Venerdì 19 Aprile 2024

L’effetto Covid: meno infortuni e più morti

L’Inail evidenzia le conseguenze della pandemia con l’aumento dei contagi in fabbrica e in ufficio

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Calano gli infortuni con la riduzione delle attività e il massiccio utilizzo dello smart working ma aumentano le morti sul lavoro soprattutto a causa del Covid 19: nel 2020 - secondo i dati Inail presentati alla Camera - sono arrivate all’Istituto poco più di 571mila denunce di infortunio con un calo dell’11,4% sul 2019, un quarto delle quali relative a contagi da Covid sul lavoro. Sono invece 375.238 con un -9,7% gli infortuni complessivi riconosciuti. I casi mortali denunciati sono stati 1.538, con un aumento del 27,6% rispetto al 2019 che deriva soprattutto dai decessi causati dal Covid che rappresentano oltre un terzo del totale. Il fenomeno infortunistico nel 2020 - ha affermato il presidente, Franco Bettoni - "è stato fortemente influenzato dalla pandemia, con la forte e drammatica prevalenza dell’infortunio Covid 19, ascritto alla categoria infortunio in quanto di origine virale". Dall’inizio della pandemia a maggio 2021 sono stati denunciati 175.323 contagi sul lavoro mentre i decessi segnalati all’Istituto sono stati 639.

Il personale sanitario è risultato il più colpito dal contagio con il 70% delle segnalazioni di infortunio. "La nostra Costituzione - ha affermato il ministro del Lavoro, Andrea Orlando - garantisce protezione a tutti i lavoratori e a tutte le attività lavorative mentre l’assicurazione contro gli infortuni è ancora riservata a soggetti determinati, la tutela Inail protegge la salute solo per alcuni lavoratori. Occorre rimuovere queste discriminazioni".

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