Giovedì 25 Aprile 2024

Occupazione, solo il 24% crede che il Pnrr servirà

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LA GUERRA tra Russia e Ucraina sta sconvolgendo il mondo, la crisi umanitaria incombe, i prezzi dell’energia sono alle stelle: una situazione drammatica che si inserisce in un contesto già difficile come quello della ripresa post pandemia. Il risultato è una sempre maggior sfiducia degli italiani sul futuro occupazionale ed economico del Paese. Solo un italiano su quattro, infatti, crede che il peggio sia alle spalle e che il Pnnr sosterrà la ripartenza. È quanto si evince da un sondaggio condotto da Evolution Forum Business School e dal suo fondatore Gianluca Spadoni (nella foto sopra a sinistra) realizzato in una serie di incontri tra gennaio e inizio febbraio e riproposto in questi giorni bui in cui la guerra ha investito l’Europa. Nonostante la poca fiducia sul Recovery Plan e i timori su quello che potrebbe diventare un conflitto su scala globale, durante gli incontri organizzati dall’Evolution Forum s’è palesata una certa dose di ottimismo: alla domanda su come vedessero il mondo del lavoro nel prossimo futuro, infatti, ben il 56% del campione ha indicato come risposta più gettonata "C’è crisi di liquidità ed energetica, ma anche opportunità di lavoro eo imprenditoriali". I più pessimisti, il 13% degli intervistati, hanno invece posto l’accento sull’attuale crisi energetica e bellica che sta investendo l’Europa, evidenziando come ci sia "una crisi dovuta al caro energia e materie prime da cui difficilmente usciremo".

È interessante notare che nei vari eventi organizzati dall’Evolution Forum Day – tra cui quello dedicato completamente alla spiegazione del Pnrr a cura di Spadoni – i partecipanti siano stati migliaia, di cui circa l’80% imprenditori, sia di piccole-medie imprese che di realtà di dimensioni maggiori. Non è un caso, infatti, che la stessa percentuale di intervistati abbia indicato di partecipare soprattutto per approfondire le proprie capacità professionali, anche se è da evidenziare come il 20% abbia presenziato per "avere chiarezza visto il caos delle comunicazioni dei media". Questo dato fa riflettere anche considerando l’età media dell’audience, pari a poco più di 38 anni.

"Oggi più che mai – commenta Spadoni –, in questa fase in cui c’è ancora un po’ di confusione su quello che succederà nei prossimi mesi e un generale senso di sconforto dopo la pandemia e la crisi in Ucraina, è fondamentale creare dei momenti di condivisione durante cui si possa far chiarezza sul futuro e infondere ottimismo. Come si evince dai media, le opportunità di lavoro ci sono e vanno colte con lo spirito giusto; un po’ di pessimismo nei confronti del Pnrr è normale dopo tutte le difficoltà della pandemia e soprattutto in un momento così drammatico in cui una crisi umanitaria incombe, ma questi incontri hanno dimostrato che sia imprenditori che liberi professionisti e dipendenti non abbiano perso la voglia di rilanciarsi e di avere fiducia nel futuro. Essenziali, però, sarebbero delle misure concrete ed efficaci per semplificare, snellire e velocizzare il sistema della burocrazia pubblica che, da sempre, è il primo freno al pieno dispiegarsi dell’intrapresa imprenditoriale, in termini di leggi, procedure, vincoli, tempi decisionali e lungaggini amministrative".

Giada Sancini

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