
SONO STATI scelti da Igd, primo gruppo italiano tra le società quotate nel settore immobiliare retail, per contribuire, con i...
SONO STATI scelti da Igd, primo gruppo italiano tra le società quotate nel settore immobiliare retail, per contribuire, con i loro lucernari, al progetto di riqualificazione urbana Porta a Mare, nel cuore di Livorno. Tecnocupole Pancaldi, azienda familiare specializzata nella progettazione e realizzazione di sistemi di illuminazione, ventilazione ed evacuazione naturale di fumo e calore, li realizzerà – come il resto della produzione – nello stabilimento di Castel San Pietro, in provincia di Bologna. Porta a Mare è un’area iconica di Livorno, affacciata direttamente sul mare e situata a pochi passi dal centro storico. Per tanti anni negletta, l’area si è trasformata in un polo multifunzionale all’avanguardia, grazie a una visione architettonica e sostenibile, capace di integrare spazi commerciali, residenziali e ricreativi in un’unica esperienza urbana. Il progetto, che si sviluppa su oltre 23.500 metri quadri e ospita 53 punti vendita, tra cui un supermercato Coop, è parte del più ampio piano di rigenerazione urbana promosso per il recupero delle aree dismesse dei cantieri navali Orlando. Igd, è bene ricordarlo, è una società nata nel 2000 dal conferimento di parte del patrimonio immobiliare di Coop Adriatica (ora Coop Alleanza 3.0) e di Unicoop Tirreno, che sono tuttora i principali azionisti del gruppo.
Nell’ambito del progetto Porta a Mare, iniziato nel 2019 e conclusosi nel 2021 – dopo una sospensione d’obbligo, dovuta alla pandemia -, l’azienda bolognese ha fornito soluzioni di copertura ad alto contenuto tecnologico, pensate per garantire luminosità naturale, comfort climatico e massimi standard di sicurezza per lavoratori e visitatori. I sistemi installati, perfettamente integrati con l’estetica e le esigenze strutturali del nuovo complesso, rispondono a requisiti avanzati di rigenerazione urbana, essenziali per guardare al futuro e preservare, al contempo, le pietre miliari del passato. La scelta di lucernari in policarbonato ha permesso, inoltre, di valorizzare al meglio tutto il benessere dell’illuminazione e della ventilazione naturale, che la posizione del centro garantisce. Sui 140 metri lineari della galleria del centro commerciale sono stati installati 660 metri di lucernari, che svolgono la funzione di illuminazione e ventilazione naturale, oltre a integrare sistemi di apertura per la fuoriuscita dei fumi della combustione in caso di incendio. Ogni elemento è protetto da griglia anticaduta. Complessivamente, l’installazione si snoda su una struttura a doppia pendenza che ricopia, per inclinazione, l’architettura originaria a capanna, con un angolo di inclinazione delle falde del 40%. La collocazione dei lucernari, diversa dallo standard, ha richiesto una progettazione ‘ad hoc’ delle fasi operative dell’installazione, per mitigare ogni possibile rischio legato alla sicurezza degli operatori.
La soluzione adottata ha previsto un assemblaggio della struttura portante dei lucernari a terra e una movimentazione degli elementi finiti con gru a torre incastonata nel poco spazio disponibile e con uno sbraccio adeguato all’intera lunghezza della galleria. Per evitare danneggiamenti delle strutture durante la movimentazione, è stato necessario il monitoraggio costante dell’andamento dei venti (che dal mare sanno essere particolarmente insidiosi), dunque le attività sono state programmate solo in caso di condizioni meteo adeguate. "La progettazione degli spazi commerciali, al giorno d’oggi, richiede soluzioni in grado di garantire non solo estetica e comfort, ma soprattutto sicurezza e affidabilità nel tempo. Il nostro contributo a Porta a Mare si è concentrato sui requisiti dei prodotti scelti dal cliente e sull’efficienza e affidabilità dell’installazione: fattori cruciali, in un contesto complesso e sofisticato come questo - ha dichiarato Michela Pancaldi, amministratrice delegata dell’azienda emiliana (nella foto in alto) -. Il know-how maturato in decenni di esperienza, anche in ambito retail, e le tecnologie all’avanguardia impiegate ci hanno consentito di rispondere al meglio alle esigenze di sicurezza, design e continuità operativa, tipiche dei centri commerciali di ultima generazione". Tecnocupole Pancaldi è fortemente impegnata, da anni, sul fronte della sostenibilità.
Per cupole e lucernari, realizzati con materie plastiche, viene impiegata solo la materia prima strettamente necessaria, limitando al massimo gli sprechi. Per la produzione si utilizza policarbonato compatto e alveolare in lastre, mentre gli avanzi della lavorazione sono ceduti ad aziende che li utilizzano per produrre oggetti di più piccola dimensione, riducendo così la quantità di materia plastica di scarto. L’azienda ha reso noto che i residui di lavorazione (cosiddetti ‘sfridi’), dal 2014 al 2019, ammontano a 96.066 kg di policarbonato compatto e alveolare. Da questo materiale, raccolto e lavorato da aziende trafilatrici, sono stati ricavati 25.000 pezzi, tra maschere di protezione, cabine per macchine automatiche e altri oggetti. Il ciclo produttivo è quasi a km 0: la maggior parte delle lavorazioni si svolge all’interno dello stabilimento di Castel San Pietro, limitando, così, il trasporto su gomma di semilavorati.