
SECONDO un’indagine ripresa da Forbes Usa, oggi solo il 29% della forza lavoro “AI addicted” risulta essere rappresentata da imprenditrici...
SECONDO un’indagine ripresa da Forbes Usa, oggi solo il 29% della forza lavoro “AI addicted” risulta essere rappresentata da imprenditrici o professioniste. Il rapporto mette in risalto un ulteriore dato sorprendente in negativo: solo il 35% delle donne ha ricevuto il consenso da parte dei propri datori di lavoro di utilizzare strumenti o innovazioni basate sull’Intelligenza Artificiale. E ancora, se si parla prettamente di competenze, le collaboratrici hanno il 5% di probabilità in meno di ricevere una formazione adeguata e il 30% delle stesse dipendenti si sente poco sicura del fatto che gli insegnamenti ricevuti o i corsi effettuati le abbia preparate ad applicare la tecnologia del momento nella quotidianità lavorativa.
Ulteriori spunti sul tema arrivano da una recente ricerca pubblicata da Harvard Business School: nello specifico la percentuale di donne a livello globale che stanno adottando strumenti di Intelligenza Artificiale risulta del 25% inferiore rispetto a quella legata agli uomini. Le motivazioni che potrebbero spiegare questo dato di scenario? Secondo la medesima fonte, la prima ragione è la paura. Di cosa? In primis, di non rispettare i principi etici che regolano proprio l’utilizzo dell’IA e, in secondo luogo, di non essere sufficientemente preparate e/o formate per applicarla durante la quotidianità lavorativa.
Anche di questo si è parlato nel corso dell’AI WEEK, la fiera europea dedicata all’AI che si è svolta a Rho Fiera Milano, dove il ministro per la Pubblica amministrazione, Paolo Zangrillo (nella foto in basso), ha illustrato i progetti messi in campo per rafforzare la formazione dei dipendenti. "L’intelligenza artificiale – ha detto – sta generando una trasformazione radicale nei processi produttivi ed organizzativi, ponendo nuove sfide culturali e professionali anche per il settore pubblico. Non è uno strumento destinato a sostituire le persone, ma a potenziarne capacità e competenze. Stiamo sviluppando progetti innovativi per liberare le nostre persone da mansioni standardizzate e dedicarle ad attività strategiche. Penso alla semplificazione delle procedure amministrative e alla gestione delle segnalazioni dei cittadini come a quella dei dati. Tutte attività che l’intelligenza artificiale può aiutarci a svolgere in tempi più brevi".
Giada Sancini