
Banca Generali ha chiuso i primi nove mesi dell’anno con un utile netto di 255,1 milioni di euro, in crescita del 64% rispetto allo stesso periodo del 2022, e con un utile ricorrente salito del 53% a 249,9 milioni. I ricavi (margine di intermediazione) sono saliti del 25,4% a 589 milioni, con il margine di interesse balzato del 160% a 228,1 milioni e commissioni nette ricorrenti in calo dell’1,7% a 337,7 milioni. I costi operativi sono saliti del 6,4% a 193,5 milioni (+6% a 174,4 milioni quelli core). Le masse toccano un nuovo massimo storico a 88,8 miliardi di euro, in crescita del 10% anno su anno, mentre la raccolta netta nei nove mesi cresce del 7% a 4,3 miliardi e a 4,7 miliardi a fine ottobre (+2%). Sul fronte patrimoniale il Cet1 ratio si attesta al 17,3% mentre la posizione di liquidità dispone di un Lcr ratio pari al 334% del minimo regolamentare.
Il gruppo del risparmio gestito conferma gli obiettivi del suo piano industriale. "Siamo molto soddisfatti dei risultati – ha commentato l’ad Gian Maria Mossa – che ci proiettano verso un anno di forte crescita, nonostante la grande volatilità e il rallentamento della congiuntura. Registriamo un aumento a doppia cifra nei patrimoni dei nostri clienti, grazie alla spinta dalla raccolta che riflette il gran lavoro dei consulenti".
Alberto Levi
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