Sabato 12 Luglio 2025
GIORGIO COSTA
Made in Italy

Innovazione e qualità, così Polti conquista l’estero

PRIMA PORTARE la qualità dello stiro dalla lavanderia a casa. Ora puntare sull’aroma del caffè senza scordare le origini. "La...

UNA STORIA TRA PASSATO E FUTURO Polti nasce nel 1978 grazie all’intuizione di Franco Polti che all’epoca lavorava come rappresentante di ferri da stiro professionali per lavanderie e notò un’esigenza crescente tra le casalinghe: avere a disposizione un ferro da stiro che potesse offrire le stesse prestazioni anche a casa

UNA STORIA TRA PASSATO E FUTURO Polti nasce nel 1978 grazie all’intuizione di Franco Polti che all’epoca lavorava come rappresentante di ferri da stiro professionali per lavanderie e notò un’esigenza crescente tra le casalinghe: avere a disposizione un ferro da stiro che potesse offrire le stesse prestazioni anche a casa

PRIMA PORTARE la qualità dello stiro dalla lavanderia a casa. Ora puntare sull’aroma del caffè senza scordare le origini. "La gamma Polti Vaporella è stata senza dubbio – spiega Francesca Polti, amministratrice delegata del Gruppo Polti - l’innovazione che ha permesso di trasformare Polti da una piccola realtà familiare in una realtà internazionale che vende all’estero circa il 50% della sua produzione. L’introduzione della caldaia ad uso domestico ha rivoluzionato il modo di stirare, portando nelle case una tecnologia che prima era riservata solo alle lavanderie professionali. Questo successo iniziale ha posto le basi per l’espansione dell’azienda e il suo continuo impegno nell’innovazione, che l’ha portata a ideare anche la gamma Vaporetto con pulitori a vapore come scope e traini, multifunzione. Il tutto grazie alle idee visionarie di mio padre che ora cerchiamo di portare avanti e declinare in modo sempre più moderno".

Dottoressa Polti, come nasce l’azienda? "Polti nasce nel 1978 grazie all’intuizione e alla determinazione di mio padre, Franco Polti che all’epoca lavorava come rappresentante di ferri da stiro professionali per lavanderie e notò un’esigenza crescente tra le casalinghe: avere a disposizione un ferro da stiro che potesse offrire le stesse prestazioni professionali anche a casa. Fu così che decise di creare il primo ferro da stiro a vapore con caldaia per uso domestico. Dopo diversi tentativi e prototipi, nacque Polti Vaporella, un prodotto rivoluzionario che conquistò rapidamente il mercato, segnando l’inizio del successo di Polti. L’innovazione e l’attenzione alle esigenze dei consumatori sono rimaste al centro della filosofia aziendale, portando Polti a diventare un leader nel settore dei prodotti di pulizia e sanificazione a vapore".

L’azienda continua a investire in innovazione? "Certamente. Polti investe una parte significativa del fatturato in ricerca e sviluppo, circa il 5% annuo, con l’obiettivo di migliorare costantemente i prodotti e rispondere alle esigenze dei consumatori. Questo investimento permette di rimanere all’avanguardia nel settore e di sviluppare nuove tecnologie che migliorano la vita quotidiana dei consumatori; infatti, in 47 anni sono stati depositati oltre 200 brevetti che testimoniano l’impegno costante nell’innovazione e nella ricerca di soluzioni sempre più efficienti ed ecologiche. Polti è da sempre fedele ai propri valori, innovazione, sostenibilità e rispetto, che guidano ogni iniziativa dell’azienda. Questi principi sono il cuore pulsante di ogni nuovo prodotto e progetto. Continuando a investire in ricerca e sviluppo, Polti si impegna a restare all’avanguardia nel settore, offrendo soluzioni tecnologiche avanzate e sostenibili".

Come vanno i conti dell’azienda? "Nel 2024 il gruppo, con più di 230 dipendenti, ha fatturato oltre 65 milioni di euro, in crescita del 10% sull’anno precedente. Un dato positivo a cui però non ha fatto riscontro una maggiore redditività a causa dei forti investimenti anche in comunicazione per sostenere i nostri prodotti".

E il 2025 come si prospetta? "Positivo direi. Il nostro obiettivo è quello di raggiungere gli 80 milioni di ricavi con una redditività in ripresa. Siamo certi di poter raccogliere i frutti del nostro allargamento di gamma al caffè, perché Polti commercializza, ed è famosa, per i prodotti per la pulizia a vapore e stiro, ma è anche entrata nel segmento Kitchen e Food&Beverage con una gamma di macchine del caffè espresso Polti Coffea e con il nuovo brand SOLO Caffè monorigine. I mercati di riferimento sono Italia, Francia, Spagna e Regno Unito con un forte piano di espansione in Germania, Benelux, nord Europa e mercati extra europei".

Quanto pesa oggi l’export sui vostri conti? "Realizziamo oltreconfine circa il 50% dei nostri ricavi guidati, soprattutto, dai mercati europei. Ma stiamo puntando molto sull’export, anche grazie al nuovo business del caffè, e nel 2026 ci siamo dati l’obiettivo, molto sfidante, di realizzare grazie all’export dal 70 al 75% dei nostri ricavi. Il fatto è che dobbiamo presidiare questi mercati con grande attenzione e diversificare molto perché ad esempio, la nostra linea di pulizia a vapore funziona bene in Francia dove è sviluppata l’idea di pulire senza usare i detersivi ma facendo affidamento sul solo potere igienizzante del vapore, mentre ad esempio in Spagna stiamo puntando molto sul caffè".

Peraltro non solo sulle macchine ma anche sulle cialde… "Esattamente. Vogliamo seguire il settore in tutte le sue declinazioni e abbiamo deciso di puntare anche sulle cialde che funzionano sia sulle nostre macchine sia su altri marchi. Il consumo di caffè aumenta e noi crediamo di poterci inserire bene in questo business".

Dove vengono fabbricate le macchine Polti? "Per la metà in Italia, quelle di gamma alta, e per l’altra parte in Cina. Ma abbiamo in mente di riportare in Italia una parte delle macchine che produciamo in Cina; una mossa che ci aiuta sul fronte dei servizi ma che è anche un segnale sociale importante. Inoltre, va tenuto conto che il 25% dei volumi venduti attraverso il nostro sito aziendale sono prodotti ricondizionati. Crediamo molto alla sostenibilità declinata in tutte le sue possibili forme".

Per esempio? "Sostenibilità e inclusione, sono valori fondamentali per Polti dove oltre il 60% dei dipendenti è donna. L’empowerment femminile è un valore che portiamo avanti in azienda, ma anche, personalmente, all’esterno in qualità di vicepresidente di Confindustria Como con delega a Relazioni Industriali, Previdenza, Welfare e People. A proposito di welfare lo abbiamo messo in campo per i nostri dipendenti mentre sul fronte dell’energia l’80% di quel che consumiamo viene prodotto dai nostri pannelli. E poi cerchiamo di essere ’ecologici’ anche nei nostri prodotti attraverso un ecodesign che li rende facilmente riciclabili mentre, a nostra volta, utilizziamo il più possibile materie plastiche riciclate.