Lira turca, nuovo crollo. Erdogan attacca ancora gli Usa, Borse deboli

Il presidente turco: "Siamo sotto attacco, ma la nostra economia è forte". A Milano l'Ftse Mib cede lo 0,58%, spread a 278

Crollo lira turca, Trump ed Erdogan in una foto di luglio (Ansa)

Crollo lira turca, Trump ed Erdogan in una foto di luglio (Ansa)

Ankara, 13 agosto 2018 - Nuova giornata di tensioni intorno alla lira turca. La svalutazione della moneta di Ankara spaventa i mercati, timorosi di un effetto contagio a livello globale. Sono proseguite così le pressioni dopo il tracollo di venerdì: chiude in perdita dello 0,58% la Borsa di Milano, deboli anche gli altri listini europei, mentre Wall Street dopo un'apertura in rialzo chiude in moderato ribasso. Sale lo spread Btp Bund che avvicina i massimi registrati a maggio durante la crisi di governo. Ieri il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Angelo Giorgetti ha dichiarato che c'è da 'aspettarsi per fine agosto un attacco speculativo dei mercati all'Italia. Timori non condivisi dal vicepremier Luigi Di Maio che oggi in un'intervista al Corriere afferma di non vedere "il rischio concreto che questo Governo sia attaccato" e assicura: "Non siamo ricattabili".

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LIRA TURCA, NUOVO CROLLO - In mattinata la lira turca aggiorna i nuovi minimi record nei confronti del dollaro, toccando quota 7,24 dopo aver ceduto un ulteriore 9%. La valuta di Ankara recupera poi terreno e si attesta sul biglietto verde intorno a 6,9. Non sembrano tranquillizzare i mercati le dichiarazioni della Banca centrale che ha assicurato che erogherà "tutta la liquidità di cui le banche necessitano". All'ora di pranzo è lo stesso presidente turco Erdogan, in prima persona, ad affrontare la questione. "Siamo sotto attacco", ammette. "Ma l'economia è forte e resiliente", aggiunge. Parole che non placano le paure delle principali piazze finanziarie: sul mercato valutario, l'avversione al rischio si fa sentire anche sul rapporto euro/dollaro che apre sotto quota 1,14 dollari, ma poi recupera chiudendo a 1,141 dollari. La moneta unica recupera anche nei confronti dello yen, considerato un bene rifugio, e chiude a 126,35. Dollaro/yen a 110,73.

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ATTACCO AGLI USA -  Anche oggi Erdogan ha proseguito nel suo attacco agli Usa: "Siamo assieme nella Nato e poi cercate di accoltellare il vostro partner strategico alle spalle. Può una cosa del genere essere accettata?", ha tuonato il presidente. Il riferimento è alla disputa legata al pastore americano detenuto in Turchia, che ha portato al crollo della lira. "Agite da una parte come partner strategico, ma dall'altra sparate proiettili nel piede del vostro partner strategico", ha aggiunta da Ankara. Oggi nella capitale turca c'è il ministro degli Esteri russo Serghei Lavrov, ma il Cremlino assicura che Erdogan "non ha chiesto aiuto a Putin" nella telefonata di venerdì tra i due leader, nel bel mezzo della crisi della lira.

BORSE -  L'andamento della lira turca raffredda le principali Borse europee che comunque recuperano parzialmente terreno nel pomeriggio grazie all'apertura sopra la parità di Wall Street, dove - più della crisi turca - tiene banca soprattutto il possibile delisting di Tesla. Migliora nel finale anche il listino di Istanbul, che chiude con un ribasso del 2,38%. A Milano, dove lo spread Btp-Bund archivia la giornata in rialzo a 278 punti base, sui massimi di giornata e dopo aver sfiorato quota 280. Il listino principale cede lo 0,58% appesantito soprattutto dalle banche e da Unicredit (-2,6%) che sconta ancora la propria esposizione sulla Turchia. Ubi Banca lascia sul terreno il 2,9% e Banco Bpm il 3%. Per contro, tra le migliori, c'è Azimut che sale ancora (+2,4%) in scia ai dati positivi sulla raccolta di luglio. Bene anche la galassia Unipol-UnipolSai dopo la semestrale in crescita diffusa venerdì. Sul resto della  Borsa Astaldi lascia sul terreno il 6,1% pagando l'effetto Turchia: la vendita della concessione del Terzo Ponte sul Bosforo è infatti la condizione principale per costituire il consorzio per la sottoscrizione dell'aumento di capitale da 300 milioni annunciato al mercato.  Parigi termina la seduta in ribasso dello 0,04%, Francoforte dello 0,53% scontando il tonfo di Bayer (-10,7% per la maxi multa a Monsanto, acquisita nei mesi scorsi) e Londra dello 0,22%. Chiusura in rosso questa mattina per Tokyo, con il Nikkei a -1,85%. 

 

 

 

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