I vini bio di Masi buoni e sostenibili nella bottiglia light

I vini bio di Masi  buoni e sostenibili  nella bottiglia light
I vini bio di Masi buoni e sostenibili nella bottiglia light

IL CUORE E L’ANIMA sono nella Valpolicella classica tra il Lago di Garda e Verona, terra antica di uve pregiate delle Venezie, lo sguardo invece si allarga verso il mondo in un viaggio costante di espansione dei mercati nella squadra del Made in Italy di pregio. Masi agricola della famiglia Boscaini nel quadro enologico italiano si segnala con una produzione che ha tradizionalmente come elemento di punta l’Amarone racchiuso nelle bottiglie impreziosite da un’etichetta che pare una piccola opera d’arte. Le mani sapienti degli operatori dell’azienda si avvicinano in questi giorni ai grappoli che disegnano dolci ghirighori sulle vigne. La produzione sarà forse più limitata per le turbolenze di grandine e nubifragi. Si vedrà.

Il transatlantico Masi viaggia comunque su una rotta sicura guidata dal presidente Sandro Boscaini (nella foto a sinistra). L’azienda ora si basa su una produzione di 12 milioni di bottiglie all’anno nel quadro di una famiglia che gestisce l’azienda ormai alla sesta e settina generazione. La storia di Masi inizia nel 1772, data della vendemmia numero uno dei Boscaini nei vigneti del “Vajo dei Masi”, cuore della Valpolicella. Da qui prende il nome l’azienda che oggi alza i propri calici in 140 Paesi. Il gruppo ha presentato di recente la Bottiglia Masi in collaborazione con l’archistar Piero Lissoni e Verallia azienda leader nella fornitura del vetro. È nata così una bottiglia più leggera della media (peso - 33%) per abbassare i costi di produzione e di energia. Il contenitore veste Fresco Masi, una linea di eccellenti vini bio.

Fra le novità di Masi presentate a Prowein di Dusseldorf e Vinitaly di Verona va ricordata l’annata 2020 del vino icona Campofiorin, conosciuto anche per l’immagine dell’angelo col motto latino Nectar angelorum hominibus. Poi ci sono gli investimenti. Entro il 2024 dovrebbero essere finite la cantina aperta Monteleone 21 a Gargagnago e l’ampliamento della storica Valgatara. La produzione intanto dai territori originali si è spinta verso il Friuli e a Nord-Ovest verso il Trentino. Tra i prodotti più classici nella vetrina Masi brillano anche il Campolongo di Torbe Amarone Valpolicella DOC e in aggiunta opzioni più raffinate come il Bonacosta Valpolicella Classico Doc e il Mazzano Amarone Valpolicella Doc. E sul “red carpet” va collocato pure il Vajo del Masi, l’Amarone dedicato alla 250 esima vendemmia dei Boscaini nel vigneto originario. Masi possiede inoltre le tenute bio Poderi del Bello Ovile in Toscana e Masi Tupungato in Argentina. E ora i numeri del primo semestre 2023. I ricavi ammontano a 33,1 milioni (+11% rispetto al pre Covid), Ebitda 5,5milioni, Ebit 3,4 milioni, utile netto 1,8 milioni. I ricavi del primo semestre 2022 ebbero una impennata di +26% per effetto post pandemia con successivo rallentamento fino all’attuale equilibrio. Nel 2022 il fatturato è stato di 74,7 milioni.