Per approfondire:
Leonardo Del Vecchio (1935-2022), morto lunedì a Milano, ha firmato l’ultimo capolavoro: il testamento. Sei volte padre con tre diverse donne, esplosivo capitano d’impresa, ma anche abile architetto finanziario, il patron di EssilorLuxottica con lo stesso piglio con cui, partendo dal nulla, ha creato un impero mondiale degli occhiali, ha preparato nei dettagli la successione proprietaria e gestionale. Otto gli eredi, a ciascuno dei quali va il 12,5% delle azioni Delfin (che controlla il 32% di EssilorLuxottica, il 26% del polo immobiliare Covivio, il 19,2% di Mediobanca e il 9.82% di Generali): la vedova, Nicoletta Zampillo, 64 anni, sposata due volte (nel 1997 e nel 2010); il figlio di primo letto di lei, Rocco Basilico, 32 anni; Leonardo Maria, 27 anni, il figlio avuto dai due; poi, i tre figli nati dal primo matrimonio dell’imprenditore con Luciana Nervo, ovvero Claudio, 65 anni, Marisa, 63 anni e Paola, 61 anni; infine, Luca, 11 anni, e Clemente, 5 anni, nati dalla relazione di Leonardo con Sabina Grossi (dirigente di Luxottica, è stata anche componente del consiglio di amministrazione). Chi comanda? Un manager. È Francesco Milleri, 63 anni, nato a Città di Castello (Perugia), laurea in Giurisprudenza a Firenze, master in Business Administration in Bocconi, specializzazione in Corporate Finance a New York, dal 2016 a fianco di Leonardo, ora presidente e amministratore delegato. Guiderà probabilmente lui la cassaforte Delfin, in cui, ha stabilito il patron, avranno valore solo le decisioni prese con una maggioranza dell’88%, ovvero all’unanimità. Sarà il tempo a dire se questa minuziosa architettura resisterà o verrà rimodulata, per scelta o per lite, tra gli eredi. I precedenti non ispirano ottimismo. Aziende che non appartengono più alla famiglia di cui portano ancora il cognome (Olivetti e Piaggio, Mondadori e Rizzoli). Marchi spariti (la Standa della famiglia Monzino, i gelati Eldorado della ...
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