Venerdì 20 Giugno 2025
REDAZIONE ECONOMIA

“Made in Italy e crescita economica: cavalcare la qualità innovando”

L’analisi di Alessandro Gatti, imprenditore e investitore, Presidente della Holding FG Invest e founder della startup Hubique

Alessandro Gatti

Milano, 7 giugno 2024 – Startup e Scaleup rappresentano un vero e proprio volano per la crescita del PIL nazionale e dell’occupazione. Il rapporto “Tech Scaleup Italy 2023” elaborato da Mind the Bridge conta 557 aziende tecnologiche mature, in grado di raccogliere 7,3 miliardi di dollari di capitale e generare 4,4 miliardi di dollari di ricavi (circa lo 0,2% del PIL italiano), impiegando 18.000 persone. I ricavi di queste realtà sono cresciuti, inoltre, del 50% anno su anno e rappresentano solo la punta dell’iceberg, al di sotto della quale esiste un sommerso di circa 10.000 startup che non hanno ancora raggiunto lo status di scaleup (una startup che ha superato la fase di avvio), ma che giocano un ruolo importante in termini occupazionali. Impiegano circa 20-30 mila persone e apportano una ventata di freschezza nella mentalità imprenditoriale tradizionale.

“Le startup rappresentano la via breve per digitalizzare e innovare le aziende. Rispetto a una Pmi tradizionale, che deve mettere in moto diverse procedure di dialogo interno per digitalizzarsi, una startup, in quanto neonata, per sua natura è più flessibile e ricettiva nei confronti del nuovo”n afferma Alessandro Gatti, imprenditore e investitore, Presidente della Holding FG Invest e founder della startup Hubique, che impiega l’Intelligenza artificiale per innovare il mondo immobiliare.

Ruolo chiave, quello delle startup, per il tessuto economico e imprenditoriale del paese che però deve fare i conti con diversi freni che ne ritardano la crescita, dall’eccesso di burocrazia, alla difficoltà di accesso al capitale, dai limiti culturali – scarsa cultura del rischio -, al mercato del lavoro inadeguato, con contratti non rispondenti alle esigenze delle startup e del lavoro digitale.

Non a caso il divario con la sola Europa è importante: il nostro paese ospita circa una scaleup ogni 100.000 persone, con investimenti pari allo 0,25% del PIL; in Europa la media è di 3,8 scaleup ogni 100.000 abitanti e investimenti pari all’1,3% del PIL. Lo stesso Venture Capital ha segnato una flessione del 20% rispetto all’anno record del 2022, raccogliendo 1,1 miliardi di investimenti complessivi.

“Anticipare le esigenze del mercato è cruciale, per sviluppare soluzioni e risposte che ancora mancano. In qualità d’imprenditore, investitore e advisor, trovo stimolante sostenere la creatività di giovani e brillanti talenti, attenti ai nuovi trend emergenti. Queste realtà rappresentano tasselli importanti per la crescita economica del paese, i cui risultati non sono immediati, ma le cui potenzialità richiedono uno sguardo più lungimirante” commenta Gatti che, da oltre un decennio, investe in start up, sia personalmente, sia con la sua holding FG INVEST. Le startup innovative, ora nella fase scaleup, su cui ha scommesso di recente sono SMACE (Smart work in a smart place), 2Watch attiva nel mondo dell’eSport, fino ad arrivare al Proptech con Wikicasa e Hubique.

In quanto ai settori sui quali sia utile puntare in un’ottica di investimento, ma anche e soprattutto, di crescita del paese, l’esperto suggerisce “in primis un settore trasversale, quello delle persone, in cui investirei in ogni ambito, dalla cultura, alla formazione, all’educazione di base; siamo davvero indietro rispetto all’estero. Il capitale umano italiano, così ricco di ingegno, va coltivato. Poi ritengo che il Proptech, ovvero la digitalizzazione e l’innovazione nel real estate, sia un segmento promettente. Il mercato immobiliare appartiene alla old economy, ed è cruciale per il PIL del paese, ma fortemente alla ricerca di innovazione. Con la nostra startup Hubique, che, grazie all’AI sta creando servizi rivoluzionari per il Real Estate, efficientando processi ingessati da decenni, abbiamo ricevuto il supporto d’investitori di altissimo profilo. Sono molte le realtà storiche del settore che si sono affidate ai nostri sofisticati strumenti digitali; solo nell’ultimo anno Hubique ha siglato accordi di collaborazione, per esempio, con FRIMM Retail, con il Gruppo Gabetti e con il portale Wikicasa. Per scalare velocemente e offrire all’estero le innovazioni che stiamo creando, però, serviranno capitali importanti.

Altro settore è quello farmaceutico, tenendo conto del progressivo invecchiamento della popolazione e infine il food, vero fiore all’occhiello della nostra cultura dove è importante cavalcare la qualità innovando, per valorizzare le eccellenze e aiutare l’export ed il turismo di food/wine experience. L’Italia deve imparare a valorizzare i suoi punti di forza, con la tecnologia”.

Tecnologia e Ai che potranno godere di un miliardo di finanziamenti sostenuto dalla CdP. “Un miliardo, per tutto l’ecosistema, non è molto, rispetto a quanto messo in campo da altri paesi solo con finanziamenti privati, ma è comunque un buon punto di partenza. L’intelligenza artificiale può essere un nuovo inizio, come lo fu internet anni fa; adesso è importante non perdere il treno e la competitività a livello internazionale, come ecosistema.

“Da italiano auspico che anche il settore del Made in Italy (food, turismo, moda) possa trovare i suoi unicorni: non è concepibile che questi mercati, con il talento e la storia che li contraddistinguono, siano in mano agli stranieri (pensiamo ad esempio a Booking, di proprietà olandese). L’Italia deve imparare a fare squadra e supportare le aziende che fanno il bene dell’economia nazionale, come Smace, ad esempio, che organizza esperienze per team aziendali (anche stranieri), mixando vacanza e lavoro (workation), sostenendo il turismo nelle nostre magiche località e diffondendo all’estero l’amore per la nostra terra” conclude Alessandro Gatti.