
Lufthansa fa il pieno di profitti. Slitta ancora l’ok alle nozze con Ita
Un 2023 da incorniciare per Lufthansa sul fronte dei conti, con un boom di ricavi e profitti e il ritorno anche del dividendo. Ma sullo sfondo resta l’attesa infinita per l’ok dell’Ue all’acquisizione di una quota di minoranza di Ita Airways, che rischia di slittare oltre giugno perché sul dossier si procede "più lentamente del previsto". Il gigante tedesco archivia l’anno con ricavi in rialzo del 15% a 35,4 miliardi di euro, un utile netto in volata e più che raddoppiato a 1,7 miliardi (+112%) e un risultato operativo, Ebit rettificato, in crescita a 2,7 miliardi da 1,5 miliardi del 2023. Nell’anno i passeggeri trasportati sono stati 123 milioni (+20%). Si tratta del "terzo miglior risultato finanziario di sempre nella storia di Lufthansa", afferma la società, che propone agli azionisti un dividendo di 0,30 euro per azione.
"Il gruppo Lufthansa ha riacquisito la sua forza finanziaria, possiamo guardare al futuro con fiducia e vogliamo pagare un dividendo ai nostri azionisti per la prima volta dal 2019", spiega il ceo Carsten Spohr, sottolineando che "per la prima volta tutte le compagnie del gruppo sono state redditizie". Fanno parte della galassia Lufthansa Austrian Airlines, Brussels Airlines, Swiss International, Air Dolomiti, Lufthansa Regional, Eurowings e Lufthansa Cargo. Ma in questo ventaglio di compagnie non c’è ancora Ita Airways. "Ci aspettiamo il via libera all’acquisizione di una quota di Ita Airways da parte dell’Ue nel corso di quest’anno", precisa Lufthansa nel comunicato in cui ha diffuso i conti, lasciando intendere che una decisione finale da parte dell’Antitrust Ue difficilmente sarà presa entro il 6 giugno prossimo, scadenza dell’indagine "approfondita" sull’operazione, avviata dall’Ue il 23 gennaio scorso. "Sull’acquisizione di Ita stiamo facendo progressi, anche se più lentamente di quanto previsto", rimarca Spohr.
"Stiamo portando avanti un dialogo costruttivo con la Commissione, sono ottimista, ma sarebbe bello se si potesse accelerare la procedura", sottolinea il ceo, spiegando che "l’obiettivo è ottenere il via libera al più presto possibile e permettere a Ita non solo di sopravvivere ma avere un ruolo nel settore aereo in Europa". Inoltre "l’Italia è la terza economia nell’Ue ed ha bisogno di una compagnia aerea di successo – aggiunge Spohr – Il tempo sta per scadere ma d’altro canto questo non riguarda solo i prossimi due anni ma è per sempre e quindi alla fine la qualità dell’accordo è più importante".
Marco Principini