I boscaioli: ecco perché non si trova legna da ardere
Udine, 7 ottobre 2022 - Legno da ardere: perché è introvabile e a prezzi folli? Luciano Cleva, 63 anni, boscaiolo friulano e imprenditore di Prato Carnico - fa questo mestiere da quand'era ragazzino -, non ha dubbi. La risposta sta in un combinato disposto di due fattori: effetto panico e pellet triplicato. Vediamo come.
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Perché non si trova legna da ardere?
"Perché la gente si è fatta terrorizzare dagli annunci. Si è fatta prendere dal panico di rimanere al freddo e ha cominciato a comprare quest'estate, anche perché temeva l'aumento dei prezzi. In questo momento è rimasta solo legna umida. Insomma non essiccata e pronta per stufe e caminetti. Ma le persone la comprano lo stesso".
I prezzi sono aumentati, triplicati per il pellet
"Proprio i prezzi del pellet hanno fatto aumentare la domanda di legna che oggi è davvero assurda. In tanti sono tornati indietro. In questo momento noi vendiamo il faggio a 17 euro al quintale".
La gente è disposta a raccogliere legna nel bosco?
"L'abbiamo notato tutti noi boscaioli. La gente non vuole fare fatica. Magari bronatola, paga di più ma nel bosco non ci vuole andare. E non sto parlando di usare motoseghe o altro, quello è un mestiere pericoloso, lo deve fare il boscaiolo. Sto parlando di raccogliere i rami che restano a terra, alla fine. Ma le persone non sfruttano più questa opportunità".
Quando si normalizzerà la situazione?
"È facile prevedere che durerà tutto l'inverno. I tronchi abbattuti dalla tempesta Vaia? Ho racoclto gli ultimi la settimana scorsa. Ma sono messi molto male. Non solo per il bostrico ma anche per gli altri parassiti e per le muffe. Li ho usati per fare scaglie di legno che servono come biomassa. Ormai è passato troppo tempo".