Le persone al centro delle strategie aziendali

Le persone al centro delle strategie aziendali

Le persone al centro delle strategie aziendali

L’EMERGENZA Covid ha portato una rivoluzione all’interno delle risorse umane che avrà conseguenze ancora per lungo tempo. Centrali, nel cosiddetto ‘new normal’, saranno smart working, empatia e attenzione ai bisogni dei dipendenti, innovazione tecnologica. Il lavoro smart o almeno ibrido resterà a lungo, con il 41% degli human capital leader che prevede che le proprie risorse lavorino da remoto almeno una parte del tempo. Anche perché i dati confermano, diversamente da quanto previsto, che la produttività non ne ha risentito: il 53% ritiene che nell’ultimo anno la forza lavoro sia stata più produttiva che in passato (l’anno scorso lo affermava solo il 39%). Il Talent Trends Report di Randstad – società leader mondiale nei servizi per le risorse umane – ha individuato i dieci principali trend nella gestione del personale per il 2022, attraverso un sondaggio condotto su 900 top manager e human capital leader di organizzazioni internazionali e regionali che operano in 18 Paesi del mondo, nei settori più diversi, dalla produzione alle banche, dalle bioscienze all’industria farmaceutica, fino all’It.

Quasi un responsabile risorse umane su due (il 48%) considera i problemi principali della sua organizzazione la carenza di profili qualificati e le dimissioni volontarie. E il 75% ritiene che il reskilling sia un mezzo efficace per fare fronte alla scarsità di personale. Ecco, allora, che valorizzare la propria forza lavoro, effettuare attività di formazione e investire in innovazione tecnologica, diventano gli strumenti principali per affrontare la talent scarcity ed attrarre i migliori talenti.

I dieci principali trend nella gestione del personale per il 2022, individuati da Randstad, sono: creare empatia costruendo legami autentici; integrare dati di mercato e del personale per acquisire informazioni utili; porre le esigenze dei dipendenti al centro della strategia aziendale; ampliare il mercato dei talenti per favorire la mobilità interna; tutelare diversità, equità e inclusione; adattare all’economia digitale le strategie basate su ‘build, buy or borrow’; concentrarsi sull’esperienza del personale per attrarre i talenti; promuovere la creatività e la collaborazione nell’era del lavoro ibrido; incentrare il processo di recruitment sul potenziale umano; promuovere l’innovazione tecnologica delle risorse umane.

"Riuscire ad attrarre e selezionare i migliori candidati – spiega Fabio Costantini (nella foto sopra a sinistra), Ceo di Randstad Hr Solutions – oggi è una delle sfide strategiche per il successo di qualsiasi azienda, ma ugualmente importante è trattenere le proprie risorse. La ricerca rivela come in una fase delicata del mercato del lavoro, in cui la richiesta di profili qualificati è più alta dell’offerta e il fenomeno globale delle grandi dimissioni è una realtà, le organizzazioni abbiano deciso di mettere le persone al primo posto delle strategie aziendali. E gli Hr stanno puntando, da un lato, su caratteristiche ‘soft’ come empatia, inclusione, coinvolgimento, motivazione, e dall’altro sull’impiego ‘hard’ della tecnologia a servizio di processi data driven per individuare, raggiungere e fidelizzare in maniera sempre più personalizzata i talenti da acquisire e trattenere".

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