Lunedì 14 Luglio 2025
GIORGIO COSTA
Made in Italy

"Ogni anno riempiamo oltre 20 milioni di bottiglie"

FARE VINO per divertirsi senza nemmeno un ettaro di vigneto. La storia imprenditoriale di Quirico Decordi è di quelle che...

FARE VINO per divertirsi senza nemmeno un ettaro di vigneto. La storia imprenditoriale di Quirico Decordi è di quelle che...

FARE VINO per divertirsi senza nemmeno un ettaro di vigneto. La storia imprenditoriale di Quirico Decordi è di quelle che...

FARE VINO per divertirsi senza nemmeno un ettaro di vigneto. La storia imprenditoriale di Quirico Decordi è di quelle che non si dimenticano, una volta ascoltate. A Motta Baluffi, in provincia di Cremona, ha sede la sua azienda, Vinicola Decordi, che lavora 24 ore al giorno imbottigliando a ciclo continuo su 3 turni. In totale a fine anno le bottiglie riempite saranno oltre 20 milioni con fasce di mercato che vanno dal bassissimo prezzo all’eccellenza servita nei ristoranti stellati; del resto, l’azienda ha oltre 1.000 clienti in più di 58 Paesi grazie a 30 tipi di confezione e tutti i sistemi di tappatura disponibili sul mercato. E lui, Quirico Decordi, 70 anni portati con la leggerezza dell’imprenditore che è innamorato del suo lavoro non è mai stanco di girare il mondo del vino e quello di chi lo compra, ragiona ogni giorno su come farlo rendere a qualsiasi prezzo entri in azienda; e coccola i suoi 50 dipendenti fissi (a cui si aggiungono una ventina di interinali) e guarda ai figli Giulia e Alessandro che lavorano al suo fianco in azienda come continuatori di un progetto di grande interesse.

Nel 2024 Vinicola Decordi ha chiuso i conti con 31 milioni di ricavi (dunque in media poco più di un euro a bottiglia) e poco più di un milione di utile. Quirico Decordi è felicissimo dei suoi risultati economici e attraverso passione, ricerca e innovazione porta in tavola i vini dal basso prezzo al lusso. "Io amo le bollicine – spiega Decordi – e vado a trovare i vini migliori in Oltrepo pavese, ma anche il Lambrusco, e ho la soddisfazione di vedere la mia bottiglia di Lambrusco metodo ancestrale sulla tavola del Pescatore a Canneto sull’Oglio". La mission di Vinicola Decordi è offrire vini frizzanti, spumanti e in generale vini della tradizione vitivinicola italiana nel mercato nazionale ed internazionale. I principi cui l’azienda si ispira sono la duttilità e la versatilità, ovvero la capacità di emergere e differenziarsi dalla concorrenza in qualsiasi livello quali/quantitativo e nel rapporto qualità/prezzo. Nell’ambito di queste linee strategiche di sviluppo improntate ai principi della qualità totale, gli obiettivi della Vinicola Decordi sono: progettare e diversificare le linee di prodotti a seconda del mercato di riferimento, consolidare ed aumentare la quota di mercato, individuare il mercato e le esigenze del cliente e fornire prodotti conformi alle richieste assicurando un servizio di consegna adeguato; ricercare e sviluppare le migliori tecnologie produttive, finalizzate anche all’incremento dell’efficienza nell’uso dell’energia e delle materie prime e alla riduzione degli impatti ambientali sul territorio.

Negli anni a venire Decordi esclude l’ingresso di partner finanziari: "Le aziende, quando entra la finanza, diventano asset da sfruttare. Noi – spiega – vogliamo dare continuità a quello che facciamo e siamo una grande famiglia che prova grande soddisfazione quando le cose vanno bene. Noi vogliamo essere riconosciuti come l’azienda vinicola italiana che, più di tutte, sa coniugare tradizione e innovazione per esprimere al meglio il carattere dei nostri vini nel mondo, differenziandosi per la qualità dell’offerta, per l’accessibilità dei prezzi e per il rispetto dell’ambiente". Non è un caso se l’azienda ha investito oltre 100.000 euro solo nel 2024 nella selezione del personale e ha adottato una gestione orientata al benessere e alla stabilità lavorativa. La qualità di un vino, d’altronde, comincia molto prima della bottiglia. Nel 2024, i costi del personale sono aumentati dell’11,8% rispetto all’anno precedente, segnando un investimento tangibile nel capitale umano. In un mondo che va sempre più verso l’automazione, i robot e l’intelligenza artificiale destinati a sostituire migliaia di posti di lavoro, c’è chi in Italia crede ancora che la vera continuità si costruisca mettendo al centro le persone. Dimostrando che credere nella famiglia, nella comunità e nel lavoro ben fatto si trasformi in fatturato solido, anno dopo anno. E lo fa anche guadagnando pochi centesimi a bottiglia, magari partendo da basi di vino provenienti dalla Spagna o di Muller Thurgau partito dall’Ungheria, ma senza trascurare i grandi vitigni italiani e le loro 300 denominazioni. Questa visione ha portato a una ripartizione equilibrata del fatturato: il 61% proviene dall’estero, con una forte presenza in Germania, Giappone, Ucraina e Portogallo, mentre il restante 39% arriva dal mercato italiano.

La forza di questo approccio sta nella logica dei piccoli numeri distribuiti: "quando costruisci il tuo fatturato su tante quote percentuali, anche minime, in numerosi Paesi, ogni piccolo incremento locale – spiega Quirico Decordi - si traduce in una crescita globale. Basta un modesto aumento delle vendite in ciascun mercato per generare un impatto significativo sul risultato complessivo. È una strategia di lungo termine, robusta e intelligente, che permette di scalare senza dipendere da un singolo Paese e di reggere meglio agli imprevisti doganali del contesto internazionale". A questi risultati si aggiungono investimenti significativi per oltre 3,5 milioni di euro, destinati ad ammodernare e potenziare l’impianto produttivo: nuove autoclavi, sistemi di spumantizzazione, interventi sul depuratore, miglioramento dei sistemi gestionali e digitali. Tutto è pensato per garantire efficienza, qualità e rispetto per l’ambiente. E non è un caso se l’azienda ha usufruito del Credito d’Imposta "Industria 4.0", testimoniando il suo orientamento all’innovazione. Adesso in programma c’è un nuovo capannone industriale da 1800 metri quadrati e una nuovissima linea di imbottigliamento da un milione di bottiglie a settimana. E poco importa se il contenuto costa poco. Tanto il "poco" alla fine fa il "molto".