L’insalata 4.0 e la vertical farm nata nel cuore della metropoli

L’insalata 4.0 e la vertical farm nata nel cuore della metropoli
L’insalata 4.0 e la vertical farm nata nel cuore della metropoli

È STATA TRA LE PRIME aziende a lanciare sul mercato italiano prodotti coltivati in vertical farming (letteralmente, "agricoltura verticale"), innovativa pratica colturale che consente la coltivazione di specie vegetali su più livelli sovrapposti, dunque senza sfruttamento di suolo e con un risparmio idrico del 90% rispetto alla produzione in campo aperto. Parliamo di Agricola Moderna, società germogliata - è il caso di dirlo - a Milano nel 2018, grazie all’intuizione dei due founder e amici Pierluigi Giuliani e Benjamin Franchetti. Dal 2020 il brand Agricola Moderna distribuisce i propri prodotti in tutto il territorio lombardo, attraverso la grande distribuzione e alcune piattaforme e-commerce specializzate.

Per l’azienda è arrivato ora il momento del salto di qualità: di recente, infatti, è stata siglata una partnership con il fondo Ipc - Infrastrutture per la crescita, gestito da Azimut libera impresa Sgr. Il fondo Ipc, dedicato agli investimenti nel settore delle infrastrutture sociali con uno specifico approccio Esg (indicatore dell’impegno sociale, ambientale e di governance di un’impresa), investirà complessivamente circa 15 milioni di euro. Gli importi sono destinati sia alla costruzione di una moderna vertical farm, da concedere in locazione alla società operativa Agricola Moderna Srl, sia a implementare il capitale sociale di quest’ultima che, a sua volta, investirà nella tecnologia dell’impianto (per circa 13 milioni di euro).

L’ingresso del fondo contribuirà al consolidamento, sul mercato italiano, di Agricola Moderna, con la realizzazione, entro settembre 2024, di un innovativo impianto di vertical farming, approvvigionato al 100% da energie provenienti da fonti rinnovabili. La struttura sorgerà nel comune di Agnadello, in provincia di Cremona. E ulteriori investimenti sono in cantiere, sempre in Italia e anche in Europa, per la costruzione di altri stabilimenti di agricoltura verticale. Il nuovo impianto racchiuderà l’intera filiera produttiva (produzione e trasformazione del prodotto e gestione dell’impianto) su una superficie di circa 9mila metri quadri, di cui 2mila destinati al vertical farming, per una superficie totale di coltivazione, articolata su più livelli, di 11mila metri quadri. La produzione sarà di oltre 900 tonnellate all’anno - in media 2,5 tonnellate al giorno - di ortaggi a foglia, tra insalate e aromatiche ‘baby’ e ‘teen leaf’ (letteralmente, a foglia giovane) pronte al consumo. Se si utilizzasse la coltivazione tradizionale, per la medesima quantità sarebbero necessari 30 ettari di terreno agricolo (una superficie pari a 18 volte piazza del Duomo di Milano) e circa 180 milioni di litri di acqua l’anno (l’equivalente di 73 piscine olimpioniche). Il vertical farming è una pratica altamente sostenibile di coltivazione indoor con metodo idroponico, in cui anche l’acqua, evaporata dalle piante stesse, non viene sprecata, bensì analizzata, purificata, reintegrata dei sali minerali e reintrodotta nel sistema. Il metodo idroponico è una tecnica di coltivazione fuori suolo, in cui le radici delle piante sono irrorate mediante una soluzione nutritiva composta da acqua e sali minerali.

L’ambiente controllato permette di eliminare completamente l’uso di prodotti chimici come diserbanti o fitofarmaci, nonché di risparmiare fino al 95% di acqua e suolo rispetto alle coltivazioni intensive tradizionali. "L’investimento del fondo Ipc nel capitale di Agricola Moderna Srl è un passaggio cruciale per il nostro futuro - dichiarano Pierluigi Giuliani e Benjamin Franchetti (nella foto sopra), co-founder dell’azienda -. Siamo orgogliosi dell’interesse e dell’apprezzamento che questo importante investitore ha avuto nei confronti del nostro progetto, dimostrando di condividerne fin da subito gli obiettivi, anche di sostenibilità. Il nostro proposito, ora, è creare un’azienda-modello, con una crescita sul medio lungo periodo, sostenibile e fondata sull’innovazione, in grado di generare valore per tutti i nostri stakeholder: dagli azionisti ai dipendenti, dai partner commerciali fino ai consumatori delle nostre insalate ed erbe aromatiche. Al giorno d’oggi, un’impresa di successo è chiamata a rispondere della qualità dei propri prodotti e della sostenibilità delle proprie scelte".

Secondo Andrea Cornetti, amministratore delegato del settore real estate e infrastrutture di Azimut impresa libera Sgr, "la partnership con Agricola Moderna ci permette di coniugare i due grandi obiettivi che perseguiamo con il nostro fondo Ipc: investire in infrastrutture a sostegno di settori innovativi e in grande espansione, con la prospettiva di generare valore per i nostri investitori e, allo stesso modo, effettuare investimenti sostenibili e rispettosi dei criteri Esg, con risultati di impatto positivi e misurabili nel tempo". La produzione di Agnadello permetterà ad Agricola Moderna di estendere la distribuzione su tutto il territorio nazionale, garantendo prodotti freschi e di alta qualità. L’impianto sarà specializzato nella produzione di aromatiche e delle cosiddette ‘teen leaf’, varietà di insalata pronta al consumo e ancora poco diffusa nel mercato della IV gamma italiana (quello delle insalate in busta).

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