Mercoledì 23 Aprile 2025
ANTONIO PETRUCCI
Economia

L’uomo può vivere fino a 150 anni, e la longevità diventa un business da 7 miliardi di dollari

Uno studio pubblicato su Nature sposta più in là l’età massima degli esseri umani. Il giro d’affari di cure, servizi e assistenza è previsto in crescita del 12% l’anno, attira l’interesse dei big della tecnologia

Longevità, un business che vale 7 miliardi di euro

Longevità, un business che vale 7 miliardi di euro

Roma, 15 aprile 2025 – Il sogno di vivere più a lungo è da sempre uno degli obiettivi dell’umanità, e lo era già al tempo degli alchimisti, che cercavano il segreto per produrre una pozione definita l’elisir di lunga vita, in grado di guarire le malattie e addirittura donare la vita eterna. Oggi, dopo decenni nei quali non se n’è parlato se non nei libri e nei film di fantascienza, anche grazie all’intelligenza artificiale l’uomo sembra sempre più vicino a trovare nuove strade per vivere sempre di più. Una sorta di pietra filosofale, venata di intelligenza artificiale e creatività.

Longevità
Longevità, un business che vale 7 miliardi di euro

L’uomo può vivere fino a 150 anni

Intanto, un recente studio pubblicato su Nature Communication ha affermato che, a livello genetico, l’uomo è fatto per “durare” al massimo 150 anni, un’età ancora lontanissima sia dall’età media che dai casi record, che parlano di persone arrivate poco sopra i 120 anni, prevalentemente donne (l’uomo più anziano ha vissuto 116 anni, la donna più anziana 122). Dunque, c’è la possibilità almeno teorica di rendere la longevità un business importante, visto che anche la scienza conferma che, migliorando stili di vita e applicando nuove tecnologie, è possibile quasi doppiare l’età media attuale. Vediamo allora come si stanno muovendo le grandi aziende e quali sono gli scenari futuri del mercato della longevità.

L’indagine di Longevity Investment Digest”

Secondo un’indagine condotta dalla Deep Knowledge Group, chiamata “Longevity Investment Digest 2024”, il settore della longevità ha attirato ben 7 miliardi di dollari nell’ultimo anno, sotto forma di venture capital e di investimenti legati allo sviluppo di nuove tecnologie. Stando agli analisti, la previsione di crescita del mercato, fino al 2030, è del 12,5%. Alcuni dei più facoltosi imprenditori, legati alla tecnologia e allo sviluppo di algoritmi e nuovi sistemi di produzione e vendita delle merci, hanno fiutato l’affare e hanno investito nella ricerca. Fra questi, in particolare, abbiamo l’Altos Labs, sostenuta da Jeff Bezos, la Calico, promossa da Google, e la Retro Biosciences, che si è avvalsa dell’investimento di 180 milioni di dollari di Sam Altman. Secondo il suddetto report “Longevity”, il mercato ha già superato i 120 miliardi di dollari nel 2024 per quanto concerne i programmi personalizzati, quelli cioè che cliniche specializzate preparano in base alle attuali condizioni dei clienti, e che prevedono non solo diete ad hoc, ma anche una serie di trattamenti cosiddetti evoluti, dalla crioterapia, all’analisi predittiva del Dna, a terapie che rallentano l’invecchiamento cellulare.

Entro 10 anni avremo algoritmi personalizzati

“Stiamo passando dalla medicina della malattia a una medicina della longevità predittiva. Entro 10 anni, sarà normale fare check-up molecolari e adattare lo stile di vita sulla base di algoritmi personalizzati”. Questa dichiarazione del dottor Andrea Maier, professore di Medicina dell’Invecchiamento alla National University of Singapore, potrebbe essere una predizione tutt’altro che di difficile realizzazione. L’uso dell’intelligenza artificiale potrebbe aiutare a individuare una serie di correttivi al proprio stile di vita, e a sviluppare tecnologie in grado di aiutarci ad allungare l’aspettativa di vita. Intanto, sono sempre di più i fondi tematici, quelli cioè che investono esclusivamente in aziende biotech o specializzate nella salute digitale, nonché assicurazioni adattive, in grado cioè di decidere i premi degli assistiti in base ai parametri e agli stili di vita, monitorati grazie ad app e a wearable, dispositivi indossabili che rilevano in tempo reale i nostri battiti e la nostra pressione arteriosa.

Il volume d’affari del biohacking

Una delle parole più cercate negli ultimi mesi su internet, e che sta catalizzando l’attenzione degli addetti ai lavori, è “biohacking”. Ma cosa significa e perché è così importante anche per capire nuovi trend economici? Si tratta di un metodo per impiegare nuove tecnologie e nuove conoscenze scientifiche, e ottenerne un migliore benessere fisico e mentale. La logica conseguenza può essere appunto allungare l’aspettativa di vita, e farlo migliorando anche la qualità del tempo. La dimensione globale del mercato è stata nel 2024 di 24,5 miliardi di dollari, ed è prevista in crescita per il 2025 a 28,2 miliardi di dollari, per salire fino a 113,3 miliardi entro il 2034.