Legge di bilancio, Nadef e finanziaria: come districarsi nella giungla dei conti pubblici

Una guida per muoversi tra i meandri della manovra 2023

Ci risiamo. Come ogni anno, rispunta il tormento della manovra economica. O, per meglio dire, della legge di bilancio. O, ancora, della Finanziaria. Con le diverse varianti “in corso d’opera”, come la legge di Stabilità o il documento di Economia e Finanza. Compresa la immancabile nota di aggiornamento al Def, la famigerata Nadef. Per non parlare dei disegni di legge o dei decreti collegati. Insomma, una giungla di definizioni che verrebbe voglia di cancellare in un colpo solo se non fosse che dentro quei provvedimenti, ogni anno, ci sono decisioni e interventi che toccano da vicino le nostre vite e le nostre tasche, dalle pensioni alla sanità, dalle tasse ai bollette. Ecco, allora, una mini-guida per districarsi nell’intricato mondo della finanza pubblica e dei suoi provvedimenti chiavi.

La legge di bilancio o manovra economica

 

E’ il documento chiave della nostra finanza pubblica. Riporta le previsioni di entrata e di spesa per l’anno successivo e sistema le risorse necessarie per raggiungere gli obiettivi che il governo concorda in sede europea. Fino al 2015 infatti oltre alla Legge di Bilancio era prevista anche la cosiddetta legge di stabilità. Queste due norme insieme costituivano la manovra triennale di finanza pubblica. Ora, invece, sono confluite in un unico provvedimento da approvare entro il 31 dicembre di ogni anno per evitare il cosiddetto esercizio provvisorio di bilancio, che di fatto lega il governo ai saldi dell’anno precedente.

 

Il documento di Economia e Finanza

 

Va presentato entro il 10 aprile di ogni anno e costituisce la cornice macroeconomica della legge Finanziaria, ovvero gli obiettivi fissati dal governo per tenere sotto controllo i conti pubblici e rispettare i parametri europei. Di solito, entro settembre, il documento viene aggiornato con una nota aggiuntiva, la cosiddetta Nadef, che rivede conti e obiettivi alla luce dell’andamento dei risultati economici “reali” registrati dall’Istat. Nel Def è contenuto anche il Programma di Stabilità e quello Nazionale di riforma. Tutto il pacchetto viene inviato al Consiglio e alla Commissione Europea per le rispettive valutazioni.

 

Disegni e decreto legge collegati alla legge di bilancio

 

Ma non finisce certo qui. Di solito la legge di Bilancio è composta da centinaia di articoli. Per questo è prevalsa la prassi di isolare in un decreto di legge ad hoc non solo le coperture ma tutti gli interventi di natura fiscale che devono essere approvati con tempi certi. Poi, entro gennaio, il governo potrebbe presentare i disegni di legge collegati alla manovra che hanno tempi di approvazione più lunghi e sono dedicati a temi specifici da affrontare nel corso dell’anno.

 

Che fine ha fatto la Finanziaria?

Prima della legge di Stabilità, croce e delizia di tutto coloro che si occupavano di conti pubblici, era la legge Finanziaria. Dalla fine degli anni Settanta e fino al 2008 l’impianto è rimasto praticamente immutato, sia pure aggiornato alla luce dei cosiddetti “parametri di Maastricht”, introdotti dall’Europa dopo l’arrivo della moneta unica. Le Finanziarie si sono spesso trasformate in un vero e proprio coacervo di provvedimento frutto dell’immancabile assalto alla diligenza dei conti pubblici da parte delle forze politiche. Una cattiva abitudine che continua ancora oggi. Dal 2008 la Finanziaria ha cominciato a perdere pezzi: è stato, infatti deciso di aggiungere un disegno di legge collegato sul welfare con dentro gli interventi si presidenza, lavoro e competitività. Poi, dal 2010, la Finanziaria è stata definitivamente sostituita da due provvedimenti distinti: la legge di Stabilità, con la “polpa” degli interventi, e la legge di Bilancio, con i numeri e i saldi. Poi, nel 2016, si è deciso di unificare i due testi.

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni
Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni