Una grande banca con la vocazione nazionale ma che, pur essendo diventata uno dei primi gruppi creditizi in Italia, non ha mai perso la sua peculiarità e il suo punto di forza: l’essere una banca di prossimità vicina alle imprese e alle famiglie dei territori in cui opera.
Ed è il ruolo che BPER Banca svolge anche nelle Marche, regione che vanta numeri che ne fanno una delle leader di mercato con una presenza bancaria pari a circa il 15%, un centinaio di sportelli e una quota sul totale dei depositi dell’11% e di oltre l’11% per gli impieghi.
E questa presenza, spiega Stefano Vittorio Kuhn (foto), Chief retail & commercial banking officer di BPER, anticipando il suo intervento come relatore, insieme a Valentino Bobbio l’8 novembre all’evento a Civitanova Marche sui distretti industriali che avrà come focus la filiera marchigiana della moda, è quantomai significativa proprio in uno dei settori più importanti di questa regione. Con distretti famosi in tutto il mondo come quello calzaturiero di Fermo, la pelletteria del Tolentino e la Jeans Valley di Montefeltro.
Le aziende del comparto della moda, insieme con quelle della chimica, del farmaceutico e dei prodotti per la cura della persona, danno un forte contributo al manifatturiero marchigiano che ha registrato nel 2022 una crescita dell’export a due cifre a 4,8 miliardi di euro pari al 4% di tutte le esportazioni del nostro Paese. Ma per l’economia delle Marche, aggiunge Kuhn, riveste grande importanza anche il turismo con 2,5 milioni di arrivi e 11 milioni di presenze nel 2022 e un’ulteriore crescita quest’anno con 2 milioni di arrivi da gennaio ad agosto.
Le Marche e le sue imprese, però, stanno risentendo, come del resto tutta l’economia italiana, di una seconda metà dell’anno che da questa estate ha cominciato a mostrare "un marcato rallentamento" per la situazione geopolitica internazionale, il rialzo del costo del denaro e la flessione degli investimenti e dei consumi frenati dall’aumento dell’inflazione.
Un sistema industriale fatto da imprese piccole e frammentate, prosegue il Chief retail & commercial banking officer di BPER, ha il vantaggio della flessibilità e della velocità di adattamento ai cambiamenti ma in una congiuntura difficile come quella attuale, rischia maggiormente gli effetti negativi subendo i maggiori costi operativi e per gli investimenti. Perdipiù la frenata dell’economia sta avvenendo in una regione che vede un progressivo calo demografico (-0,4% nel 2022), e quindi per riflesso anche dei consumi interni, maggiore rispetto alla media nazionale. Il ruolo di una banca come BPER quindi è quello di essere al fianco delle imprese, un partner che ne accompagna e favorisce la competitività sui mercati, interno ed esteri, e la crescita dimensionale anche con operazioni di concentrazione.
Ma importante è anche far sì che aumenti la forza contrattuale delle imprese dei distretti dagli approvvigionamenti alla capacità di finanziarsi a minor costo con crediti agevolati per investire nell’innovazione di processo e di prodotto e nella transizione energetica e digitale.