Giovedì 3 Ottobre 2024

Confartigianato: "Serve una svolta per l’ambiente"

Il presidente di Confartigianato, Marco Granelli, sottolinea l'urgenza di politiche energetiche e ambientali per affrontare la transizione green durante la Convention a Cagliari. L'Italia deve agire subito per prevenire danni economici e ambientali, ridurre i costi energetici delle imprese e promuovere fonti energetiche sostenibili.

Confartigianato: "Serve una svolta per l’ambiente"

Il presidente di Confartigianato, Marco Granelli, sottolinea l'urgenza di politiche energetiche e ambientali per affrontare la transizione green durante la Convention a Cagliari. L'Italia deve agire subito per prevenire danni economici e ambientali, ridurre i costi energetici delle imprese e promuovere fonti energetiche sostenibili.

PER REALIZZARE la transizione green serve una svolta nelle politiche per l’energia, per la tutela dell’ambiente, per la formazione. È il messaggio che il presidente di Confartigianato Marco Granelli (nella foto a sinistra) ha lanciato durante la Convention ’Energies & Transition Confartigianato High School’ organizzata con i suoi consorzi energia Caem, Cenpi, Multienergia. L’evento, che si è svolto dal 25 al 27 settembre a Cagliari, ha messo a confronto Confartigianato, istituzioni, esperti italiani e di livello mondiale sulle traiettorie di un nuovo modello di sviluppo economico e sociale. Traiettorie che partono dalla cura dell’ambiente. Oggi, secondo i dati di Confartigianato, l’Italia è al primo posto tra i 27 Paesi dell’Ue per i maggiori danni economici causati dai cambiamenti climatici: nel decennio 2013-2022 i costi subiti hanno raggiunto infatti la cifra di 50 miliardi di euro, con una media annua di 5 miliardi. Con un impatto di 284 euro per abitante, il nostro Paese supera quindi di gran lunga la media Ue di 117 euro pro capite.

"Non c’è più tempo da perdere – avverte il presidente di Confartigianato Marco Granelli –. Bisogna attuare subito la prevenzione idrogeologica che affronti in maniera strutturale le fragilità del territorio italiano in cui sono radicate le nostre imprese. L’obbligo di assicurazione anti-calamità è un ulteriore costo per gli imprenditori e non risolve il problema a monte, vale a dire la carenza di interventi sistemici e coordinati per migliorare la gestione delle risorse naturali e riqualificare le aree a rischio. Dalle indispensabili risposte all’emergenza bisogna passare all’uso delle risorse del Pnrr per azioni di tutela dell’ambiente, la messa in sicurezza delle zone colpite dal dissesto idrogeologico, realizzazione di opere e infrastrutture adeguate, manutenzione ordinaria con controlli costanti".

Nuove scelte di politica energetica servono per ridurre la bolletta elettrica delle imprese. Lo scorso anno le Pmi italiane hanno pagato l’elettricità il 9,9% in più rispetto alla media Ue e, nel biennio 2022-2023, questo gap di prezzo si è tradotto in 11,8 miliardi di euro di maggiori costi rispetto ai competitor europei. "Questa situazione – aggiunge Granelli – rende urgente intervenire su più fronti: diversificazione delle fonti di approvvigionamento, sostegno delle rinnovabili e dell’efficientamento e riqualificazione energetici degli edifici. Confidiamo che gli impegni del Governo per la decarbonizzazione del sistema energetico contenuti nel Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (Pniec), siano presto attuati anche per incentivare lo sviluppo dell’idrogeno. Senza trascurare la ricerca sul ’nucleare pulito’, puntando sulle opportunità offerte dalle innovazioni tecnologiche introdotte con i reattori di nuova generazione".