Venerdì 19 Aprile 2024

Il gas di Putin e la porta di Malborghetto. Il sindaco: noi valle strategica per l'Italia

Dal piccolo comune friulano nella provincia di Udine passano le tubazioni che ci portano le forniture russe (tagliate). Ecco perché è stata scelta

Malborghetto (Udine), 27 giugno 2022 - La porta del gas di Putin in Italia è una valle friulana stretta stretta, larga appena cento metri. “La Val Canale ha dato tanto al Paese“, mette l’evidenziatore Doris Preschern, 57 anni, bancario e sindaco di Malborghetto, 900 abitanti che diventano 8-10mila d’estate. Da qui passa l’infrastruttura più strategica d’Italia, la rete che porta nelle nostre case il gas del Cremlino. Forniture all'Italia tagliate del 50%, come è noto. Sindaco, cosa significa per un piccolo comune come il vostro essere al centro della geopolitica? Un accenno di risata al telefono: “Sono sempre stato orgoglioso del nostro ruolo. Noi riscaldiamo tre quarti d’Italia. La differenza è che prima non lo sapeva nessuno, adesso lo sanno tutti”. C’è sempre il timore che Putin chiuda proprio i rubinetti. “Ma noi di quanto gas arriva non sappiamo niente. Bisogna chiedere a Snam”. E come sono i rapporti con Snam? “Ha sempre dato al territorio le compensazioni finanziarie per ogni investimento fatto. E poi bisogna dirlo, l’insediamento industriale è stato realizzato molto bene, è poco visibile. Perché noi siamo una zona turistica e questo aspetto è importante. L’impatto è stato mitigato sapientemente dai progettisti”. Perché è stata scelta la vostra valle? “Perché è strategica, alla fine. Piatta. È incuneata tra le Alpi, non ha salite. Qui le tubazioni passano sostanzialmente dritte. Quindi la morfologia di quest’area è molto favorevole per quello che volevano fare loro, portare il gas”. Le ricadute sul territorio? “Naturalmente dove passano le tubazioni non si può fare niente, quindi la valle ha dei vincoli pesanti. Poi la rete deve essere sostituita ciclicamente, così ogni dieci anni ci sono grandi lavori. Anche se, dopo, l’azienda procede sempre al ripristino, a regola d’arte. Però ci piacerebbe avere dei benefici dalla presenza di un’infrastruttura così strategica”. Quali benefici? “Negli anni si è cercato di studiare delle forme di teleriscaldamento. Perché cosa succede qui, la centrale riceve il gas e lo pompa verso l’Italia. Poi i gas di scarto vengono buttati via in atmosfera. Per la nostra comunità sarebbe stato interessante utilizzarli”.  Resta l’orgoglio. “Sì, perché questa valle ha dato tanto al Paese. Larga appena cento metri. Eppure ci passano 4 tubi di metano che arrivano dalla Russia, un’autostrada, la ferrovia, le statali, gli elettrodotti.  Direi che abbiamo fatto la nostra parte”.

Nella mappa Snam, le condutture che portano il gas in Italia e i valori del 24 giugno
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