Mercoledì 24 Aprile 2024

Metà in ufficio, metà da casa La pandemia cambia il lavoro

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SOLDI E CARRIERA? Macché. Sono la flessibilità oraria e la possibilità di lavorare da casa i principali fattori che fanno scegliere agli italiani l’azienda nella quale lavorare. Si tratta di un trend in atto da tempo che la pandemia ha solo accelerato, dimostrando che un modo diverso di vivere la propria esperienza professionale esiste. Lo evidenzia l’indagine Kellogg-Ipsos ‘I benefici del lavoro ibrido: flessibilità, fiducia e tecnologia per garantire e migliorare il work-life balance’, che ha coinvolto 800 lavoratori italiani di età compresa tra 25 e 64 anni e hanno utilizzato lo smart working negli ultimi 12 mesi. Fra loro, l’84% predilige lavorare in modalità flessibile e il 29% la possibilità di andare in ufficio quando si desidera, mentre il 47% desidera farlo tra i 2 e i 4 giorni a settimana. Il 70% degli intervistati nella fascia tra i 25 e i 34 anni crede che un’uguale suddivisione tra tempo lavorativo in ufficio e da remoto permetta un giusto work-life balance; la percentuale sale al 72% nella fascia di età 35-44 anni.

Il lavoro in ufficio resta la modalità di lavoro preferita quando si parla di integrazione per i nuovi arrivati (68%), di vita sociale con i colleghi (67%) o di lavoro di squadra (59%). Percentuali che salgono ulteriormente nella fascia di età 55-64 anni. Lavorare da casa, invece, comporta degli svantaggi come la perdita della relazione sociale con i colleghi e la solitudine per il 28% degli intervistati. La metà ritiene che il lavoro 100% da remoto abbia un impatto negativo sulle possibilità di sviluppo personale (54%) e della propria carriera (50%).

Le esigenze emerse dall’indagine si allineano perfettamente con ‘Locate For Your Day’ (LFYD), le nuove linee guida sul lavoro ibrido che Kellogg Italia mette a disposizione dei propri dipendenti per coniugare in modo ottimale le esigenze personali con le priorità aziendali. LFYD promuove una formula di lavoro flessibile orientata verso una suddivisione al 50% tra tempo lavorativo in ufficio e a distanza, in cui ai vantaggi dello smart working in termini di riduzione degli spostamenti si coniuga la possibilità di godere dei benefici che derivano dal lavoro in presenza. Le interazioni faccia a faccia tra colleghi, infatti, favoriscono la connessione, la collaborazione e la creatività, rafforzando la cultura aziendale.

LFYD si inserisce in un contesto di welfare aziendale più ampio e preesistente, che vede Kellogg Italia porre da sempre le persone al centro, rivolgendo grande attenzione alle loro esigenze. Un’attenzione che si evidenzia, per esempio, nella policy di orario flessibile che l’azienda mette a disposizione a livello locale. Anche prima della pandemia, le persone potevano decidere come organizzare le ore di lavoro nella giornata, con intervalli di un’ora e mezza in ingresso e di 2 ore in pausa pranzo, orario che si è esteso ulteriormente con l’avvio di LFYD. Un altro esempio è l’iniziativa ‘Short Friday’ che, per tutto l’anno, consente a chi ha svolto 40 ore lavorative entro l’ora di pranzo di venerdì di concludere la propria settimana lavorativa.

"Il wellbeing delle nostre persone è al centro delle nostre decisioni – ha commentato Giuseppe Riccardi (nella foto sopra a destra), general manager di Kellogg Italia –. Con il lancio di Locate For Your Day, i cui principi cardine sono fiducia, trasparenza e flessibilità, offriamo ai dipendenti la possibilità di godere dei vantaggi sia del lavoro in presenza che da remoto, migliorando il loro work-life balance e rispettando le esigenze di ognuno. Continueremo ad evolvere le nostre iniziative di welfare aziendale per assicurare il benessere di tutti".

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