Le tasse caleranno: ecco quanto. La simulazione

Dello 0,4%: in busta paga risparmi fino a 181 euro. Il premier: la riduzione maggiore degli ultimi 6 anni. Ecco chi ci guadagna. Accordo sulla delega fiscale

Il ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco, 68 anni

Il ministro dell’Economia e delle Finanze Daniele Franco, 68 anni

Dopo la concorrenza, il fisco. Tassello dopo tassello, il governo accelera sulle riforme con l’obiettivo di rispettare il cronoprogramma concordato con Bruxelles per ottenere i fondi del Pnrr. Ieri sera, a Palazzo Chigi, il braccio destro di Draghi Roberto Garofoli si è incontrato con i rappresentati della maggioranza per sbloccare il capitolo della delega fiscale, arenato ormai da un paio di mesi in Commissione Finanze alla Camera.

Missione compiuta. Fra maggioranza e governo è stato infatti raggiunto un accordo di massima sui ritocchi da apportare al testo in discussione a Montecitorio. Sciolto il nodo delle rendite catastali, con la cancellazione del sistema duale e dei riferimenti ai valori patrimoniali degli immobili, i riflettori si sono concentrati sulle imprese e le partite Iva. Ieri il presidente del Consiglio non ha nascosto il suo ottimismo: "Dopo l’accordo sulle concessioni balneari l’orizzonte è sereno. Il governo va avanti". Nel pomeriggio, parlando al congresso della Cisl, l’ex aveva difeso a spada tratta il lavoro del suo esecutivo, spiegando che quest’anno, soprattutto per effetto del primo modulo della riforma dell’Irpef e dell’assegno unico per i figli, la pressione fiscale si è ridotta dello 0,4%, il "calo più consistente degli ultimi sei anni", puntualizza il premier. E, non a caso, nel disegni di legge delega, ci sarà una norma ad hoc che scluderà categoricamente qualsiasi aumento della pressione fiscale per effetto delle riforme.

"Ci siamo mossi con rapidità per tutelare i lavoratori di fronte alle molte crisi di questi anni, con maggiori trasferimenti ai cittadini per 14 miliardi di euro. Un’operazione che ha reso il nostro sistema fiscale più razionale e più giusto".

Ma, in soldoni, quanto risparmieranno gli italiani con le nuove regole? Secondo le simulazioni effettuate per Qn dall’Unione Giovani Dottori Commercialisti, chi ha un reddito lordo di 24mila euro, pagherà 5700 euro di Irpef con un risparmio di 96 euro rispetto all’anno precedente. Per chi guadagna 32mila euro all’anno il taglio dell’Irpef (che risulterà di 8.100 euro) si attesta sui 128 euro e si sale fino a 181 euro di Irpef risparmiata per i redditi di 45mila euro. "Una riduzione generale dello 0,4% sulla pressione fiscale non tiene nella giusta ed equa considerazione i redditi bassi. Il nostro giudizio è che occorre intervenire con un provvedimento di detassazione e decontribuzione ponderato su specifiche voci retributive (premi di produttività e lavori straordinario)", spiega Massimiliano Dell’Unto, consigliere nazionale dell’Unione giovani dottori commercialisti.

Fra i ritocchi alla legge delega discussi ieri, un meccanismo per la difesa dei redditi medio-bassi e l’introduzione di un periodo transitorio, di due anni, per chi esce dal regime forfettario per tornare a quello ordinaria. Allo studio anche una cancellazione dell’Irap e la modifica alla flat tax per gli autonomi fino a 65mila euro, con una imposta opzionale per chi supera il tetto di ricavi e compensi fino ad una soglia da determinare con i decreti attuativi. Fra le novità anche un alleggerimento delle sanzioni, con particolare riferimento a quelle dovute ad errori formali e la pirotià per le spese sociosanitarie per usufruire del cashback. L’obiettivo, fissato ieri dalla capigruppo, è quello di portare in aula il testo il 20 giugno. In questo modo la VI commissione di Montecitorio potrebbe dedicarsi alle ultime votazioni sulla delega fiscale, per approvare i correttivi, senza che queste si sovrappongano alla votazione degli emendamenti sul dl Aiuti, il cui inizio è previsto, nelle commissioni Finanze e Bilancio di Montecitorio, proprio per il 20 giugno.