
UNA PASTA D’ECCELLENZA si produce con un grano d’eccellenza. Una regola che è al centro della strategia di Pasta delle...
UNA PASTA D’ECCELLENZA si produce con un grano d’eccellenza. Una regola che è al centro della strategia di Pasta delle Marche. Una società composta da alcuni giovani imprenditori agricoli (Mauro Vagnozzi, Giorgio Paolini, Andrea Nasini, Marco Scoccia, Paolo Quadrini, Fabio Bugiardini e Mattia Peroni, insieme nella foto) che nel 2022 hanno deciso di mettere a disposizione i loro 2.150 ettari nei quali coltivano il grano di grande qualità necessario a produrre la pasta. Le previsioni di fatturato parlano di 400-500 mila euro entro il 2029.
Andrea Marziali, manager dell’azienda, spiega la mission dell’impresa: "Vogliamo essere gli ambasciatori di una pasta italiana d’eccellenza attraverso un modello di business basato sul controllo diretto dei terreni agricoli. Le sei famiglie di agricoltori che hanno fondato Pasta delle Marche Srl possiedono 2.150 ettari di campi. Queste terre si trovano in una posizione privilegiata: tra la costa adriatica e l’immediato entroterra della provincia di Fermo, nella regione Marche. La nostra visione è quella di un’azienda che garantisce qualità e trasparenza grazie all’autosufficienza nella produzione primaria di grano duro. Con il brand Terra delle Marche si unisce la tradizione pastaia italiana, la sostenibilità e l’indipendenza della materia prima in un unico progetto che valorizza un territorio agricolo, quello marchigiano".
Da cosa è nata la necessità di mettersi insieme in questo progetto? "I soci fanno l’associazione Apima che associa tutti gli agromeccanici della provincia di Fermo: agricoltori che mettono a disposizione il proprio patrimonio tecnologico sia per se stessi e sia per conto terzi. Quindi sono abituati a diversificare il loro modo di interpretare la professione di agricoltori. In prospettiva di sviluppo e di crescita delle proprie aziende hanno pensato bene di costruire intorno ad un progetto comune un programma di sviluppo per far fronte all’incertezza del futuro".
La produzione della pasta rappresenta l’ultima fase di un programma produttivo? "L’azienda controlla tutta la filiera che va dalla coltivazione e produzione del grano, si occupa della molitura e della produzione di pasta. Le ultime due fasi attualmente vengono fatte da terzi, ma l’obiettivo è quello di creare un pastificio. sempre in provincia di Fermo quando le quantità prodotte giustificheranno questo investimento. Mentre la maggior parte dei pastifici artigianali deve acquistare il grano o la sua semola sul mercato, noi coltiviamo direttamente la nostra materia prima. Quali sono i vantaggi? "Questo ci permette di prendere decisioni agronomiche orientate alla qualità piuttosto che alla resa, essere indipendenti dalle fluttuazioni dei prezzi del mercato globale dei cereali, ottenere una qualità costante nel tempo e perseguire la sostenibilità ambientale attraverso pratiche agricole controllate direttamente da noi produttori primari".
In questo modo difendete anche la capacità reddituale dei soci? "Certamente il progetto permette di avere una quotazione del grano costante e per un agricoltore è una prospettiva molto importante. Uno degli obiettivi è quello di rendere l’agricoltura in grado di garantire maggiori certezze reddituale".
Intanto è iniziata la fase di commercializzazione? "Da qualche tempo è iniziata anche la fase di commercializzazione. Nel contempo stiamo facendo conoscere la qualità della nostra pasta agli chef delle delle Marche e i riscontri che abbiamo ottenuto sono stati molto interessanti".
Quali saranno i vostri principali canali di vendita? "I clienti saranno l’horeca e i negozi specializzati. In un contesto dove la fragilità delle catene di approvvigionamento è sempre più evidente, l’autosufficienza ed indipendenza della materia prima che è il fattore più importante per una pasta di eccellenza diventa un nuovo paradigma di competitività. Progetto che rappresenta una risposta innovativa alle sfide del mercato globale, valorizzando il controllo diretto dell’intera produzione primaria su basi dimensionali che garantiscono l’autosufficienza e l’integrità del grano marchigiano per l’ottenimento di una pasta di eccellenza".
Lo sviluppo dell’azienda si coniugherà anche con gli obiettivi di sostenibilità? "La pasta Terra delle Marche è anche il risultato di un operato che vuole identificarsi nelle traiettorie di sostenibilità quali la gestione responsabile delle risorse uso efficiente delle risorse naturali e finanziari. Inoltre equità ovvero benefici economici lungo tutta la filiera produttiva, garantendo opportunità e benessere per tutte le parti coinvolte, inclusi lavoratori, imprese e comunità locali".
C’è un altro fattore su cui puntate? "Penso alla resilienza, ovvero a un modello di business capace di adattarsi ai cambiamenti economici, climatici e sociali, assicurando stabilità e redditività nel lungo periodo. Infine puntiamo alla conservazione del suolo e della biodiversità attraverso pratiche agricole che preservano la fertilità del terreno e la diversità delle specie, riducendo e razionalizzando l’uso di pesticidi e fertilizzanti chimici".