
L’ESPERIENZA NEL GRUPPO PININFARINA Matteo De Lise (. a fianco. ) è arrivato in Unox, dopo dieci anni nel mondo del design internazionale, alla guida del gruppo Pininfarina. Una laurea in economia, a Torino, e molti anni negli Stati Uniti, prima di approdare in Unox,. ha fondato e guidato Li-Tag
DOPO ESSERE STATO dieci anni in Pininfarina, Matteo De Lise è approdato al mondo delle cucine, in Unox. Una laurea in economia, a Torino e molti anni negli Stati Uniti, hanno dato al manager, oggi alla guida di Unox Casa, lo sguardo internazionale e una visione sull’innovazione, che a suo dire deve essere "semplice e usabile". Concetti che ha incontrato ad Harvard e ad Oxford, dove si è perfezionato.
Attualmente De Lise ricopre il ruolo di General Manager di Unox Casa, dove dal 2020 ha guidato con successo lo sviluppo e la distribuzione del primo forno di lusso smart per il mercato residenziale di alta gamma, il SuperOven. Sotto la sua direzione, Unox Casa ha rafforzato la sua presenza globale, grazie a strategie di marketing innovative e una rete di distribuzione internazionale, posizionandosi come un riferimento nel settore degli elettrodomestici di lusso.
Prima di approdare in Unox, ha fondato e guidato Li-Tag, una startup tecnologica con sede negli Stati Uniti, specializzata nello sviluppo di infrastrutture IoT basate su Led, per la comunicazione dati nel settore retail. Durante il suo mandato, ha sviluppato una piattaforma che integrava intelligenza artificiale e realtà aumentata, posizionando Li-Tag come un pioniere nelle soluzioni digitali per il commercio al dettaglio. Ora si occupa di cucine di lusso e guida una piccola unità di circa 20 persone, dentro al Gruppo Unox, made in Veneto, 1400 dipendenti in Italia e nel mondo e 330 milioni di fatturato.
De Lise, come è arrivato ad Unox? "Tramite conoscenze comune ho conosciuto questa azienda veneta e mi sono subito reso conto che per certi aspetti non aveva nulla da invidiare alla Silicon Valley. Con la pandemia ci siamo resi conto tutti che occorreva rispondere ad una richiesta di mercato e così abbiamo iniziato a progettare le cucine professionali, ma per la casa. L’esperienza e la capacità erano già presenti in Unox, in più io ho portato due concetti, imparati soprattutto in Pininfarina, il design di lusso e l’usabilità".
Ecco, partiamo da qui. Un forno deve essere bello e facile da usare. "Queste sono le due idee di base. Abbiano semplicemente aggiunto l’automazione. Tutti, infatti, vogliono che le cose del quotidiano siano più semplici e così i nostri forni, perfetti per la ristorazione professionale, dovevano in qualche modo essere adattati alle cucine di casa. Immettendo un alto livello di automazione, ma tenendo presente la semplicità d’uso, abbiamo fatto qualcosa di inedito, che nessuno aveva mai fatto. Siamo consapevoli che il nostro pubblico è alto spendente, siamo nel segmento lusso, ma abbiamo lavorando essenzialmente su queste due cose. Il design e la facilità d’uso".
Come si siete riusciti? "Siamo partiti da un concetto. Il forno a casa deve essere semplice come ordinare al ristorante. Perché, a differenza dei nostri utenti principali e storici, gli chef stellati da un lato, e le grandi catene dall’altro, a casa non c’è una linea pronta, come nelle cucine di un grande ristorante o di un hotel. Allora abbiamo messo al centro l’utente finale e gli abbiamo fornito un forno che facesse esattamente ciò che desiderava, cucinare bene, con tutta la tecnologia più nuova esistente, un design bello e funzionale, e la semplicità della cucina di casa".
Siete ora presenti in oltre 40 paesi nel mondo. Come mai avete puntato all’internazionalità? "Negli ultimi due saloni del mobile virgola che restano un punto di riferimento per il settore della design e dell’arredo, abbiamo messo a punto il modello che poi stiamo utilizzando in tutti i nostri showroom in giro per il mondo. Il concetto è semplice uno chef table, con pochi posti circa 8 e pareti di vetro. Quando abbiamo presentato questo modello la prima volta non avevamo appuntamenti, ma tutti volevano entrare in questa scatola esclusiva e così si sono moltiplicate le prenotazioni a questa esperienza. Oggi gli showroom in giro per il mondo sono tutti la replica di quella presentazione, esclusiva. Il nostro mercato principale rimane la Cina. Naturalmente siamo presenti in Italia e in Europa virgola in Australia, Stati Uniti e America Latina punto da quest’anno avremo una produzione negli Stati Uniti in North Carolina, il che viste anche le novità di queste ultime settimane, con le politiche dei dazi introdotte dal presidente degli Stati Uniti per la seconda volta, Donald Trump, sarà sicuramente un grande vantaggio, anche dal punto di vista economico".
Parliamo di intelligenza artificiale. I vostri forni sono intelligenti. "Siamo partiti in tempi non sospetti, oggi l’intelligenza artificiale si è diffusa in maniera molto veloce, soprattutto negli Stati Uniti, dove sta cambiando molti settori. La nostra idea è quella di applicare l’intelligenza artificiale alla cucina e di farlo in maniera sistemica, del tutto innovativa. Con i forni intelligenti, tutti, anche a casa, possono cucinare in maniera standard, con una qualità elevatissima, come in un ristorante stellato. Una cosa che ho capito è che a tutti, ovunque nel mondo, piace mangiare bene. Le cose buone piacciano a tutti, indipendentemente dalla cultura di origine. Come piace a tutti la convivialità. Con i nostri forni questo è reso più facile. E’ un’esperienza intima, ma di alto livello".
Come si educano i vostri forni? "Proprio come lo sviluppo di ChatGPT, anche noi abbiamo sviluppato il modo di far riconoscere al forno le pietanze. Cosa non facile. Perché, prendiamo una patata, è molto diversa, per colore, conformazione in Italia o in Latino America, ed è diversa sia in natura, sia in cucina, perché la stessa pietanza è presentata e cotta in maniera molto diversa da uno chef italiano e da uno giapponese. Di base, però, il valore comune è uno solo: cucinare bene. Il che significa che quel piatto deve essere cucinato in modo che sia buono, ma anche sano. E questo, educando i nostri forni intelligenti, si riesce a fare molto bene".