
L’ITALIA è sempre più al centro dell’innovazione per Schneider Electric, leader mondiale nella trasformazione digitale della gestione dell’energia e dell’automazione....
L’ITALIA è sempre più al centro dell’innovazione per Schneider Electric, leader mondiale nella trasformazione digitale della gestione dell’energia e dell’automazione. Nello stabilimento di Stezzano, in provincia di Bergamo, infatti, dedicato alla produzione di quadri elettrici di Media Tensione, già da tempo l’azienda ha avviato la produzione per l’Italia e i principali paesi del Sud Europa, quali Spagna e Portogallo, di SM AirSeT. Si tratta di una soluzione unica nel settore, che sostituisce con l’aria l’uso del gas SF6, come gas per l’isolamento. SF6 è uno dei più potenti gas a effetto serra esistenti. SM AirSeT rappresenta un esempio concreto di come la visione di Schneider Electric per un futuro più green, con obiettivo emissioni zero, si possa realizzare con tecnologie sostenibili, che già oggi abbiamo a disposizione, e la cui efficacia è moltiplicata dalla disponibilità di strumenti digitali che consentono di gestire con sempre maggiore efficienza l’energia elettrica.
Sul prodotto sono stati depositati ben 57 brevetti, a testimonianza della capacità di innovazione di Schneider Electric, che ogni anno investe il 5% dei suoi ricavi in Ricerca e Sviluppo. A Stezzano è in atto, poi, una riqualificazione, che si inserisce in un più ampio programma di efficientamento e decarbonizzazione delle sedi commerciali e industriali di Schneider Electric nel nostro paese, e contribuisce al raggiungimento degli ambiziosi obiettivi globali dell’azienda – che si è impegnata a eliminare le emissioni di anidride carbonica scope 1 e 2 – ovvero le emissioni legate direttamente alla sua attività operativa e all’energia impiegata per alimentarla – entro il 2030.
"La sostenibilità è al centro della nostra strategia e della nostra pratica quotidiana, ci sta guidando nella nostra attività e nello sviluppo delle innovazioni che proponiamo ai mercati cui ci rivolgiamo. Gli edifici, in particolare, sono un elemento chiave nel percorso della decarbonizzazione: secondo l’IEA, sono responsabili del 26% delle emissioni globali legate all’energia", dice l’amministratore delegato di Schneider Electric Italia, Davide Zardo. "La riqualificazione della nostra sede di Stezzano si inserisce nel progetto generale, intrapreso da diversi anni, per l’efficientamento energetico e la riduzione delle emissioni delle nostre sedi commerciali ed industriali. Corona un percorso che è una scelta di valore per l’ambiente, ma anche per le persone: la sostenibilità di un edificio è anche legata alla sua vivibilità, alla possibilità di creare le migliori condizioni di comfort e benessere e di lavorare in ambienti che favoriscono la produttività. Anche questo fa parte della nostra visione di sostenibilità che è globale: economica, sociale ed ambientale", prosegue Davide Zardo.
Il complesso industriale è localizzato a sud del territorio comunale di Stezzano; ai capannoni originari alla fine degli anni ‘90 si sono aggiunti i nuovi capannoni produttivi e a ufficio, realizzati in prefabbricato con un’estetica di tipo industriale. Dalla fine degli anni 90, epoca di costruzione del complesso, anche il core business dell’azienda si è modificato e la svolta green che anche e soprattutto le aziende come la Schneider stanno intraprendendo da tempo ha imposto un cambiamento del modello e quindi un efficientamento delle strutture esistenti. Sono stati coinvolti nell’efficientamento energetico gli edifici adibiti a uffici, mensa, portineria e l’asilo nido aziendale: due palazzine. La prima (Palazzina MT) si sviluppa su 4 piani ed è occupata da circa 260 persone, la palazzina SEDE si sviluppa su 4 piani + un livello interrato ed è occupata da circa 280 persone. La scelta è stata quella di ridisegnare anche dal punto di vista estetico oltre che funzionale i fronti degli edifici, oltre che applicare un cappotto esterno e sostituire i serramenti. Il progetto prevede oltre alla sostituzione dei serramenti il rivestimento a cappotto dei fronti con inserimenti in corrispondenza delle finestre di profili in alluminio verticali da mm. 20x50 che caratterizzano il fronte esaltandone la verticalità degli elementi con finitura in una tonalità di grigio. Il fronte è caratterizzato inoltre da un sistema di frangisole fissi in lamiera di alluminio microforata e grecata inseriti in struttura a scala più ampia realizzata con montanti e fasce orizzontali marcapiano in materiale alucobond.
A seguito di questi interventi, Schneider Electric stima di poter ottenere importanti risparmi energetici con la riduzione del consumo di energia e anche delle emissioni. La previsione è di risparmiare in totale 310 mila Kwh all’anno e di evitare l’emissione di 53 tonnellate di anidride carbonica annue – dato che deriva dalla riduzione dei consumi di gas, in quanto tutta l’energia elettrica utilizzata da Schneider Electric per le sue attività – a Stezzano e in tutta Italia – è già energia elettrica prodotta da fonti rinnovabili certificate. Le attività per la decarbonizzazione delle attività di Schneider Electric in Italia hanno prodotto, dal 2019 in poi, importanti risultati.
A fine anno 2024 l’azienda ha comunicato di avere aumentato del 15% la sua efficienza energetica complessiva e di avere ridotto del 77% le sue emissioni di CO2. Oltre a utilizzare esclusivamente energia elettrica da fonti rinnovabili certificate, Schneider Electric recupera al 100% gli scarti delle sue attività. L’azienda sta portando avanti a ritmo serrato il progetto di decarbonizzare in tutti i siti produttivi e commerciali italiani. Pochi giorni fa, per esempio, Schneider ha concluso il processo di completa elettrificazione del suo stabilimento produttivo di Casavatore, in provincia di Napoli, dove circa 300 persone lavorano per produrre componenti per la distribuzione elettrica. Ora tutto funziona solo con elettricità da fonti rinnovabili certificate ed è in partenza la realizzazione di un impianto fotovoltaico che a breve fornirà il 40% dell’energia necessaria.