
SOSTENIBILITÀ AL CENTRO DEL PERCORSO «Abbiamo avviato il nuovo piano strategico del gruppo, affiancato da un piano strategico di sostenibilità: due strumenti integrati che guidano la nostra crescita con un approccio responsabile e coerente» dice Francesco Malaguti, presidente di Camst group, nella foto a sinistra
SONO 11 MILA le persone che lavorano ogni giorno in Camst. La ristorazione organizzata è una impresa importante. A raccontare questa storia, fatta di persone, è Francesco Malaguti, presidente di Camst group. L’azienda è tra le principali in Italia nel settore della ristorazione collettiva, servendo scuole, aziende, ospedali e case di cura. Offre anche servizi di ristorazione commerciale attraverso marchi come Tavolamica. In ottanta anni di storia, Camst group ha attraversato la vita degli italiani e ha visto cambiare i costumi, anche a tavola. Per questo la storia di questa impresa, nata nel cuore dell’Emilia-Romagna, alle porte di Bologna, racconta al meglio quella del Paese. Quella che mette in opera Camst ogni giorno è una sperimentazione che ancora oggi continua e che, senza smettere di guardare al futuro, ha permesso a Camst di diventare la principale realtà del settore, ampliandosi anche al mercato dei facility services, capace di conservare la tradizione consolidata lungo la sua storia con la volontà di innovare e proporre sempre nuove soluzioni. Lo sviluppo di Camst avviene anche all’insegna della sostenibilità. Nel corso degli anni, Camst group ha ampliato la sua offerta. Oggi, grazie al facility management, Camst group è in grado di offrire una vasta gamma di servizi, sia ai clienti pubblici che privati. La sua vocazione sostenibile non solo riflette il desiderio di garantire scelte alimentari di qualità, ma anche di prendersi cura delle persone e dell’ambiente.
Cosa significa guidare una realtà come Camst? "Significa avere la responsabilità di un’impresa che ogni giorno entra nella vita di migliaia di persone, offrendo un servizio essenziale come la ristorazione. È un ruolo che richiede visione, ascolto e coerenza con i valori cooperativi che ci distinguono: attenzione alle persone, sostenibilità, qualità. Significa lavorare per innovare, crescere e creare valore per le comunità che serviamo, mettendo sempre al centro chi lavora con noi".
Come è cambiata la ristorazione che fa Camst in questi 80 anni? "La ristorazione di Camst nasce da un’idea semplice ma lungimirante: servire pasti caldi lungo i binari della stazione di Bologna ai viaggiatori in transito. Era il 1945, e da quel servizio essenziale è iniziato un percorso che ci ha portato, in 80 anni, a diventare uno dei principali operatori della ristorazione collettiva in Italia. Negli anni ’60 e ’70 abbiamo innovato con i primi self service e cucine centralizzate, rispondendo ai bisogni di una società in rapida trasformazione. Dagli anni ’80 siamo stati protagonisti nella ristorazione scolastica, promuovendo qualità, inclusione e cultura del benessere attraverso il cibo. Da allora, Camst ha continuato a evolversi insieme al mercato: oggi produciamo oltre 80 milioni di pasti all’anno, con 85 ristoranti self-service e bar, 41 centri cottura e oltre 1.600 gestioni nella ristorazione in tutta Italia. Abbiamo ampliato la nostra presenza nei territori e rinforzato la capacità di interpretare i cambiamenti: nei comportamenti alimentari, nelle aspettative dei clienti, nelle sfide della sostenibilità e dell’innovazione. In 80 anni abbiamo dimostrato che per restare rilevanti non basta adattarsi, bisogna saper guidare il cambiamento con coerenza e visione".
Qual è la cosa più importante della storia di Camst che vi porterete nel futuro? "La cosa più importante che ci portiamo nel futuro è la visione della sostenibilità come valore guida a tutto tondo. Per noi sostenibilità significa attenzione all’ambiente, ma anche alle persone, ai territori, alle relazioni. È un approccio che ha sempre fatto parte del nostro modo di operare, anche prima che diventasse una priorità globale. Nel tempo abbiamo imparato che fare impresa significa prendersi cura dell’impatto che generiamo: nelle scelte alimentari, nella gestione delle risorse, nella qualità del lavoro, nella collaborazione con le comunità. Questa consapevolezza è ciò che continuerà a orientare le nostre decisioni strategiche, spingendoci a innovare senza mai perdere di vista il benessere collettivo. Il futuro della ristorazione — e non solo — passerà da qui: dalla capacità di coniugare efficienza e responsabilità, crescita e rispetto, innovazione e cura".
Quante persone lavorano con voi? "Oggi in Camst group lavorano circa 11 mila persone, in Italia e all’estero. È una comunità ampia e diversificata, fatta di professionalità, esperienze e competenze diverse, che ogni giorno rendono possibile il nostro servizio. Sono loro la nostra forza: cuochi, dietisti, addetti al servizio, tecnici, personale amministrativo. Senza il loro impegno quotidiano, non potremmo garantire qualità, attenzione e continuità in tutto ciò che facciamo".
A quali progetti futuri sta lavorando? "Abbiamo recentemente avviato il nuovo piano strategico del gruppo, affiancato da un piano strategico di sostenibilità: due strumenti integrati che guidano la nostra crescita con un approccio responsabile e coerente. La sostenibilità per noi non è un elemento accessorio, ma una leva trasversale che orienta ogni scelta. Stiamo lavorando su più fronti: collaboriamo con Hera per progetti di economia circolare e con Last Minute Market per contrastare lo spreco alimentare. Con "Impiatta l’Impatto", invece, coinvolgiamo le scuole per educare le nuove generazioni al consumo consapevole e al valore del cibo. Un altro asse fondamentale è l’innovazione nella ristorazione aziendale, dove stiamo sviluppando nuovi format e modalità di servizio più flessibili e adatte alle trasformazioni del mondo del lavoro. Allo stesso tempo stiamo investendo nella crescita della rete Tavolamica, la principale catena italiana dedicata alla pausa pranzo, per offrire un’esperienza moderna, accessibile e sostenibile anche nei nostri self service".