Venerdì 19 Aprile 2024

Caro gas: "Macché speculatori. Anche noi spiazzati"

Massimo Bello, associazione grossisti e trader

Il caro gas strozza famiglie e imprese

Il caro gas strozza famiglie e imprese

Il caro gas strozza famiglie e imprese, ma c’è qualcuno che sta facendo grandi profitti. Anche voi fornitori?

"Le aziende distributrici sono completamente spiazzate al pari del cliente finale ed è pura fantasia pensare che comprino la materia prima ai prezzi ante crisi e la vendano a quelli attuali", esordisce Massimo Bello (foto), presidente di Aiget, l’Associazione italiana dei grossisti e trader di gas.

Invece?

"Rischiano l’emergenza liquidità perché hanno bisogno di risorse finanziarie dieci volte superiori al passato. E il governo dovrebbe supportare proprio la liquidità e incentivare le aziende consumatrici di gas piuttosto che prolungare le rateizzazioni delle bollette, che aumentano i problemi finanziari dei fornitori, e tagliare gli oneri di sistema, misura rivelatasi inefficace per ridurre consumi e sprechi".

Il rischio qual è?

"Che la carenza di liquidità abbia come conseguenza l’uscita di diversi fornitori dal mercato sia con il rischio default sia con la rescissione dei contratti a prezzo fisso più convenienti per i clienti rispetto ai valori di mercato attuali. Contratti non più sostenibili e per questo anche nel libero mercato si offrono quasi solo tariffe indicizzate".

Ma chi specula sui prezzi?

"Bisogna intendersi sul termine speculazione. È vero che anche il mercato dell’energia è ormai finanziarizzato, ma esistono fattori reali, ultima la guerra, dietro gli aumenti. Certo, guardando bilanci e contratti, c’è chi sta guadagnando con le importazioni o con l’energia prodotta da rinnovabili e venduta con i prezzi ancorati a quelli del gas".

Bisognerebbe cambiare i meccanismi sui prezzi?

"Sì, a partire da quelli del mercato europeo dove si prende come riferimento il marginale più alto, anche se rappresenta una parte limitata degli scambi. Scelta fatta in passato per favorire gli investimenti ma non più sostenibile oggi".