Domenica 20 Aprile 2025
LODOVICO ANDREUCCI
Made in Italy

Collevilca. Il nuovo cristallo è brillante ma senza piombo

IL CRISTALLO RICONQUISTA il suo nome. Tutto ciò avviene in quella che da sempre è considerata la capitale del cristallo:...

IL CRISTALLO RICONQUISTA il suo nome. Tutto ciò avviene in quella che da sempre è considerata la capitale del cristallo:...

IL CRISTALLO RICONQUISTA il suo nome. Tutto ciò avviene in quella che da sempre è considerata la capitale del cristallo:...

IL CRISTALLO RICONQUISTA il suo nome. Tutto ciò avviene in quella che da sempre è considerata la capitale del cristallo: Colle di Val d’Elsa, in Toscana. Andando con ordine: nei decenni passati, il cristallo era definito da una composizione specifica: secondo la direttiva europea 69/493/Cee del 1969, per essere classificato come tale, doveva contenere almeno il 24% di piombo. Questo componente conferiva al vetro in particolar modo due caratteristiche: brillantezza e sonorità. Nel tempo, però, la presenza dell’ossido di piombo è diventata sempre meno compatibile con le attuali esigenze di sostenibilità ambientale e tutela della salute pubblica. A livello ‘popolare’ nonostante ciò si è continuato a chiamare cristallo anche calici e altro anche senza la presenza di piombo. Le cristallerie parallelamente si sono dovute impegnare per trovare altri modi e forme. Almeno fino a oggi. È la Collevilca che ha introdotto un nuovo cristallo e, così, la tradizione diventa sostenibile e può riconquistare il suo nome.

Una vera svolta, che sarà scritta sulle pagine della storia del cristallo. L’azienda Collevilca ora inaugura un nuovo capitolo con un materiale innovativo e sostenibile che guarda al futuro senza dimenticare le radici tradizionali. "Dopo anni di ricerca – racconta Giampiero Brogi (nella foto sotto) della Collevilca – abbiamo sviluppato una nuova composizione priva di piombo, mantenendo tutte le qualità estetiche e funzionali del cristallo tradizionale. Questo importante risultato, protetto da brevetto, è stato riconosciuto anche dalla nuova normativa internazionale IWA 43 del 2023, che aggiorna i criteri per l’utilizzo del termine ‘cristallo’". A Colle, dove il cristallo rappresenta un elemento fondamentale dell’identità territoriale, non è novità da poco, ma questa svolta si estende anche a tutto il settore a livello nazionale e internazionale. "Il nuovo materiale – continua Brogi – interamente prodotto a Colle di Val d’Elsa, rappresenta un perfetto connubio tra eccellenza artigianale e innovazione tecnica. Si tratta di un cristallo contemporaneo e sostenibile, progettato per rispondere alle esigenze odierne, preservando lo spirito che ha reso famoso il vetro di Colle in tutto il mondo. Con questa novità, Collevilca ribadisce la volontà di rimanere protagonista in un settore che ha ancora molto da offrire, operando attraverso la qualità, la responsabilità e la dedizione verso il proprio mestiere".

Grazie a questa innovazione, le prospettive per il futuro si ampliano notevolmente. Il settore del cristallo, che per anni ha dovuto affrontare sfide ambientali e di mercato, trova ora nuova linfa vitale. La sostenibilità diventa un valore aggiunto, che permette alle aziende di mantenere viva una tradizione secolare senza compromessi sulla qualità. Inoltre, l’adozione di un cristallo ecologico consente di rispondere alle nuove esigenze di consumatori sempre più attenti all’ambiente, aprendo le porte a mercati internazionali che premiano prodotti responsabili e innovativi.

Colle di Val d’Elsa, dunque, non solo conferma il proprio primato nel settore, ma si reinventa ancora una volta. "Siamo orgogliosi di questo traguardo – conclude Brogi – perché dimostra che tradizione e innovazione possono convivere in perfetta armonia. Il nostro impegno non si ferma qui: continueremo a investire nella ricerca per migliorare ancora, offrendo un prodotto che unisce eccellenza, rispetto per l’ambiente e modernità. Il cristallo di Colle di Val d’Elsa ha un futuro luminoso, e noi saremo sempre in prima linea per portarlo avanti". Colle di Val d’Elsa si trova nella zona di confine tra Siena e Firenze, da secoli incastonata tra il verde delle colline e il turchese del fiume Elsa.

Famosa non solo per la storia, la cultura, l’arte e le bellezze paesaggistiche, ma anche per la sua dinamicità lavorativa, in epoca pre-industriale per la carta, poi per il cristallo. Dal 1331 infatti la produzione del vetro, evolutasi poi nel ‘900 in quella del cristallo, costituisce uno degli elementi maggiormente tipici della città. Non solo, perché Colle è anche il centro del distretto economico e imprenditoriale della Valdelsa. La punta di diamante più brillante per Colle, però, è sempre stata il cristallo. In passato da qui arrivava circa il 95% di tutta la produzione in Italia e il 16% di quella mondiale. In una visita anche Papa Giovanni Paolo II volle portare il suo saluto al cristallo colligiano. Era il marzo del 1996 e fu ospitato all’interno della cristalleria Calp, ora Rcr Cristalleria Italiana. Quella del cristallo a Colle è una storia di successi, di vette, di eleganza e di lavoratori, imprenditori e operosità. Il cristallo colligiano ha conosciuto anche una pagina di crisi. In particolar modo quando la presenza di piombo nel cristallo ha frenato le vendite per il ‘cristallo da tavola’, sovrastato da prodotti senza la qualità artigianale che puntano al prezzo basso.

Ora il nuovo cristallo rappresenta una sfida vinta per l’industria locale, un’opportunità di crescita e un segnale forte per il futuro del Made in Italy. Questa transizione, basata su ricerca e sviluppo, dimostra come la tradizione possa evolversi senza perdere il proprio valore originario. La città del cristallo, forte della sua storia, guarda avanti con fiducia, pronta a scrivere nuovi capitoli di successo nella produzione del vetro di alta qualità.