Martedì 23 Aprile 2024

Le aziende italiane chiedono formazione personalizzata

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PER NOVE aziende europee su dieci la formazione resta un aspetto centrale della propria cultura aziendale. Lo rivela l’ultimo Corporate Learning Benchmark di MobieTrain, una ricerca condotta dall’app specializzata in percorsi di micro-learning gamificati per le aziende. La formazione è indicata come priorità di "livello elevato" o "massimo" dal 74% delle aziende e il 91% degli intervistati ha riferito che, nel 2023, il budget destinato alla formazione resterà invariato o addirittura incrementato, con particolare attenzione all’apprendimento digitale. Partendo dall’analisi della formazione adottata internamente nelle singole organizzazioni, le aziende intervistate hanno evidenziato tre principali problematiche: la formazione non è sufficientemente misurabile (38%), i dipendenti non ricordano ciò che hanno imparato (39%) e la formazione non è ancora ben adattata alle esigenze del personale (35%). E in Italia? Uno dei punti più critici sottolineati dalle aziende italiane, come dichiara il 49%, riguarda l’assenza di una formazione personalizzata, coerente con le esigenze, le mansioni e le sfide del singolo dipendente.

"Molto spesso – spiega Francesca Dellisanti (nella foto in basso), Sales executive di MobieTrain Italia – i metodi di apprendimento utilizzati dalle aziende risultano poco efficaci, se non fallimentari, proprio perché il dipendente non si sente sufficientemente motivato. Questo nonostante sia dimostrato che un maggiore coinvolgimento del personale conduce a livelli superiori di produttività, mantenimento della conoscenza e qualità delle prestazioni". Oggi molte aziende scelgono di implementare la formazione con l’utilizzo di piattaforme di apprendimento aggiuntive a supporto di quelle attuali, puntando a un incremento della produttività dei dipendenti coinvolti nei processi di formazione. Infatti, il 54% delle aziende che non utilizza tool digitali ha espresso la volontà di adottarne uno nel prossimo futuro (1-12 mesi) e il 40% di chi utilizza questi tool afferma di essere alla ricerca di altre piattaforme digitali da integrare a quelle già esistenti.

Giada Sancini

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