Giovedì 25 Aprile 2024

Ripartiamo dal Jobs Act

ABBIAMO osservato gli effetti della pandemia e stiamo osservando come la guerra e l’inflazione stiano strozzando il rimbalzo dell’economia a seguito della ripartenza. In questo quadro stiamo assistendo, così come nel recente passato, al proliferare di normative più o meno legate a questioni contingenti ed i cui impatti si risolvono nel volgere di breve tempo. Il settore che storicamente è avvezzo a ‘consumare’ in breve tempo le riforme è il diritto del lavoro. Su questo terreno, infatti, le differenti maggioranze politiche che recentemente hanno governato il Paese hanno sempre portato in dote la volontà di intervenire sull’esistente con provvedimenti identitari, magari elettoralmente d’impatto, che scardinavano l’impostazione di quelli che li avevano preceduti. Tale modo di procedere è, però, privo di alcun valore apprezzabile e di una reale utilità in quanto carente di una visione del futuro e di una volontà di incidere in modo strutturale sui nostri atavici ritardi. E’ la logica del pendolo.

In questo quadro per guardare al futuro bisognerebbe rileggere il passato recente ed in particolare quella riforma del lavoro che in questi anni può dirsi caratterizzata da organicità e visione: il Jobs Act. Il Jobs Act, infatti, in una lettura d’insieme guardava al futuro, al futuro delle imprese e alla loro competitività nel mercato globale, al futuro del cittadino-lavoratore implementando un sistema di politiche attive e di formazione scolastica e professionale nella logica dell’alternanza. Tutto l’impianto era coordinato ed aveva come obiettivo l’occupabilità e la transizione. Due termini oggi abusati e che sembrano nuovi ma che le riforme del 2015 avevano bene presente e riempito di contenuto.

La scelta di distruggere quell’impianto attraverso gli interventi normativi successivi si è rivelato un grave errore e un’occasione persa. Credo sia giunto il momento di superare le scelte di bandiera e con prospettiva di breve durata e considerare il lavoro un bene comune di tutti e non più campo di propaganda politica-elettorale. Dobbiamo ripartire dal merito delle riforme e non più dal colore di chi le propone in una logica trasversale. In questo senso e dal punto di vista tecnico sarebbe utile far ripartire il lavoro dal Jobs Act.

Francesco Rotondi, Founder LabLaw

 

 

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