
‘KEEP YOUR IDEAS, custodiamo le vostre idee’ è la mission di Icom, l’azienda che si pone al vertice del settore del cartone ondulato, dopo 50 anni di investimenti in tecnologia e innovazione, attenzione alla sostenibilità e capacità di aprirsi ad altri settori. Così Icom è diventata quello che è oggi, un gruppo industriale con oltre 350 milioni di fatturato, 750 dipendenti e un sito produttivo, quello di Fossato, con uno stabilimento di 40mila metri quadrati coperti su un’area di circa 70mila. A portare avanti il progetto del fondatore, Giuseppe Costantini, sono oggi Silvio Pascolini (nella foto in basso) e Tommaso Costantini. "L’imballo ormai certifica il bene – racconta Pascolini – e noi cerchiamo di seguire il cliente fin dalla prototipazione dei prodotti, senza dimenticare la massima attenzione alla sostenibilità. Studiamo tutto nei minimi dettagli, facendo continui test". La storia di Icom è una storia di passione, impegno e dedizione. Tutto inizia nel 1973, quando il suo fondatore, Giuseppe Costantini, decide di dare vita a questa realtà industriale che ha saputo crescere e investire. Nel 2005 infatti la Icom ha acquisito la Grimaldi, storica azienda del cartone ondulato con sede a Capua, poi ha avviato una partnership con Saica, multinazionale spagnola attiva nella produzione di carta e imballaggi in cartone. Il Gruppo, negli anni successivi, ha esteso la propria presenza in altri settori come l’automotive con la Rossi Mercedes, l’ecologia con l’Acm Centralcarta, la Biondi recuperi ecologia e la Cavallari e poi, recentemente, nella cartotecnica con Grifa, Granconsul, Vprinting e Cts, diventando un riferimento nel distretto cartotecnico di Città di Castello. Nel digitale c’è poi Advisio.
Una storia importante, dunque, in un territorio non proprio semplice. Qual è il segreto? Silvio Pascolini non ha alcun dubbio: "La grande attenzione a tutte le esigenze del cliente e il nostro ‘non sedersi mai’. Non ci siamo mai fermati, neanche in tempi di difficoltà reinvestendo continuamente in nuovi macchinari. Ad oggi, le nostre attrezzature hanno la vetustà più bassa del nostro settore. Il macchinario più obsoleto che abbiamo risale al 2015 e stiamo già pensando di cambiarlo". A Fossato c’è anche una delle sei stampanti digitali più tecnologiche al mondo: una innovazione di prodotto e di processo senza dubbio di alto livello. "Reinvestiamo mediamente un dieci per cento del fatturato ogni anno, ma abbiamo attraversato momenti in cui siamo arrivati ad oltre il 50 per cento. Sono scelte politiche, che ci hanno portato a rinunciare a qualche dividendo per crescere. Ad oggi però ogni addetto può contare su 500mila euro di tecnologie a disposizione. Ciò migliora l’ambiente di lavoro e, nelle ricerche di personale, spesso ci fa preferire ad altri".
Quanto al territorio, Fossato di Vico è una cittadina di neanche 3mila abitanti, inserita in un’area interna. "All’inizio non è stato facile coniugare la nostra territorialità con l’attività imprenditoriale – prosegue Pascolini – c’è sempre stato un problema infrastrutturale di base e far arrivare i nostri fornitori non era semplice. Oggi il territorio nel quale lavoriamo è diventato un valore aggiunto. Ci ha portato a superare diverse difficoltà e la rete veloce ci permette di essere collegati con il mondo". Massimo è il rispetto di Icom per l’ambiente incontaminato che la ospita. C’è infatti il recupero delle acque di processo che vengono ‘deinchiostrate’, e poi ha provveduto all’installazione di impianti fotovoltaici per una potenza di oltre 3 MWp, in grado di coprire il 50 per cento del fabbisogno complessivo. Una storia di successi, dunque, celebrata in una giornata che ha tracciato il percorso umano e imprenditoriale di chi ha fondato l’azienda e l’ha fatta crescere e poi un momento di riflessione e approfondimento su ricerca, innovazione, capacità di visione, sviluppo delle competenze e networking.
A ripercorrere la storia dell’azienda sono stati Silvio Pascolini e Tommaso Costantini. Prima della tavola rotonda dedicata agli Innovation Leaders, ovvero coloro che nel proprio ambito rappresentano dei punti di riferimento nel guidare i processi di trasformazione, hanno portato i saluti istituzionali Donatella Tesei, presidente della Regione Umbria, Monia Ferracchiato, sindaco di Fossato di Vico, Giammarco Urbani, vice presidente di Confindustria Umbria e Luca Colaiacovo, presidente della sezione territoriale Eugubino-Gualdese di Confindustria Umbria. Durante la tavola rotonda si è parlato anche di Intelligenza artificiale e dell’impatto che la stessa avrà sul mondo del lavoro e nella società in genere. A portare il proprio contributo sono stati Brunello Cucinelli, presidente e direttore creativo dell’omonima azienda, Davide Oldani, chef stellato, Michele Fioroni, assessore regionale allo Sviluppo economico e Maurizio Oliviero, magnifico rettore dell’Università degli Studi di Perugia.
"Abbiamo voluto festeggiare questo traguardo – hanno sottolineato Silvio Pascolini e Tommaso Costantini – approfondendo quei temi che sono stati fondamentali nel nostro processo di crescita, con l’obiettivo di generare nuovi stimoli, nuove domande e certamente nuove risposte che possano rappresentare una spinta all’innovazione e alla crescita a prescindere dal settore in cui si opera". In occasione dei cinquant’anni Via Industriale, in cui ha sede l’azienda, è stata intitola al suo fondatore Giuseppe Costantini, con una cerimonia pubblica a cui hanno preso parte i rappresentanti dell’amministrazione comunale di Fossato di Vico e i vertici dell’azienda. Le celebrazioni si sono concluse con un evento conviviale, animato da esibizioni di artisti del mondo del teatro e dello spettacolo.
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