
IL 2023 SI STA CONFERMANDO un anno record per gli investimenti mondiali nelle fonti rinnovabili: trainati dal fotovoltaico sono arrivati a 358 miliardi di dollari nei primi sei mesi dell’anno, di cui 335 per lo sviluppo di impianti. Si tratta di un aumento del 22% rispetto allo stesso periodo del 2022, che fa della prima metà del 2023 il semestre con più investimenti in energia pulita della storia. A riportarlo è il "2H 2023 Renewable Energy Investment Tracker" di Bloomberg New Energy Finance. Malgrado questo record, però, secondo Bnef gli investimenti nelle rinnovabili sono ancora troppo scarsi: dovrebbero aumentare del 76% per essere coerenti con un percorso che ci porti a zero emissioni nette entro il 2050. Per raggiungere l’obiettivo dell’accordo di Parigi, tra il 2023 e il 2030 si dovrebbero spendere in totale 8,3 trilioni di dollari nello sviluppo delle fonti rinnovabili, secondo il New Energy Outlook di Bnef. In base a questo calcolo, ogni semestre bisognerebbe investire 590 miliardi di dollari: i 335 miliardi del primo semestre 2023 sono quindi ben al di sotto del necessario.
Per il momento, comunque, la Cina si conferma leader mondiale, con 177 miliardi di dollari di nuovi investimenti nel primo semestre 2023, in aumento del 16% rispetto alla prima metà del 2022. Gli Usa sono secondi con ampio distacco, con 36 miliardi, mentre la Germania, terza, ha assorbito 11,9 miliardi. Dei 358 miliardi investiti nel mondo, 335 sono stati destinati all’installazione di impianti, sia di grande taglia che nel residenziale: +14% rispetto ai primi sei mesi del 2022. An che gli investimenti nelle aziende delle rinnovabili sono cresciuti e hanno raggiunto i 10,4 miliardi di dollari, +25% rispetto alla prima metà del 2022. Il nuovo capitale raccolto sui mercati pubblici è stato di 12,7 miliardi di dollari, in aumento del 25% rispetto al primo semestre dell’anno scorso. E’ il fotovoltaico il motore primario dei risultati stellari del primo semestre 2023. In questo segmento sono stati investiti 239 miliardi di dollari: due terzi degli investimenti globali, con una crescita del 43% rispetto alla prima metà del 2022. Anche qui Pechino domina: metà degli investimenti mondiali nel solare sono stati fatti in Cina. Questo dipende, spiegano da Bnef, principalmente dai prezzi più bassi dei moduli, dal robusto mercato dei tetti fotovoltaici e dalla realizzazione delle cosiddette megabasi energetiche del Paese: impianti eolici e solari giganteschi nelle aree desertiche. Ben staccati seguono gli Stati Uniti, con 25,5 miliardi di dollari investiti nel fotovoltaico, in aumento del 75% rispetto alla prima metà del 2022. A spingere la crescita negli States è il superamento delle strozzature nella catena di approvvigionamento e la definizione delle regole dell’Inflation Reduction Act per gli incentivi.