Mercoledì 24 Aprile 2024

Londra blocca Huawei: stop alla nuova rete 5G

L’azienda cinese adesso si appella all’Italia: "Il governo prosegua il suo processo di digitalizzazione".

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Huawei è stata bandita dal Regno Unito. Non solo non potrà partecipare alla realizzazione della rete 5G britannica, ma tutte le apparecchiature dell’azienda cinese dovranno essere rimosse dalle infrastrutture di telecomunicazioni del Paese. Si tratta di una clamorosa, anche se non inattesa, inversione di rotta da parte del governo destinata ad avere conseguenze sulle relazioni tra Londra e Pechino, già incrinate dalla questione Hong Kong. Parlando in Parlamento, il ministro della Cultura Oliver Dowden ha annunciato che da fine anno gli operatori non potranno più acquistare apparecchiature da Huawei e avranno tempo fino al 2027 per eliminare quelle dell’azienda dalle reti 4G e 3G, oltre a quelle già installate per il 5G.

Una scadenza che tiene conto del monito lanciato nei giorni scorsi da British Telecom e Vodafone UK secondo cui per rimpiazzare le apparecchiature Huawei nelle loro reti mobili ci vorranno tra i 5 e i 7 anni. A gennaio Londra aveva dato a Huawei un accesso limitato alle reti mobili di quinta generazione permettendo agli operatori di ridurre la quota del kit Huawei nelle parti non core della loro infrastruttura al 35% entro il 2023. Le nuove sanzioni imposte dagli Stati Uniti a Huawei a maggio hanno però complicato lo scenario: la società cinese non sarà più in grado di procurarsi apparecchiature chiave per chip da fornitori americani di fiducia. Una mossa che aveva spinto il National cyber security center britannico ad avviare una revisione urgente delle procedure.

Dowden ha ammesso che la mossa ritarderà lo sviluppo della rete 5G britannica, stimato in tre anni e con un costi di due miliardi di sterline. Da parte sua Huawei ha definito la decisione di Londra "una cattiva notizia".

"Il nostro futuro in questo Paese è diventato politicizzato", ha commentato Ed Brewster, portavoce di Huawei nel Regno Unito. Sul fronte italiano l’azienda ha auspicato che l’Italia non segua l’esempio britannico: "Ci aspettiamo che il governo prosegua il suo processo di digitalizzazione".

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