Mercoledì 24 Aprile 2024

Acqua Alma e il sogno di un futuro senza plastica

Acqua Alma  e il sogno  di un futuro  senza  plastica

Acqua Alma e il sogno di un futuro senza plastica

QUELLO CHE IMMAGINA Mauro Gallavotti (foto), ad del Gruppo Celli, 1.000 dipendenti in 10 stabilimenti produttivi in Italia, Regno Unito, Francia e Spagna, è un futuro senza plastica. L’azienda nasce nel 1974 a San Giovanni in Marignano, in provincia di Rimini e cresce fino a diventare leader globale nella progettazione e produzione di soluzioni per l’erogazione di bevande e nei relativi servizi di assistenza tecnica. Gli erogatori dell’acqua, dalle casette dell’acqua nei comuni, a quelli nei villaggi turistici, ma anche quelli delle principali bevande, come Coca Cola, Pepsi, Heineken, Carlsberg, ABInbev, Asahi e Nestlé, sono i loro. Con un fatturato di 200 milioni di euro e la presenza in oltre 100 paesi, il gruppo si pone come obiettivo l’innovazione e la sostenibilità.

Come siete diventati leader mondiali del settore?

"Puntando sull’innovazione e sulla sostenibilità. Nel mondo solo il 5% del consumo di bevande avviene con erogatori, il 95% è ancora con il monouso, cioè le bottiglie, ma le soluzioni che proponiamo sono molto vantaggiose per l’economia e per l’ambiente".

Perché?

"Perché il trasporto diventa molto più leggero. In tutta Europa la qualità dell’acqua pubblica, opportunamente microfiltrata, è di grande qualità, e quindi è la base ideale per creare qualunque soft drink".

Sarà questo il futuro secondo lei?

"È in parte già il presente. Si aggiunge all’acqua, che funge da base, lo sciroppo in loco, ottimizzando l’impatto sull’ambiente e quindi dando una risposta decisamente più sostenibile".

Fate parte di un network con lo Studio Ambrosetti, "Valore Acqua", che pubblica ogni anno un "libro bianco" sulla risorsa più importante, l’acqua. Come mai?

"Perché crediamo che nel futuro occorra avere maggior rispetto di questa risorsa. Ogni anno in Italia si consumano 8 miliardi di bottiglie di plastica. Siamo davvero lontani dal plastic free di cui tutti parlano, ma l’ambiente e noi stessi non possiamo aspettare ancora".

Da qui la vostra idea di sviluppare anche il mercato domestico?

"Avere un erogatore che è anche in grado di microfiltrare valorizza l’acqua di rete. Per noi è un nuovo percorso, che si pone in un trend chiaro, che ha a che fare con la domotica e la digitalizzazione. Quando si parla di smart home si pensa alle tapparelle, alle luci, agli elettrodomestici, quasi mai all’acqua, ma questa è una frontiera importante".

Per questo avete lanciato "Acqua Alma"?

"Sì, penso ad edifici che abbiano questo servizio di erogazione dell’acqua condominiale, ma anche all’uso che se ne potrebbe fare nei luoghi di lavoro. ‘Acqua Alma’ è il primo brand dedicato alla valorizzazione dell’acqua di rete, supportato da partnership con chef stellati, campioni dello sport. Ma non ci siamo fermati a questo abbiamo esteso l’offerta di erogatori professionali per l’acqua a tutti gli ambiti, Horeca, condomini e abitazioni, luoghi di lavoro e al fuori casa, sempre con la garanzia di sicurezza e di assistenza del nostro gruppo".

Sostenibile fa spesso rima con benessere: come declinate questo ambito?

"Abbiamo acquisito una società digitale, la Uquido, che sviluppa per noi software dedicato proprio al mondo del benessere. Pensiamo a macchine erogatrici connesse e controllate con rivelatori di abitudini e di esperienza di consumo. Magari quando mi alleno in palestra anzichè usare la bottiglietta di plastica, posso avere con me una borraccia intelligente che posta sotto l’erogatore informa lo stesso delle mie esigenze e quindi la bevanda sarà già integrata con i Sali minerali o le altre sostanze che mi servono".

Parliamo di presente o di futuro?

"Di presente, ma anche di futuro. Abbiamo realizzato 28 unità per l’Expo di Dubai, ma ne stiamo realizzando altre 2000 per grandi aziende innovative, come fra le altre Microsoft e Google, negli Stati Uniti. Per questo abbiamo comprato una azienda digitale che possa fare sviluppo e ricerca in questo settore assolutamente all’avanguardia e di grande crescita".

Quanto è importante per voi l’innovazione?

"Moltissimo. Abbiamo un radicamento importante nel territorio, anche se guardiamo al mondo. Ma l’innovazione e la digitalizzazione sono davvero fondamentali. Abbiamo sviluppato una avanzata piattaforma, IoT, per sistemi di erogazione di bevande, permettendo la completa digitalizzazione dell’esperienza di consumo, nonché il controllo da remoto degli impianti al fine di ottimizzare i processi di assistenza tecnica e di controllo qualità. I prodotti digitalizzati, interattivi e smart, arricchiscono e valorizzano l’esperienza di consumo consentendo allo stesso tempo di offrire ai grandi gruppi del beverage informazioni importanti per il loro business".

Sostenibilità per voi, poi, significa lavorare con i territori nei quali siete. Lo fate anche con progetti sociali?

"Non può esserci sostenibilità senza impatto sociale. La nostra sede principale è a pochi passi da San Patrignano e ogni anno ci impegniamo a pagare la casa e il lavoro di alcuni ragazzi e ragazze che hanno terminato il loro percorso in comunità e che desiderano impegnarsi del lavoro. Abbiamo fatto lo stesso con profughi ucraini in questi mesi di guerra e sicuramente saremo vicini alla Romagna, a cui dobbiamo tanto, in questo momento tragico".

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