
IL POMODORO ha il sapore del pomodoro. Come quelli che coltiviamo nell’orto dietro casa. Gustosi e, se siamo bravi, cresciuti...
IL POMODORO ha il sapore del pomodoro. Come quelli che coltiviamo nell’orto dietro casa. Gustosi e, se siamo bravi, cresciuti senza antiparassitari. Ecco, lo stesso risultato lo si ottiene a Ostellato, 5.600 abitanti in provincia di Ferrara, nel cuore del Parco del Delta del Po, a trenta chilometri dal mare. Qui c’è un’azienda gioiello, la Fri-El Green House, leader in Italia nella produzione di pomodori (a marchio H2Orto) attraverso la coltivazione idroponica in serre ipertecnologiche (riscaldate utilizzando acqua calda prodotta dall’impianto biogas adiacente) per un’agricoltura vicinissima all’impatto zero. Alla guida c’è la famiglia Gostner, originaria di Bolzano, che a Ostellato dà lavoro a più di cinquecento persone, età media 34 anni, il 43 per cento donne.
"Numeri che danno grande soddisfazione – dice Sandra Gostner, giovane procurement manager, che ci guida all’interno dell’azienda – ma ovviamente non ci fermiamo qui. La richieste dal mercato sono costantemente in aumento e quindi vogliamo crescere sia come produzione sia dal punto di visto tecnologico ed energetico, con l’obiettivo di diventare indipendenti dai combustibili fossili e rendere il bilancio C02 pari a zero entro il 2026". Una sfida che, non è difficile immaginare, l’azienda di Ostellato (che fa parte del Gruppo Fri-El, uno dei principali produttori italiani di energia elettrica da fonti rinnovabili: eolica, biomassa e biogas) saprà vincere. Basti pensare che quest’avventura, iniziata solo dieci anni fa con una serra pilota di 1,3 ettari a Crevalcore (Bologna), ha avuto un’escalation impressionante: nel 2016 l’avvio della produzione a Ostellato su 6,7 ettari, per arrivare ai 31,4 attuali, che corrispondono a 40 campi da calcio. Il piano di espansione prevede di arrivare a 60 ettari.
"Dal 2015 il fatturato è sempre aumentato – dice Florian Gostner, Ceo di Fri-El Green House – soprattutto negli ultimi anni. Dai 13 milioni di euro del 2020 siamo arrivati a 32, grazie a una produzione di pomodori di quasi 15 mila tonnellate. Crescita dovuta all’incremento della superficie produttiva e al passaggio dai prodotti di massa (pomodori a grappolo classico) a quelli premium (soprattutto cocktail e miniplum Strabena)".
Ottimi ricavi che vanno a braccetto con il rispetto dell’ambiente, il risparmio di materie prime e la tutela del consumatore. Con l’agricoltura idroponica la coltivazione non avviene nel terreno, ma in acqua ricca di nutrienti che viene poi riciclata grazie a un sistema a circuito chiuso. A proposito di acqua, la Fri-El Green House ha costruito (a tempo di record ed è già operativo) un impianto fotovoltaico galleggiante da 3,5 megawatt nei bacini di stoccaggio dell’acqua piovana adiacenti alle serre. I pannelli (ben 5.520) "garantiscono – spiega Florian Gostner – il 10% in più di efficienza rispetto ad un impianto tradizionale a terra. L’energia prodotta viene utilizzata per alimentare l’impianto di raffreddamento dei magazzini, le linee di confezionamenti dei prodotti, le pompe di irrigazione delle serre e le lampade led utilizzate durante il periodo invernale".
Tra pochi mesi l’azienda installerà un impianto fotovoltaico sul terreno capace di produrre 16 megawatt e in grado di recuperare acqua piovana per soddisfare le esigenze delle serre sia in termini di energia elettrica sia di risorsa idrica per l’irrigazione in autoconsumo. Le serre sono illuminate con lampade a led (che si snodano su ben 220 chilometri), preziosissime in inverno perché garantiscono un basso consumo energetico e un’intensità di luce indirizzata esclusivamente sulle piante, evitando così sprechi. L’ambiente è controllatissimo: nelle serre entrano esclusivamente i dipendenti autorizzati a intervenire direttamente sulle piante.
"La qualità del prodotto è sempre alta – sottolinea Sandra Gostner – e su questo non ci accontentiamo mai. Inoltre, grazie alla coltivazione idroponica, un sistema che fa risparmiare il 70 per cento di superficie e altrettanto di acqua, riusciamo a produrre il pomodoro 365 giorni l’anno. L’ecosistema delle serre funziona in un ciclo chiuso, gestito attraverso un software di ultima generazione che controlla il clima, l’irrigazione e l’umidità, eliminando sprechi e riutilizzando tutte le componenti vitali per la pianta". Anche sul tema salute del consumatore, l’azienda è molto attenta: utilizza, ad esempio, insetti utili che combattono quelli infestanti, evitando così l’uso di pesticidi.