
MARE E TERRA sono due elementi che dialogano fra di loro, proprio come passato e futuro. All’insegna di tutto ciò...
MARE E TERRA sono due elementi che dialogano fra di loro, proprio come passato e futuro. All’insegna di tutto ciò l’Associazione genovese degli agenti e mediatori marittimi ha festeggiato i suoi primi 80 anni. Fondata nel 1945, Assagenti, da allora non ha solo ricostruito i porti, distrutti dalle bombe, ma anche molte relazioni fondamentali per l’economia del mare. La logica era, nel 1945 – come ricorda il presidente Gianluca Croce, eletto lo scorso anno – quella del fare. La stessa idea orienta oggi la governance dell’associazione, frutto di una capacità di adattarsi ai tempi e ai cambiamenti del mercato. Quella stessa idea, infatti, oggi torna a ispirare la volontà degli agenti marittimi genovesi che lanciano l’idea di un organismo nuovo di consultazione e, al tempo stesso problem solver, che non sia composto solo dalle tradizionali categorie del cluster marittimo, ma anche dalle industrie manifatturiere del quadrante Nord-Ovest, Liguria, Piemonte e Lombardia, ma anche dall’Emilia Romagna.
"Oggi Assagenti celebra 80 anni di vita. Non pochi per una Associazione imprenditoriale, che ha mosso i suoi primi passi su banchine devastate dai bombardamenti, nella convinzione che solo l’unione, la collaborazione basata sul rispetto reciproco abbinato alla professionalità, potessero consentire al nostro porto di risorgere dalle sue ceneri. Proprio quella scelta di compattarsi su un obiettivo comune ha fortificato la nostra categoria, instillando nel suo Dna una convinzione: per sopravvivere e continuare a svolgere un ruolo strategicamente determinante, sia per le navi, sia per la merce, ma specialmente per il nostro porto, sarebbe stato, e così è stato, necessario navigare sempre a vista. Osservare le costellazioni, ma poi decidere di rettificare la rotta anche all’ultimo minuto scansando le secche così come le tempeste" ha sottolineato il presidente Croce.
"La grande lezione che la nostra categoria ha fatto sua si è basata sulla capacità di trasformarsi, di adattarsi per rispondere alla mutata domanda del mercato, di reinventarsi ogni mattina, diventando anche protagonisti nella gestione diretta dei porti, nel raccordo fra i porti e industria manifatturiera, fra porto e logistica nelle sue espressioni verticali di coordinamento. In ottant’anni questo ci ha consentito di rafforzare il nostro ruolo di anello di congiunzione fra mare e terra, ma anche di sentinella sui mutamenti profondi, oggi più che mai in atto, nella struttura dei mercati e negli equilibri in costante movimento che praticamente ogni giorno si ricompongono nella struttura dell’interscambio commerciale via mare nonché negli assetti, mai fissi, della logistica" continua Croce.
Fare sistema e guardare al futuro è nella vocazione di questa associazione, che mette assieme molti imprenditori. Con la sagoma di una macro-regione del Nord-Ovest che torna a stagliarsi all’orizzonte, Assagenti ha chiesto alle istituzioni, dal Governo alle regioni, di mettere al centro del dibattito sulla competitività del sistema manifatturiero italiano proprio l’economia del mare. Secondo un dato di una ricerca in corso realizzata del Centro "Giuseppe Bono", a un aumento del 18% del traffico movimentato per l’industria manifatturiera nel porto di Genova (a discapito dei porti del Nord Europa oggi anche penalizzati dalla crisi del sistema delle idrovie) corrisponderebbe un vantaggio competitivo del 6/7% sul costo dei prodotti finiti. Non a caso, la centralità futura del Mediterraneo è percepita come molto probabile da Paesi come la Russia (che sta dispiegando la sua flotta al largo di alcuni Paesi del Nord Africa) e dalla Cina, impegnata in uno shopping azionario in imprese sud europee anche con presenza nei porti. La necessità di fare fronte comune per una moderna logistica fra porto di Genova e regioni, è stata sottolineata dal presidente di Assagenti, Croce, con le regioni Lombardia, Piemonte, Emilia-Romagna, Liguria e Toscana. Sulla stessa agenda ci sarebbero anche le adesioni dei Presidenti delle due Associazioni armatoriali, Stefano Messina, Assarmatori e Mario Zanetti, Confitarma. Fra le priorità messe in luce da Croce c’è, infatti, quella di "avviare immediatamente una riflessione per la messa a punto di uno strumento del tutto innovativo, anche rispetto a strumenti esistenti, come il tavolo di partenariato, non certo per creare un ulteriore sovrastruttura di discussione, ma per ottenere due risultati precisi. Vogliamo coinvolgere nella risoluzione dei problemi dell’intero sistema logistico che fa perno sul porto di Genova, non solo il cluster marittimo e logistico, ma anche il mondo dell’industria manifatturiera. Pensiamo per questo ad un desk che faccia dell’agilità e della capacità di reazione gli strumenti per individuare soluzioni innovative e proporle per l’implementazione alle Istituzioni competenti, in primis l’ADSP".
"Uno strumento consultivo trasversale agile, senza vincoli burocratici – continua – che raccolga le indicazioni di emergenza, metta a punto una traccia di soluzione e la sostenga. Convogliare in questo desk tutte le tematiche in particolare relativo all’efficientamento dei flussi produttivi, che richiedono soluzioni plug & play e non possono attendere i tempi lunghi della politica o della ordinaria gestione amministrativa; Anche per questo abbiamo deciso di invitare i presidenti o gli assessori e trasporti delle regioni del quadrante del nord ovest e dell’Emilia-Romagna perché siamo convinti che oggi ed è questa la proposta che lanciamo sia necessario un fronte compatto in grado di determinare un’inversione di tendenza anche per traffici che naturalmente, si fa per dire, si orientavano verso i porti del Nord Europa".