Mercoledì 24 Aprile 2024

Autostrade del mare Italia e Grecia sono ancora più vicine

Autostrade  del mare  Italia e Grecia  sono ancora  più vicine

Autostrade del mare Italia e Grecia sono ancora più vicine

CHE L’IMPRESA sia fattibile lo dimostrano gli accordi che, anche a livello internazionale, rendono il progetto sempre più concreto. Che sia fondamentale, visti gli obiettivi di sostenibilità che si propone di raggiungere, lo dicono i numeri. Nel mare Adriatico centrale il traffico complessivo di merci nel sistema portuale è di 11,7 milioni di tonnellate; del 56 per cento la crescita registrata dalle merci rinfuse, nel 2022, dal porto di Ancona dove aumentano pure passeggeri e crocieristi. L’incremento dei volumi di traffico merci riguarda anche il porto di Ortona dove crescono anche le piccole crociere come a Pesaro. "Ma attenzione", dice subito Vincenzo Garofalo (foto a sinistra), presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale. "Gli scali sono al servizio non solo dell’economia di Marche e Abruzzo ma anche di quella italiana ed europea. Dobbiamo cercare di sviluppare e ampliare le opportunità che derivano da questo ruolo, di crescita dell’economia del mare, del territorio e del turismo". Una strategia che ha un nome preciso: Autostrade del mare. Quelle che già oggi consentono di collegare direttamente questo pezzo d’Italia con i Balcani e la Grecia, ma che dovranno presto consentire di arrivare allo stesso modo anche ai porti della Spagna.

Già ora il 16% dei mezzi in imbarco nel porto di Ancona per la Grecia arrivano dalla penisola iberica e sono diretti in Turchia e nei Paesi del Mediterraneo orientale. Un’azione strategica comune per promuovere il valore della trasversalità nel trasporto marittimo e nelle Autostrade del mare è quanto invocano tutti i protagonisti dell’impresa. Operatori della logistica, armatori, istituzioni sembrano remare tutti nella stessa direzione. Con un accordo appena firmato, la joint venture fra Grimaldi Euromed, Minoan Lines e Investment construction commercial and industrial si è aggiudicata la quota di maggioranza dell’Autorità portuale di Igoumenitsa. Una mossa per rendere più competitivo il trasporto via mare fra Italia, Grecia e l’intero bacino che si affaccia nell’area. Per l’acquisizione del 67% del capitale dell’autorità portuale versati 84,17 milioni di euro. "I nostri investimenti faciliteranno la crescita del porto e, allo stesso tempo, lo sviluppo delle principali rotte commerciali europee, di cui Igoumenitsa rappresenta una porta fondamentale", ha spiegato Emanuele Grimaldi (foto in basso), presidente e ad di Grimaldi Euromed. Incrementare i servizi di linea tra Igoumenitsa e la costa adriatica italiana significa rendere più efficienti anche quelli tra Grecia, Italia, Turchia e l’intera penisola balcanica. La direttrice che collega Balcani ed Europa Iberica, attraverso il passaggio sul territorio italiano, ha nello scalo dorico e nelle infrastrutture stradali di Marche e Abruzzo un ruolo centrale sia dal punto di vista geografico, con la posizione al centro dell’Adriatico e della Macroregione Adriatico Ionica, sia grazie al fatto che Ancona è il porto strategico di due corridoi europei: lo Scandinavo-Mediterraneo e il Baltico-Adriatico. Una posizione privilegiata che impone di accelerare i progetti per una maggiore efficienza dei servizi e, di conseguenza, per una più forte competitività del polo logistico e delle Marche in generale. Con vantaggi che non sono esclusivamente di tipo economico. "Le Autostrade del Mare sono una Best Practice tutta italiana", sottolinea Garofalo. "Consentono un miglioramento di tutte le condizioni ambientali. Togliere i Tir dalla strada significa decongestionare il traffico, abbattere i livelli di inquinamento, rendere più rapidi i collegamenti. A patto di continuare a ragionare a livello di sistema e non più a livello di ogni singolo porto".

Prioritario rendere più fluido il corridoio fra la costa adriatica e quella tirrenica. L’efficienza dei porti non è che uno dei requisiti richiesti. "Dobbiamo garantire standard di livello internazionale - spiega ancora Garofalo – e procedere con la digitalizzazione del sistema e l’integrazione con tutti gli altri player di questa partita: i concessionari autostradali e poi le ferrovie". L’autostrada del mare, unita una costa all’altra, continua attraverso l’Appennino fino a raggiungere l’altro lato della penisola, per poi proseguire, via acqua, fino a porti lontani anche migliaia di chilometri. "Digitalizzazione significa allineare orari di partenza e di arrivo per mettere in rete i porti dell’Adriatico con quelli del Tirreno e, in prospettiva, per coordinare il trasporto marittimo anche con quello ferroviario", chiarisce Garofalo. L’ambizione è di poter arrivare a una sorta di "biglietto unico" così da offrire, con una sola tariffa, un servizio integrato nave-autostrada-treno, con risparmi economici e di tempo.

Il percorso passa attraverso l’intermodalità. Ancona, ancora una volta, è in posizione strategica. Anche per la presenza dell’aeroporto. Non a caso la Regione ha recentemente avviato un protocollo d’intesa per la creazione del Polo intermodale delle Marche. Struttura di collegamento fra lo scalo internazionale, il porto e l’interporto. "Ma bisogna essere pronti a una pianificazione più ampia", insiste il presidente dell’Autorità di sistema portuale. Il piano di lavoro è già definito. "Col porto di Civitavecchia stiamo già studiando nuove collaborazioni e un’integrazione degli orari. E’ poi importante potersi avvalere delle innovazioni tecnologiche che l’Agenzia delle Dogane ha elaborato per offrire servizi sempre più efficienti nei corridoi doganali. Quanto a Igoumenitsa, c’è una complicità istituzionale che non può che aprire a prospettive positive. L’Europa spinge per la decarbonizzazione e noi siamo in perfetta sintonia con le politiche ambientali dell’Ue. La sostenibilità è un valore condiviso con gli armatori, che stanno rinnovando le flotte".

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