Mercoledì 24 Aprile 2024

I trend 2022 dei recruiter: persone e dati al centro

I trend 2022 dei recruiter: persone e dati al centro

I trend 2022 dei recruiter: persone e dati al centro

NON SOLO Super Green Pass. Anche se certamente nel 2022 la certificazione verde rafforzata per i lavoratori rimarrà ancora una degli argomenti più dibattuti a livello politico, sindacale e mediatico, il mondo del lavoro in questo nuovo anno dovrà affrontare diverse nuove sfide, che porteranno dipendenti, manager e professionisti a iniziare una nuova ‘Era lavorativa’, che farà superare (si spera) le difficoltà degli ultimi due anni pandemici. Ne sono convinti gli esperti di Oliver James (www.oliverjames.it), recruiting firm di nuova generazione che ha sviluppato un approccio alla ricerca del personale con al centro persone e dati, che hanno stilato i 10 trend del mondo del lavoro che maggiormente si svilupperanno nel corso del 2022. Produttività con focus sugli obiettivi e non sulle ore lavorate.

"Produttività sarà la parola d’ordine per quest’anno – spiega Pietro Novelli (nella foto a destra), country manager di Oliver James – Lavorare a obiettivi e non a ore, con l’applicazione di modelli di management flessibili e tecnologici, come i tool di Project Management online. Durante il 2022 capiremo, così, se anche in Italia il modello di lavoro con meno ore, per esempio con la settimana corta, possa effettivamente funzionare e aumentare la produttività. Inoltre, sempre più aziende, in particolar modo quelle più grandi e strutturate, al netto di accordi sindacali e nodi contrattuali che ancora devono essere smarcati per rendere realmente fattibile queste iniziative, sperimenteranno le ferie libere, concedendo ai lavoratori di gestirsi in autonomia quando e quanto prenderne".

Dunque il lavoro ibrido diventa sempre più la normalità. Sdoganato dalla pandemia, lo smart working è ormai una realtà consolidata. Dopo l’euforia iniziale questa modalità di lavoro ha mostrato anche alcuni limiti che ai lavoratori ha fatto preferire una modalità ibrida ufficiocasa. "Il pericolo di cadere nel cosiddetto ‘sempre connessi’ è stata la principale molla che ha spinto molti lavoratori a voler preferire una modalità di lavoro che conciliasse una parte smart da espletare a casa, o dove si volesse, con una in ufficio – chiarisce Novelli– proprio questa modalità di lavoro nel 2022 sarà quella preferita, durante l’anno poi capiremo meglio quali cluster la apprezzeranno meglio in base a fasce d’età, seniority lavorativa e condizione familiare. Smart e remote working hanno fatto perdere un po’ di senso d’appartenenza all’azienda. In alcuni casi quando l’assunzione è avvenuta durante il lockdown i professionisti non hanno nemmeno messo piede nelle aziende. Per il 2022 una delle cose su cui puntare sarà sicuramente lavorare sull’engagement delle proprie risorse per scoprire o riscoprire i valori aziendali che si sono persi in questi ultimi anni".

"Incrociando i dati dei nostri report e database a livello internazionale – conclude il country manager di Oliver James – abbiamo notato un significativo aumento di richieste da parte di professionisti stranieri per venire a lavorare in Italia. E questo in modo trasversale, dai livelli manageriali più alti fino ad arrivare a quelli impiegatizi. Un trend biunivoco che, dall’altra parte, vede anche le aziende italiane sempre più propense ad assumere talenti provenienti dal mercato europeo e non solo".

Giada Sancini

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