"A breve", Leonardo punta ad "acquisizioni in ambito europeo" forte delle risorse fresche che arrivano dalla cessione di "una piccola quota" della controllata americana Drs. L’Ad Roberto Cingolani lo ha indicato confermando la strategia che sarà nel piano industriale che verrà presentato a febbraio: "Stiamo lavorando alla creazione di poli per la sicurezza dell’Europa" che nell’industria della Difesa "è molto frammentata" ed "ha bisogno di giganti, di grandi aziende che in collaborazione con gli Stati garantiscano la sicurezza dei cittadini". Leonardo ha alzato al 6,9% la quota di Drs offerta negli Stati Uniti – 18 milioni di azioni cedute tramite Leonardo Us – e ha fissato il prezzo a 17,7 dollari. È una operazione che si chiude il 21 novembre ma che ha immediatamente fatto il pieno, con un domanda ampiamente superiore all’offerta.
"Abbiamo monetizzato oltre 300 milioni", indica Cingolani. È una scorta di ‘munizioni’ che aumenterà con la cessione di ulteriori 2,7 milioni di azioni offerte alle banche sottoscrittrici con opzioni da esercitare entro 30 giorni.
"Questa operazione – evidenzia Cingolani – ci permette di incrementare la flessibilità finanziaria per focalizzarci su investimenti e acquisizioni che creino valore per Leonardo conservando al tempo stesso una struttura finanziaria solida" e che "permette di continuare a consolidare Leonardo Drs e di mantenere una significativa presenza industriale e commerciale negli Stati Uniti, il mercato della difesa più grande al mondo".
Leonardo Us, chiusa l’offerta, manterrà un controllo ben saldo su Drs con in mano il 73,3% delle azioni che scenderà al 72,3% se, come appare scontato, verranno interamente esercitate le opzioni concesse alle banche. A Wall Street il valore delle azioni Drs è sceso tendendo ad allinearsi al prezzo dell’offerta, fissato sulla media degli ultimi tre mesi. Leonardo ha offerto la quota dopo forti guadagni del titolo: circa +90% dalla quotazione a novembre 2022, oltre il +70% da inizio 2023. L’attenzione è ora sugli investimenti e le acquisizioni in vista. Il punto di forza su cui Leonardo punta per aggregare "joint venture europee gigantesche", come aveva detto Cingolani in Commissione Difesa alla Camera a fine ottobre, è quello dei "bytes", l’elettronica per la difesa, le capacità del suo supercomputer, digitalizzazione e intelligenza artificiale, da integrare nelle piattaforme tradizionali.
Alberto Levi