Giovedì 25 Aprile 2024

L’Ue va avanti con l’auto green Berlino ‘salva’ il motore termico No al bio fuel, ma l’Italia si astiene

La Germania ottiene l’esenzione per i combustibili sintetici, non passa la proposta di Roma sui biocarburanti

di Elena Comelli

Con una decisione storica, il Consiglio Ue ha dato il via libera al regolamento per lo stop ai motori a benzina e diesel dal 2035. L’Italia, che puntava a inserire i biocarburanti tra le alternative all’elettrico ed è stata tagliata fuori dall’intesa con la Germania sui carburanti sintetici, non ha votato contro, ma si è astenuta, insieme a Romania e Bulgaria. La Polonia invece ha votato contro. Tecnicamente, il voto di astensione equivale ad un voto contrario, ma per bloccare il regolamento serviva anche il sostegno della Germania, che alla fine si è messa d’accordo con la Commissione e ha votato a favore, insieme agli altri 22 Paesi dell’Ue. Così anche il terzo pilastro dell’Unione, insieme alla Commissione e all’Europarlamento, ha dato il via libera alla svolta verso la transizione elettrica. Il vicepresidente dell’Ue Frans Timmermans ha applaudito la ratifica del Consiglio su Twitter: "Con il voto finale di oggi l’Ue ha compiuto un passo importante verso la mobilità a emissioni zero. La direzione è chiara: nel 2035 auto e furgoni nuovi devono avere zero emissioni".

Il nuovo regolamento prevede che a partire dal 1° gennaio 2035 tutte le nuove auto e i furgoni leggeri in arrivo sul mercato debbano essere a emissioni zero, quindi elettrici o alimentati con carburanti sintetici, come previsto dall’accordo raggiunto con Berlino. I carburanti sintetici, estremamente costosi, resteranno un fenomeno di nicchia, dedicato a mercati come la Formula 1 o l’altagamma. Il ministro Gilberto Pichetto Fratin spiega che l’Italia "si è astenuta perché ha apprezzato il cambiamento di direzione da parte della Commissione europea nell’accogliere la possibilità di immatricolare anche motori endotermici dopo il 2035". Ha pesato anche "l’apertura che c’è stata per una valutazione sulla neutralità tecnologica", ma in realtà la Commissione aveva sempre parlato di neuralità tecnologica, nella dichiarazione lo ha solo ribadito. L’Italia, continua Pichetto Fratin, ritiene che la neutralità tecnologica "potrà essere dimostrata in merito anche ai biocarburanti, in una valutazione anche prima del 2026", anno in cui è già prevista una clausola di revisione del regolamento. Questa sarà la parte più difficile, perché le nuove regole si riferiscono alle emissioni dei veicoli e non prendono in considerazione l’intero ciclo di vita dei carburanti. Anzi. Nella dichiarazione concordata con Berlino e messa a verbale, la Commissione si impegna a presentare una proposta relativa all’immatricolazione post 2035 di veicoli che funzionano "esclusivamente" con gli RFNBO, acronimo per "carburanti rinnovabili di origine non biologica". Quindi escludendo i biocarburanti.

Entro il 2026 le colonnne di ricarica elettrica per le auto, con una potenza di almeno 400 kilowatt, dovranno essere installate almeno ogni 60 km lungo la rete transeuropea di trasporto (Ten-T), con un aumento della potenza a 600 kW entro il 2028.

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