la ratifica, però, è più cauta, anche perchè se l'Italia dicesse no sarebbe isolata in Europa. La premier ammette che c'è un problema dovuto proprio al fatto che "se siamo gli unici che non approvano la riforma blocchiamo anche gli altri...", ma sostiene che la ratifica "non è un grande tema". Il problema, per lei, è che lo strumento è "troppo poco utile", tanto è vero che "non lo ha mai utilizzato nessuno". Per questo, ha annunciato, "voglio parlare con il direttore del Mes per capire se c'è un modo per farlo diventare utile".

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Ma vediamo le ultime novità riguardo i contenuti della manovra.

Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti
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Sommario

Reddito di cittadinanza: chi rifiuta il lavoro perde l'assegno

Dopo la diminuzione di un mese (da 8 a 7) della possibilità di ricevere in Reddito di cittadinanza per i destinatari cosiddetti "occupabili" arriva un’ulteriore stretta sulla cosiddetta "offerta congrua". E, dunque, se si rifiuta anche la prima offerta di lavoro, a prescindere che sia "congrua" o no, si perde il diritto. Soppressa la parola "congrua" dal testo. Si intendeva offerta "congrua" quella che valutava "la coerenza tra offerta di lavoro e le esperienze e competenze maturate; la distanza del luogo di lavoro dal domicilio (entro 80 chilometri) e i tempi di trasferimento mediante mezzi di trasporto pubblico (raggiungibile in 100 minuti)". I giovani tra 18 e 29 anni che non hanno completato le scuole sono tenuti a iscriversi a percorsi formativi o comunque funzionali all’adempimento dell’obbligo scolastico. La quota prevista per l’alloggio, in caso di abitazione in affitto, sarà erogata direttamente al locatore.

Reddito di cittadinanza 2023, cosa cambia: chi rifiuta (qualsiasi) lavoro, perde l'assegno

Smart working fino al 31 marzo

I lavoratori fragili potranno lavorare in smart working, nel pubblico e nel privato, fino al 31 marzo, anche con un’altra mansione. Non sono citati, invece, i genitori di figli under 14. Il datore di lavoro assicura lo svolgimento della prestazione in modalità agile "anche attraverso l’adibizione a diversa mansione ricompresa nella medesima categoria o area di inquadramento".

Imposta di soggiorno

Aumentare l’imposta di soggiorno a 10 euro nei Comuni capoluogo di provincia che, in base alle ultime rilevazioni, abbiano avuto presenze turistiche venti volte superiori a quelle dei residenti, diventa più semplice. Non sarà più un decreto ministeriale a individuarli: i Comuni faranno riferimento ai dati dell’Istat riguardanti le presenze turistiche medie registrate nel triennio precedente.

Reddito alimentare per i più poveri

Parte la sperimentazione nelle città metropolitane del 'reddito alimentare' da destinare a chi è in povertà assoluta. Lo prevede un emendamento del Pd accolto dalla maggioranza. Con un fondo da 1,5 milioni nel 2023 e 2 milioni nel 2024 saranno distribuiti pacchi realizzati con i prodotti invenduti della distribuzione alimentare "da prenotare mediante un’applicazione e ritirare presso uno dei centri di distribuzione ovvero ricevere nel caso di categorie fragili". In un decreto del ministero del Lavoro, da emanare entro 60 giorni, verranno definiti le modalità attuative, la platea e il coinvolgimento del terzo settore. Saranno chiamati a raccolta supermercati e ipermercati innanzitutto. 

Sul Pos si tratta con le banche

Cancellata la norma che eliminava le multe per gli esercenti che rifiutavano di utilizzare il Pos sotto i 60 euro, si istituisce un tavolo banche-imprese per tagliare i costi del Pos nelle transazioni fino a 30 euro per gli esercenti con fatturato fino a 400mila euro. Se mancasse un’intesa, scatterà un contributo straordinario a carico delle banche e degli altri operatori pari al 50% degli utili derivanti dalle commissioni e dalle transazioni fino a 30 euro. È l’intervento di un emendamento bipartisan approvato in commissione Bilancio alla Camera e introdotto come ristoro per l’eliminazione della norma sul Pos.

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Caccia ai cinghiali anche in città

Passato, all’alba, il via libera alla possibilità di abbattimenti di fauna selvatica per motivi di sicurezza stradale anche in aree protette e in città, è stata approvata anche una norma che prevede la loro commestibilità. I cinghiali che saranno abbattuti, nell’ambito della caccia in città, saranno sottoposti ad analisi igienico-sanitarie e in caso negativo saranno destinati al consumo alimentare. Contrarissimi i Verdi e le opposizioni. «Daremo battaglia – avvisa Angelo Bonelli, portavoce di Europa Verde - La norma consentirà l’abbattimento di specie protette dalla UE, non riguarda solo i cinghiali». Di segno opposto le parole di numerosi esponenti di Fratelli d’Italia, che sottolineano come siano circa 2,3 milioni i cinghiali che invadono le città e le campagne in Italia e solo nell’ultimo anno si è verificato un incidente ogni 41 ore con 13 vittime e 261 feriti. Una situazione che anche per la Coldiretti richiede una soluzione immediata.

Bonus mobili a 8mila euro

Il bonus mobili verrà prorogato non a 5mila euro, ma a 8mila riducendo quindi il taglio sui 10mila di quest’anno. Un emendamento approvato prevede che per il 2023 e 2024 l’ammontare per l’acquisto di mobili e elettrodomestici green in caso di interventi di ristrutturazione della casa sul quale si può chiedere una detrazione del 50% delle spese salga da 5 a 8mila euro.

Tavolini e dehors all'aperto

Tavolini all’aperto e dehors liberi fino al 30 giugno 2023. Così un emendamento approvato dalla commissione Bilancio della Camera. La modifica proroga il termine del 31 dicembre 2022 per l’occupazione del suolo pubblico per il settore della ristorazione. La regola-eccezione varata nella pandemia continuerà a valere e permetterà ai ristoratori di tenere lo spazio ampliato.

Il nuovo bonus cultura per i 18enni

A spiegare il passaggio dalla App18 alle nuove Carte è Giorgia Meloni: "18App viene sostituita e migliorata introducendo due nuove misure, separate ma cumulabili: la Carta cultura giovani e la Carta del merito". "La prima riguarda un bonus per i diciottenni le cui famiglie hanno un Isee non superiore a 35mila, e l’altra prevede un bonus di 500 euro per chi conseguirà il diploma di istruzione secondaria superiore con una votazione di 100 centesimi". Le due misure sono cumulabili. Il ministero dell’Economia: "Nessun taglio nel 2023 negli stanziamenti dell’App18". Nel 2023 la Carta della cultura giovani "sarà per i nati nel 2004 con utilizzo delle risorse già impegnate nel 2022".

I 450 milioni ai Comuni

Stralciata dalla manovra la misura che stanziava 450 milioni di euro destinati ai Comuni. Dopo il rilievi della Ragioneria di Stato, lo ha deciso la commissione Bilancio della Camera, al termine dell'ultima seduta, sin dall'inizio decisamente movimentata. Votate anche le altre modifiche chieste sempre dalla Ragioneria, comprese quelle sulla Carta giovani-cultura e lo smart working.