
Diagnosi predittiva. La tecnologia di Fosber sbarca in Corea del Sud
PARLARE della Fosber, significa associare la ricerca ai moderni sistemi di innovazione tecnologica. È un’azienda leader a livello internazionale, impegnata nella progettazione, produzione e installazione di linee ondulatrici complete e di macchinari per realizzare il cartone ondulato. L’azienda è stata fondata nel 1978 e il cuore pulsante è nel quartier generale con sede principale a Monsagrati, nel comune di Pescaglia (Lucca). Vanta sedi strategiche consolidate in America e Pamplona e gestisce, al di fuori del proprio consolidato, Fosber Asia. L’azienda lucchese, inoltre, negli ultimi anni ha acquisito la quota maggioritaria di BT Agnati di Vimercate (ora facente parte di Fosber Group) dando vita alla linea ’Quantum’. Gli addetti che compongono la grande squadra operativa del Gruppo, ammontano a circa 900, tra specialisti ingegneri e periti. Un mercato in forte espansione contraddistingue questa attività con il 65% in America del nord, il 60% in America latina mentre in Europa divide la leadership al 50% con altro competitore. L’Asia rappresenta indubbiamente il mercato emergente ed è presente in Nordafrica e Australia. Da un anno, infine, Fosber è sbarcata anche in Corea del Sud. Ma è nella sede principale di Monsagrati che l’azienda attua ricerca, sviluppo e progettazione dei propri macchinari, fondando la mission grazie al confronto e l’apporto del mondo accademico. Tre i pilastri su cui si fonda la filosofia aziendale; innovazione, intelligenza artificiale e sostenibilità di quello che a tutto tondo si traduce nel Made in Italy. Abbiamo parlato delle sfide in atto e future con l’amministratore delegato Marco Bertola.
Si parla di ’Progetto Procare’, il cervello della linea di produzione: di che cosa si tratta?
"Il progetto Procare rappresenta un passo avanti significativo nel settore della produzione di macchinari per cartone ondulato, basato sulla manutenzione preventiva, la diagnostica predittiva e il monitoraggio dei consumi; ci troviamo di fonte a un sistema evoluto, il risultato di anni di ricerca e collaborazione tra Fosber e l’Università di Pisa. È un passaggio chiave per la nostra azienda perché ci siamo resi conto dell’importanza della diagnostica predittiva nel campo industriale, soprattutto considerando l’evoluzione dell’Industria 4.0.; rispetto ai guasti potenziali e l’ottimizzazione dei processi produttivi in tempo reale, è cruciale per la competitività delle aziende. Inoltre Procare è in grado di misurare gli assorbimenti dei macchinari e delle linee produttive, con il fine di monitorare i consumi e mantenere contenuto l’impatto di carbon footprint, cosa ambita in termini di sostenibilità".
Al sistema Procare si aggiunge il visore Mixed Reality, che ha rivoluzionato la gestione dei guasti: in che cosa consiste?
"Consente di avere una visione dettagliata e immersiva dei macchinari e dei processi di produzione, portando l’esperienza di monitoraggio e di intervento a un livello completamente nuovo; gli operatori possono esplorare virtualmente ogni componente della macchina, individuando rapidamente e con precisione eventuali anomalie o problemi; grazie a questa tecnologia, siamo in grado di intervenire in modo tempestivo e mirato, riducendo al minimo i tempi di fermo macchina e ottimizzando l’efficienza complessiva del processo produttivo che noi fissiamo al 97%, massimizzando di conseguenza anche la sostenibilità".
Parliamo di intelligenza artificiale, quali novità avete messo in campo?
"Lo strumento più avanzato di Fosber si chiama Aida, ed è l’acronimo di ’Artificial intelligence data analysis’, uno strumento basato sull’intelligenza artificiale in grado di creare correlazioni tra i dati storici e giungere a decisioni più agili e facili. Le macchine Fosber sono diventate generatrici di dati, ogni cliente con la sua linea contribuisce a creare modelli di apprendimento, di funzionamento, che servono a dare ai clienti un servizio migliore e alla nostra azienda per creare macchinari all’avanguardia, competitivi e abbassando costi e consumi, con l’obiettivo di rispettare l’Agenda 2030 per le emissioni".
Quanto contano i rapporti con l’università e quindi la ricerca?
"Il rapporto con il mondo accademico è molto importante, sia per la ricerca che per lo sviluppo; significa avere accesso alle nuove tecnologie e la vicinanza del mondo accademico a quello industriale rappresenta un potenziale di indiscusso valore, anche per intercettare professionalità altamente qualificate, impedendone, per esempio, la fuga all’estero. Siamo in stretto contatto sia con l’Università di Pisa che con IMT Alti Studi di Lucca che è una vera e propria eccellenza".
Guardando il futuro, quali sono le prossime sfide di Fosber Group?
"Siamo proiettati verso progetti di crescita e investimenti che riguardano l’Italia; sicuramente un’espansione del settore packaging dove la nostra azienda è fortemente impegnata e specializzata nelle linee ondulatrici; conseguentemente prevediamo anche una crescita dal punto di vista occupazionale e, nel contempo, siamo impegnati a lavorare sull’efficienza con Toyota Academy per arrivare a individuare la chiave del successo".