Mercoledì 24 Aprile 2024

Manovra 2020, le coperture. Niente aumenti Iva, mini cuneo fiscale

E arriva anche il bonus Befana: sconto fino a 475 euro per chi paga con le carte

Roberto Gualtieri e Giuseppe Conte in Consiglio dei ministri (Ansa)

Roberto Gualtieri e Giuseppe Conte in Consiglio dei ministri (Ansa)

Roma, 1 ottobre 2019 - Disattivazione completa degli aumenti dell’Iva per 23 miliardi di euro nel 2020, senza escludere, però, avvisa il ministro dell’Economia, rimodulazioni delle aliquote. Ma solo 2,7 miliardi per il taglio del cuneo fiscale: la metà dei 5 miliardi ipotizzati, con un dimezzamento dello sconto fiscale nelle buste paghe dei redditi medio-bassi. Più di 14,4 miliardi di flessibilità europea e ben 7 miliardi da recupero dell’evasione: magari, ma le ipotesi sono molteplici, attraverso la novità di giornata, il cosiddetto super-bonus della Befana, una sorta di rimborso sull’Iva pagata (fino a 475 euro l’anno) per chi utilizza bancomat e carte di credito.

Manovra 2020, tutte le misure in arrivo

Legati a questo, la riduzione dell’imposta sui beni di prima necessità, dal latte alle bollette, e la possibile introduzione di un software anti-evasori targato 5 Stelle, che dovrebbe impedire le non corrette compensazioni Inps delle imprese. E ancora, l’emissione di green bond per finanziare gli investimenti sostenibili, per i quali il governo pensa a un fondo pluriennale da 50 miliardi. Il tutto per garantire nel 2020 una crescita dello 0,6% del Pil, a fronte di un rapporto deficit Pil al 2,2% e di un debito che si riduce (dal 135,7% al 135,1% del Pil), ma che non rispetta comunque la regola europea in materia.    Sono questi i capisaldi della Nota di aggiornamento del Def approvata ieri sera dal governo: il documento che definisce i numeri della manovra per il 2020 sarà di circa 29-30 miliardi di euro e verrà accompagnato da un numero elevato di provvedimenti collegati, oltre 30 disegni di legge e un decreto fiscale. Un’operazione che, per il premier Giuseppe Conte, serve "a confermare che abbiamo sterilizzato l’aumento Iva. Ma non ci accontentiamo di questo: vogliamo ridurre il cuneo fiscale e abbassare le aliquote dell’Iva. Tutto non possiamo fare nel primo anno, ma abbiamo impostato le riforme". Una manovra ambiziosa nelle parole del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri: "Dobbiamo fare i conti con un’eredità impegnativa, perché le fibrillazioni politiche e le dichiarazioni anti-euro hanno contribuito a indebolire la crescita".    Ma se, sui margini di flessibilità, ci sono poche perplessità sul risultato, più controversi sono i due capitoli della lotta all’evasione e del taglio delle tasse. Scomparso l’aumento selettivo dell’imposta sul valore aggiunto, anche il cuneo fiscale viene tagliato solo a metà. È questo il compromesso tra i veti renziani (ma anche grillini) all’aumento parziale dell’Iva e la spinta del Pd sul taglio delle imposte in busta paga. Quel che è certo è che la voce di 7 miliardi derivante dalla lotta all’evasione è tutta da strutturare, anche se il premier e il responsabile dell’Economia si spingono fino alla cifra di 12,5 miliardi. E quest’ultimo non esclude rimodulazioni delle aliquote.    Di certo si moltiplicano le ipotesi. Il premier ha fatto gli esempi delle bollette (con aliquote Iva dal 10% al 5%) ma anche del pane, del latte e della frutta, che potrebbero vedere scendere l’imposizione indiretta fino all’1%. Accanto o al posto del cashback (uno sconto Iva tra 2 e 4% delle transazioni tracciabili) si sta valutando anche l’idea di un super-bonus per premiare chi dà una mano contro l’evasione, usando moneta elettronica nei settori più a rischio (si parla dei ristoranti o dell’idraulico). Al momento si lavora attorno a un tetto massimo annuo di spesa di 2.500 euro cui applicare una detrazione al 19%. Al massimo, quindi, si avrebbe un bonus da 475 euro che, nelle intenzioni, sarebbe erogato entro la Befana. Anche se una scadenza così ravvicinata alla fine dell’anno sembra complessa da centrare. In chiave anti-evasione, però, non manca il contributo dei grillini. Un software per scovare le compensazioni scorrette e non fondate realizzate in automatico dalle imprese rispetto all’Inps.

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